Recensione: El Dorado, il Blu-Ray Disc

Il classico del cinema di Howard Hawks El Dorado si rivela un'uscita di scarsa qualità, il cui valore tecnico non segue quello artistico...

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Dati Tecnici

  • Video: AVC, 1080/24p, 1.78:1

  • Audio:

  • 2.0 Mono Dolby Digital: Italiano Spagnolo Tedesco Portoghese Francese

  • 2.0 Mono Dolby TrueHD: Inglese

  • Sottotitoli: Inglese Inglese NU Italiano Giapponese Spagnolo Tedesco Svedese Finlandese Norvegese Danese Olandese Portoghese Cantonese Croato Ceco Coreano Mandarino Rumeno Serbo Slovacco Sloveno Turco

  • 1 disco 50gb

  • Region B

  • Amaray

  • Prodotto da Paramount, distribuito da Universal.

  • Edizione ITALIANA disponibile nei seguenti paesi: IT, ES, DE, FR, UK, JP.

Film

Lo sceriffo di El Dorado J.P. Harrah si ritrova coinvolto in una disputa territoriale tra la famiglia MacDonald e l'avido allevatore Bart Jason, che intende fare di El Dorado il suo pascolo privato, cacciando via i MacDonald. Jason assolda il pistolero professionista Cole Thornton per sbarazzarsi dello sceriffo, ma questi rifiuterà l'incarico per via della sua amicizia intima con lo sceriffo e, anzi, lo spingerà ad aiutarlo quando viene a sapere che al suo posto è stato ingaggiato il terribile Nelson McLeod.

Penultimo film del maestro del cinema Howard Hawks, El Dorado risulta essere una specie di remake non dichiarato di Un Dollaro d'onore dello stesso Hawks. Infatti i due film condividono moltissimi elementi a cominciare dal suo protagonista John Wayne, qui nel ruolo di Thornton, eroe integerrimo dagli alti principi morali, che viene contrapposto da uno sceriffo altrettanto integro, Robert Mitchum, ma rovinato dall'alcolismo. Due eroi che condividono un'amicizia fraterna, virile, fatta di rispetto e da un passato non raccontato, ma ben evidente dal loro sguardo e dai modi che raccontano più di mille parole, merito dell'alchimia creata da Wayne e Mitchum il cui carisma riempie lo schermo. Anche qui la presenza di un partner giovane ed entusiasta della vita interpretato da James Caan, caratterizzato da un'incredibile abilità con i coltelli pari alla sua inettitudine con le pistole, affianca i due veterani e riesce a creare un perfetto triangolo di grandi personalità. E, infine, la presenza di un anziano, ma arzillo e macchiettistico, vice-sceriffo a cui vengono demandate la maggior parte delle soluzioni umoristiche, in perfetto equilibrio con gli elementi più drammatici della storia. Tra i momenti migliori è di grande effetto il lavoro di Mitchum che rende alla perfezione il dramma dell'alcolismo, quando si reca al saloon e viene sbeffeggiato dall'intera clientela. Altrettanto intenso Wayne nel mostrare la paura e il dolore di Thornton quando, all'ennesima fitta e paralisi per una vecchia pallottola che preme sulla spina dorsale, cade da cavallo e si sente braccato e impotente al sentire gli zoccoli di un possibile nemico in lontananza.

Rispetto a “Un Dollaro d'onore”, “El Dorado” fa tesoro dei sette anni trascorsi da quel film per creare un opera più matura, disincantata, crepuscolare che celebra un cinema ormai sul viale del tramonto, come a ribadirne la sua rilevanza e chiudere un importante pezzo di storia cinematografica.

Video

Uscita tecnica per El Dorado, come ormai sembra essere diventata prassi tradizionalista per i titoli Paramount, che approda nel mercato internazionale in largo anticipo sul mercato statunitense. L'edizione è come sempre un disco singolo confezionato in amaray, senza ulteriori fronzoli, né contenuti speciali di sorta.

Il film, girato interamente in 35mm sferico, è presentato qui in alta definizione Blu Ray, attraverso un vecchio telecine di un interpositivo che non lascia ben sperare in un risultato degno di nota. Infatti, purtroppo, il quadro video di El Dorado è segnato dall'uso più o meno intenso di filtri digitali, una combinazione di DNR ed Edge enhancement, che rendono il quadro assai lontano dalla naturalezza della matrice originale in pellicola. Non vi è quasi più traccia della struttura granitica che caratterizza questo tipo di girato e quel che vi rimane appare innaturale e colloso. Il DNR ha eliminato tutti i dettagli fini, gli incarnati appaiono fin troppo levigati, così come non si distinguono più i materiali dei costumi e delle scenografie. L'Edge Enhancement da il colpo finale espandendo i bordi, rendendo i volti, ma in generale ogni elemento, come tratteggiato da un pastello a cera. Va chiarito che non si tratta certo del quadro peggiore mai visto, infatti la visione è sufficientemente piacevole da non far rimpiangere altre edizione SD, tuttavia siamo stati abituati a molto di meglio, senza dover andare a cercare i lavori più certosini di molte rimasterizzazioni. Purtroppo gli effetti dei filtri sono proporzionalmente amplificati quando ci si sposta nei campi medi e lunghi, in particolare le panoramiche rivelano un paesaggio impastato, per niente definito, con tutti gli elementi fusi e sciolti sullo sfondo. La tridimensionalità non è pervenuta in nessuna circostanza, in buona parte a causa del master stesso che avvalora una paletta cromatica molto limitata, scialba e monotona, dove la dominante marrone, in tutte le sue varianti, domina sempre la scena. Il nero è discreto, fa il suo dovere senza inghiottire elementi, ma è piatto, affogato e non aiuta il contrasto. A questo si aggiungono tutta una serie di spuntinature e bruciature, oltre a qualche oscillazione sporadica, per quanto questo sia l’ultimo dei problemi, considerato il complesso.
Insomma, il classico lavoro a tirar via, non il peggiore che si sia visto certo, ma assistere a certe cose non fa mai piacere, specie se a pagarne il prezzo non è solo il cliente più esigente, ma anche un capolavoro del cinema che meriterebbe un trattamento migliore.

Audio

Mix originale monofonico per tutti i doppiaggi e l'inglese, differenziati solamente dalla codifica Dolby Digital a 192 kbps per i doppiaggi e Dolby TrueHD per l'inglese.

Il solito quadro audio che ci si aspetta da un film di cinquant'anni fa: perenne fruscio di fondo, saturazione dietro l'angolo che rende le voci gracchianti già nei mezzi toni. Suoni inscatolati, in particolare gli effetti sonori e le musiche non proprio limpide. Anche in questo frangente, l'inglese sta da tutt'altra parte, con voci possenti e squillanti che sembra di assistere ad uno spettacolo dal vivo, suoni ariosi e puliti e musica piena che riempie la scena, nei limiti del monofonico. Insomma, niente di nuovo dal solito.

Extra

Come anticipato, nessun extra, niente di niente, come da prassi per i titoli di catalogo Paramount. Ma non sorprenderà di certo quando si presenteranno puntuali nella sua uscita statunitense. Non è chiaro questa disparità di trattamenti a sfavore del mercato europeo, tuttavia il giocare d'anticipo sui mercati internazionali sembra giustificare queste defezioni, almeno nella testa di chi progetta questi prodotti.

Conclusioni

Il classico del cinema di Howard Hawks El Dorado si rivela un'uscita di scarsa qualità, il cui valore tecnico non segue quello artistico. Il video di modesta qualità rende questo prodotto consigliabile principalmente agli affezionati, possibilmente ad un prezzo concorrenziale.

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