Recensione - Elliot Quest

Dopo esser uscito su PC, Elliot Quest arriva anche su Wii U: la nostra recensione dell'avventura di Ansimuz Games

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Nonostante il genere dei metroidvania sembri essere stato completamente dimenticato dai suoi creatori, ovvero Nintendo e Konami, grazie agli sviluppatori indipendenti sta vivendo in questi ultimi anni una sorta di seconda giovinezza, attraverso prodotti intriganti e spesso parecchio innovativi. Guacamelee! e Rogue Legacy sono solo due degli esempi più riusciti e famosi offerti dal mercato e molti altri titoli sono stati pubblicati o sono in procinto di esserlo proprio in questo ultimo periodo. Basti solo pensare all’intrigante Axiom Verge per PlayStation 4 o al concorrente in salsa fantasy da poco pubblicato anche su Wii U, Elliot Quest. Ed è del titolo sviluppato da Ansimuz Games che andremo a parlare: un gioco dallo stile grafico fortemente retrò e nostalgico, che sembra avere tutte le carte in regola per rappresentare una valida alternativa ai ben più famosi Metroid e Castlevania.

La storia che accompagn il giocatore nella sua avventura è tanto semplice quanto efficace: il protagonista Elliot, dopo la scomparsa della moglie, tenta di togliersi la vita, ma scopre suo malgrado di essere divenuto immortale. L’uomo si mette così in viaggio alla ricerca di un antico demone, che sembra essere il solo in grado di offrirgli risposte in merito a quella che è per lui una vera e propria maledizione. Inizierà così il lungo pellegrinaggio dell’eroe nella misteriosa isola di Urele, che lo porterà a visitare luoghi di ogni tipo, popolati dalle più temibili delle creature. Ciò si tradurrà in un gioco dotato di una classica struttura da adventure RPG, con tanto di world map, 5 dungeon da esplorare e ben 16 boss da sconfiggere. La carne al fuoco insomma non manca, e se c’è una nota di merito che va fatta al titolo Ansimuz è proprio l’ottima realizzazione del mondo di gioco e delle varie sue parti. Il senso di avventura che si proverà una volta preso in mano il controller è tangibile e concreto, tanto che non potrà non far tornare alla mente a più di qualcuno produzioni come The Legend of Zelda o i già citati Metroid e Castlevania.

[caption id="attachment_142174" align="aligncenter" width="600"]Elliot Quest screenshot Elliot Quest - screenshot[/caption]

Elliot Quest richiederà al giocatore di esplorare i dungeon attraverso una struttura a scorrimento orizzontale, avvalendosi di varie armi e strumenti, questi ultimi fondamentali per risolvere piccoli enigmi, raccogliere oggetti e talvolta anche sconfiggere alcuni dei nemici che si incontreranno. Annientare mostri non è però un’attività fine a sé stessa: facendo ciò si otterranno preziosi punti esperienza, che permetteranno di salire di livello, elemento fondamentale per poter sviluppare le varie abilità del protagonista, come la forza o la capacità rigenerativa. Presenti nel gioco, come da tradizione del genere, anche personaggi non giocanti, negozi e locande: qui si potranno acquistare oggetti utili all’esplorazione o recuperare le forze, nel caso in cui si sia a corto di energia vitale e magica. Molto intriganti i vari boss: ognuno presenta un preciso pattern di mosse che deve essere studiato ed imparato, pena, in caso contrario, una rapida e dolorosa sconfitta.

"Elliot Quest è un’avventura epica ed estremamente suggestiva"

Elliot Quest è quindi esente da difetti? Purtroppo la risposta è no: se il level design ed il battle system ci hanno piacevolmente stupito lo stesso non si può dire della formula con cui le varie “quest” sono introdotte al giocatore. Non c’è infatti la benché minima indicazione di quale dovrà essere il prossimo obiettivo, né tantomeno quali oggetti saranno necessari per raggiungerlo. Questo comporterà un backtraking talvolta frustrante e poco “salubre”, che potrebbe scoraggiare anche i più pazienti dei giocatori; un conto è favorire l’esplorazione, un altro è forzarla con l’assenza totale di informazioni.

[caption id="attachment_142175" align="aligncenter" width="600"]Elliot Quest screenshot Elliot Quest - screenshot[/caption]

Dal punto di vista visivo ci troviamo dinanzi ad un vero e proprio tributo agli anni '80 e alla grafica ad 8 bit. Il titolo infatti sfoggia sprite di personaggi e nemici davvero molto semplici, così come lo sono anche le varie ambientazioni di cui è composto il mondo di gioco. Parte della magia di cui è pregna la produzione di Ansimuz probabilmente è da attribuirsi proprio al comparto tecnico, che fa dell’essenzialità e dell’ottima direzione artistica i suoi principali punti di forza. Pregevole poi anche la scelta della paletta cromatica, che utilizza colori pastello e tinte tenui per dipingere le varie scenografie in cui si svolgerà l’avventura. Assolutamente convincente è la colonna sonora, che risulta essere epica e piena di atmosfera.

Elliot Quest non è assolutamente un gioco per tutti: nonostante il livello di difficoltà non sia esageratamente alto, la totale assenza di indicazioni relative all’obiettivo corrente potrebbe scoraggiare tutti coloro che non amano particolarmente la controversa pratica del backtraking. Se però si supera questo scoglio ci si troverà tra le mani un’avventura epica ed estremamente suggestiva, che sarà in grado di restituirvi quel feeling che poche altre produzioni sono in grado di offrire. Se aggiungete a ciò un level design molto curato ed un sistema di oggetti ed armi ben congegnato otterrete un adventure RPG di tutto rispetto, che regalerà delle piacevoli ore di divertimento anche ai giocatori più esigenti.

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