Recensione - FAST Racing NEO
Shin'en Multimedia propone su Wii U la propria visione della velocità futuristica: la recensione di FAST Racing NEO
C'è un'evoluzione nel lavoro di Shin'en Multimedia, che va predicando il culto della velocità già dal 2011, da quel FAST Racing League apparso su Wii, con le stesse basi del suo successore, ovvero grafica spettacolare per gli standard della piattaforma ed un'enfasi sullo scioglimento delle pupille del giocatore, che a furia di seguire lo sfrecciare dei mezzi e l'incurvarsi dei tracciati iniziano a surriscaldarsi ed a liquefarsi. L'estetica ed il concetto di FAST Racing NEO sono ignoranti, nel senso migliore del termine, si piegano totalmente allo sboronismo del poligono e dell'acceleratore, non titilanno i sensi del giocatore, li violentano, costringendolo a veri e propri sforzi fisici nel seguire la velocità del tutto, quasi come se fosse davvero lui all'interno dei bolidi futuristici, come se il deformarsi del suo volto per la concentrazione fosse quello del pilota, provocato però in quel caso dalla terribile forza combinata dei motori e della gravità. Ed è questo quanto il gioco fa al proprio meglio, proporre al giocatore un impianto poco flessibile, che gli chiede di mettercela davvero tutta fin dalle competizioni più semplici, nel solito crescendo di complessità dei tracciati, velocità e competitività degli avversari tipico dei racing game.
La sovrastruttura, l'alternanza tra le due fasi del mezzo, blu e arancione, che permette di fruire di boost in velocità sulle aree di colore identico, o di spiccare lunghi balzi, è un orpello, una meccanica che certamente concede qualcosa in più al level design, che può implementare soluzioni particolari, ma che in realtà poco attira in senso ludico. Molto meglio invece quello strepitoso e delirante aumento di velocità reso possibile dall'ottenimento delle sfere sparse sui tracciati, perché coerente con ciò di cui FAST Racing NEO vive, ovvero la celebrazione spinta della velocità. E non c'è altro nella struttura del gioco, niente armi, per esempio; la produzione di Shin'en Multimedia è essenziale, purtroppo non solo nel gameplay, che è totalmente apprezzabile, ma anche nell'offerta ludica, costituita da una modalità principale, composta da quattro tracciati per quattro coppe, le prove a tempo ed il multiplayer, sia locale, per quattro giocatori in split screen, sia multiplayer, con gli usuali otto. In sostanza in linea con quanto il genere solitamente propone, debole però per quanto riguarda il numero dei tracciati, ma il team tedesco si fa perdonare proponendone sedici di buona fattura.