Recensione - Disney Infinity 2.0 - Verso l'infinito e oltre

La versione 2.0 di Disney Infinity cambia strada e sceglie di non affrontare direttamente Skylanders

Condividi

Disney è una superpotenza. Non solo dal punto di vista economico ma pure da quello culturale: l’azienda di Burbank, ad oggi, possiede buona parte dell’immaginario pop moderno, da Topolino, agli eroi Marvel passando per tutti i personaggi dei grandi classici d’animazione e alle creazioni Pixar. Per questo motivo parlare di Disney Infinity come di un mero clone di Skylanders, oltre ad essere riduttivo, appare quantomeno pretestuoso.

Certo, Activision ha precorso i tempi con le prime edizioni del suo videogiocattolo, tuttavia Disney ha saputo recuperare il tempo perduto e, oggi, con la versione 2.0 di Infinity è pronta a fare sul serio.

Disney Infiny 2.0 - 23 settembre

Se la prima iterazione del gioco rappresentava una sorta di primo esperimento, di piccolo passo nel mondo delle tecnologie NFC, con Infinity 2.0, Disney Interactive ha puntato decisamente più in alto, sviluppando un prodotto che, finalmente, oltre a competere con Skylanders, riesce a utilizzare al meglio l’enorme schiera di personaggi a disposizione della casa di Topolino. L’innovazione più

"Disney Infinity 2.0 sceglie di percorrere una strada alternativa"

evidente, e pure la più interessante per i fan, risulta essere l’introduzione degli eroi Marvel nel roster dei personaggi selezionabili: per ora sono disponibili gli Avengers, Spider Man e Nova mentre nei prossimi mesi arriveranno i Guardiani della Galassia. L’arrivo della Casa delle Idee in Disney Infinity permette pure di aumentare esponenzialmente le ambientazioni, con la New York dell’Uomo Ragno e la torre dei Vendicatori, mentre anche molti cattivi storici, come Venom o Loki, fanno la loro comparsa. Rispetto al suo principale competitor, però, Disney Infinity 2.0 sceglie di percorrere una strada alternativa: laddove Skylanders ha tutto sommato una struttura da platform classico, Infinity sceglie un approccio più simile a quello di Little Big Planet. Il gioco di Disney Interactive, infatti, altro non è che un enorme editor di livelli e, in particolare nella modalità chiamata molto appropriatamente “scatola dei giochi”, offre agli appassionati una serie di strumenti creativi davvero eccezionali.

Con un po’ di pratica è possibile creare minigiochi di corse, rompicapo e platform sorprendentemente profondi, grazie soprattutto alla quantità di nuovi materiali, opzioni e script automatizzati nascosti all’interno di personaggi non giocanti in grado di svolgere varie funzioni. La curva di apprendimento della Scatola dei Giochi non è proprio morbidissima e, a tratti, la quantità di opzioni disponibili rischia di disorientare i neofiti tuttavia, dopo qualche esperimento, anche i giocatori meno esperti potranno iniziare a creare senza particolari difficoltà. A causa di questa estrema personalizzazione del gioco, Disney Infinity, però mostra anche un lato oscuro, ovvero i lunghissimi tempi di caricamento che affliggono l’intera esperienza di gioco. Su Playstation 4, più di una volta, ci siamo chiesti se il gioco si fosse bloccato per poi scoprire che, no, era in corso il caricamento delle ambientazioni. Francamente, una maggiore ottimizzazione avrebbe avuto effetti più che positivi e, purtroppo, la volontà di spalmare il gioco su qualsiasi piattaforma disponibile ha avuto il suo peso, incidendo in massima parte sul comparto tecnico del titolo, de facto identico a quello di un gioco (non troppo impressionante) per Xbox 360 e Playstation 3.

disney infinity falcon yondu3

Nel complesso, però, Disney Infinity 2.0 rappresenta un passo avanti enorme rispetto alla prima iterazione e, con una certa sorpresa, non prova a inseguire Skylanders sul suo terreno ma sperimenta una serie di novità capaci di allargare gli orizzonti di questi strani videogame ibridi, accompagnandoli verso un futuro che, complice lo sviluppo della tecnologia, è ancora tutto da scrivere.

Continua a leggere su BadTaste