Recensione - Far Cry 4
Ubisoft non cambia la formula, ma Far Cry 4 mantiene tutte le promesse
[caption id="attachment_130929" align="aligncenter" width="600"] Far Cry 4 - screenshot[/caption]
Dimenticate le spiagge, il mare azzurro e le palme. Far Cry 4 ci accompagna dall’altra parte del mondo, in uno dei luoghi più misteriosi del nostro pianeta, l’Himalaya, la terra delle grandi montagne, delle nevi perenni e dei monasteri abbarbicati sulle pareti di granito. Nel
"Far Cry 4 ci accompagna dall’altra parte del mondo, in uno dei luoghi più misteriosi del nostro pianeta, l’Himalaya"corso del gioco esploreremo infatti il piccolissimo stato del Kyriat, un luogo fittizio che, però, condivide più di una caratteristica con Nepal e Buthan. Ubisoft ha deciso di ispirarsi in parte alle vere vicende politiche di Kathmandou, creando un sovrano dispotico, Pagan Min e un gruppo di resistenti, il Sentiero d'Oro. Come Vaas nell’episodio precedente, anche il nuovo antagonista è un pazzo egotico e senza freni inibitori tuttavia, rispetto alla follia quasi da Joker di Vaas, Pagan Min è diversamente psicopatico, si tratta di un politico navigato, un esperto manipolatore e un uomo di potere: Min non si accontenta di fare del male,vuole pure estendere il suo dominio il più possibile. Dall’altro lato della barricata il Sentiero d'Oro, almeno in teoria, dovrebbe rappresentare un’ancora di salvezza ma, anche qui, scopriremo che le divisioni interne fra i ribelli sono più profonde di quanto si pensi e, in più d’un occasione, dovremo scegliere da che parte stare. Far Cry 4, rispetto ai predecessori, mette molta più enfasi sulle scelte morali, la trama e lo svolgimento delle missioni cambieranno in modo repentino, andando a pesare in maniera molto importante sulla nostra esperienza di gioco. Nononostante questo, però, Ubisoft fatica ancora a costruire sceneggiature di altissimo valore, siamo ben lontani dai picchi narrativi di The Last of Us ma, al tempo stesso, non siamo neppure dalle parti dei contorti bizantinismi di Assassin’s Creed.[caption id="attachment_130927" align="aligncenter" width="600"] Far Cry 4 - screenshot[/caption]
Passando al lato più prettamente ludico, Far Cry 4 offre al giocatore pressoché la stessa esperienza di un anno fa ma la rende più ampia, approfondita e coerente. Il Kyriat è una regione montuosa e, per questo motivo i livelli tendono a svilupparsi più in verticale che in orizzontale, costringendoci al confronto con le altitudini, i boschi e una fauna selvatica tutt’altro che amichevole. Chi ha amato Far Cry 3 in questa nuova avventura troverà pane per i suoi denti: la mappa di gioco, sempre totalmente open world, è ancora più ampia mentre il numero di collezionabili fra tesori, oggetti, armi e edifici da liberare è, se possibile, ancora più maestoso rispetto al gioco precedente. Insomma, Far Cry 4 è una seconda porzione di un piatto molto buono, che non stanca e continua a entusiasmare. Chi ha trovato troppo dispersivo il gioco precedente non si innamorerà dell’avventura Himalayana di Ubisoft, mentre chi cerca un FPS dalle strutture meno canoniche, forse, farà bene a guardare da altre parti. Nel complesso, però, Ubisoft è riuscita a migliorare una formula già vincente senza tradirla e, soprattutto, creando una nuova ambientazione tanto affascinante quanto divertente da esplorare. Far Cry 4 non rivoluziona la serie come fece lo scorso anno ma perfeziona tutte le buone idee dell’epoca, proponendo un’esperienza straordinariamente godibile e appagante.