Recensione - Far Cry 4 - La Valle degli Yeti

La nostra recensione del nuovo DLC di Far Cry 4, La Valle degli Yeti

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Far Cry 4 è stato uno dei migliori giochi dello scorso anno. Certo, Ubisoft ha voluto andare sul sicuro limitandosi a modificare l’ambientazione e riproponendo, con qualche piccola aggiunta, lo stesso schema che aveva fatto grande l’episodio precedente. Le vette del Kyrat, insomma, somigliano molto agli atolli delle Rook Islands, se non fosse per il freddo, la neve e il trekking ad alta quota.

La Valle degli Yeti non va a inserirsi sulla struttura del gioco originale: per avviare il contenuto aggiuntivo, infatti, dovremo selezionarlo manualmente nel menu iniziale del gioco e, una volta fatto, saremo catapultati in un’avventura solo marginalmente connessa allo scontro fra Pagan Min e Sentiero d’Oro. Su ordine di Yuma (la comandante dei ribelli che abbiamo imparato a conoscere nel gioco originale) saremo mandati a esplorare una misteriosa vallata dove, si narra, gli antichi abitanti del Kyrat hanno nascosto una reliquia capace di donare l’immortalità. Inutile dire che sul manufatto ha messo gli occhi pure il nostro antagonista e che, tanto per cambiare, tutte le spedizioni precedenti non hanno mai fatto ritorno. Poteva Ajay esimersi dal compito? No, non poteva e, dunque scopriremo ben presto che la valle non solo è sferzata da venti gelidi ma pare abitata solo da fanatici religiosi dediti ai sacrifici umani e a una forma piuttosto cruenta di meditazione trascendentale. Ah, e poi ci sono gli Yeti.

[caption id="attachment_140822" align="aligncenter" width="600"]Far Cry 4 La Valle degli Yeti screenshot Far Cry 4 La Valle degli Yeti - screenshot[/caption]

Giusto per chiarirci, gli abominevoli uomini delle nevi con cui avremo a che fare non sono né bestie normali né amichevoli palle di pelo: gli Yeti di Far Cry 4 sono enormi scimmioni assetati di sangue, violenti e molto, molto, molto difficili da abbattere. Se pensavate che i rinoceronti del gioco originale fossero coriacei qui c’è materiale per farvi cambiare idea.

"La Valle degli Yeti sperimenta un’interassante variazione sul tema della saga"

Pur non snaturando completamente l’approccio free roaming del titolo, La Valle degli Yeti sperimenta un’interassante variazione sul tema della saga: laddove nel gioco originale il nostro obiettivo principe era estendere il nostro controllo rispetto al territorio qui è esattamente il contrario. Ajay riuscirà a conquistare uno sperdutissimo avamposto, l’unico dell’intera regione, e dovrà difenderlo a qualsiasi costo. Il gioco si divide in due fasi ben distinte, durante il giorno potremo esplorare la valle (meno vasta del Kyrat ma comunque piuttosto densa) e di notte dovremo resistere agli assalti dei fanatici religiosi di cui sopra. Per avere almeno una chance di sopravvivenza dovremo potenziare al massimo il nostro rifugio, rubando varie scorte ai nostri nemici e recuperando i resti delle missioni che ci hanno preceduto. Per ovvi motivi in La Valle degli Yeti la progressione è molto più veloce che in Far Cry 4 e, in pochissimo tempo, ci troveremo ad avere a disposizione moltissime abilità, nonché una serie non indifferente di armi. Tuttavia non bisogna commettere l’errore di pensare che questo DLC sia una passeggiata di salute: i vari assalti che dovremo fronteggiare, uniti a missioni principali non proprio scorrevolissime, impegnano per davvero e, a tratti, risultano più impegnativi del gioco originale.

[caption id="attachment_140823" align="aligncenter" width="600"]Far Cry 4 La Valle degli Yeti screenshot Far Cry 4 La Valle degli Yeti - screenshot[/caption]

Le qualità e i limiti di questo contenuto aggiuntivo sono tutti racchiusi in questo approccio: i fan di Far Cry 4, quelli che hanno liberato ogni torre, conquistato tutti gli avamposti e raccolto tutte le maschere, non si faranno certo sfuggire l’occasione di passare ancora qualche ora nel Kyrat, tutti gli altri, potranno trovare un’avventura diversa dal gioco originale ma altrettanto interessante. Forse una componente narrativa più studiata e un maggiore approfondimento delle dinamiche di assedio avrebbero fatto fare a La Valle degli Yeti il salto di qualità, tuttavia, siamo comunque davanti a un DLC di altissima qualità, capace di fare quello che ogni contenuto aggiuntivo dovrebbe: proporre un’angolatura inedita e, perché no, leggermente di sbieco rispetto al gioco su cui va ad inserirsi.

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