Recensione - Driveclub

Abbiamo recensito Driveclub, il primo esperimento social racing di casa Sony

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Negli ultimi anni il feeling di Sony con i giochi di guida non è stato dei migliori, l’ultimo episodio della serie di Gran Turismo si è fatto doppiare da Forza Motorsport, mentre Driveclub, in origine atteso come titolo di lancio per Playstation 4 ha subito uno sviluppo decisamente più accidentato del previsto. Oggi, a più di un anno di distanza dal primo annuncio ufficiale, Sony ha finalmente pubblicato il nuovo gioco Evolution Studios, andando a inserirsi nel fortunato filone dei racing social che, in questi mesi, stanno facendo la loro comparsa sugli scaffali.

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Driveclub vorrebbe essere la risposta Playstaion a Forza Horizon 2, tuttavia i due titoli sono comparabili solo in minima parte. Laddove anche il gioco di Evolution Studios sceglie un approccio tutto sommato piuttosto light rispetto alla vera e propria simulazione, è nella struttura vera e propria che Driveclub e FH 2 mostrano tutte le loro differenze: il prodotto Sony nasce seguendo uno schema più tradizionale e, non a caso, non propone un mondo open world totalmente

"Driveclub ricorda l’immortale Project Gotham Racing"

esplorabile ma una scansione di gare, tour e campionati decisamente più tradizionale. Questo approccio ha permesso agli sviluppatori di pompare in maniera molto spinta il comparto tecnico, creando piste e scenari dagli scorci affascinanti, su laghi, montagne e in mezzo alle città. In qualche modo Driveclub ricorda l’immortale Project Gotham Racing, sia nell’impostazione sia nella ricerca estetica. Passando al lato prettamente ludico, come abbiamo già accennato, il nuovo corsistico di casa Sony è lontano dalle vette simulative di un Gran Turismo, tuttavia non cede neppure all’arcade più spinto: Driveclub, cerca un approccio mediano, per nulla punitivo ma, al tempo stesso, le auto non sono simile a macchinine radiocomandate e un minimo di gestione dell’acceleratore e del freno è necessaria per ottenere buoni piazzamenti. In questo senso gli sviluppatori hanno fatto un buon lavoro anche se, dobbiamo dirlo, Forza Horizon 2 offre una scalabilità decisamente superiore, garantendo soddisfazione sia agli appassionati delle simulazioni che ai piloti della domenica.

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Dove Driveclub riesce molto bene è nella dimensione social che, peraltro, è stata fin da subito presentata da Sony come la vera punta di diamante dell’intera produzione. Il gioco cerca in tutti i modi di creare una community forte, solida e longeva, offrendo sfide, condivisione di obiettivi e classifiche online, dimostrando quanto l’azienda abbia intenzione di puntare sullo sviluppo del

"ad oggi, è impossibile capire se la scomessa sia vincente o meno"

franchise. Peccato però che, ad oggi, è impossibile capire se la scomessa sia vincente o meno: il gioco è disponibile sul mercato da pochissimi giorni e, almeno per ora, sembra piuttosto popolato. Tuttavia, così come per Destiny e per altri giochi che si basano così tanto sull’online, è impossibile dare un giudizio definitivo. Nel complesso Driveclub sembra un gioco interessante ma ancora piuttosto acerbo. Il lungo e complesso sviluppo non ha aiutato e siamo pronti a scommettere che il progetto originale aveva una dimensione molto più ambiziosa.

Al momento abbiamo fra le mani un racing onesto ma non straordinario, che propone una grafica di alto livello e un buon numero di vetture ma incapace di spiegare, almeno per ora, perché un appassionato dovrebbe dedicargli tempo e soldi. Forse fra qualche mese, dopo una dose corposa di aggiornamenti contenutistici e DLC, Driveclub diventerà il miglior social racing del mondo. Per ora, purtroppo, ci piazziamo poco oltre la sufficienza e, francamente, è davvero un peccato: forse un lavoro meno frettoloso e un approccio diverso avrebbero permesso agli sviluppatori di capire meglio, scusate la metafora facile, che strada percorrere. Ad oggi Driveclub è una strana via di mezzo, equidistante sia da progetti alla Forza Horizon o The Crew sia da Forza Motorsport e Gran Turismo. Il rischio è quello di rimanere schiacciato dato che, almeno per ora, non ci pare che Driveclub esprima tutta questa personalità.

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