Recensione: Disconnect, il Blu-Ray Disc
L'edizione HD di Disconnect replica le caratteristiche particolari del girato del film, ma non le ripropone fedelmente, aggiungendo più difetti di quanto non ve ne fossero in origine...
Video: AVC, 1080/24p, 1.78:1
Audio: 5.1 DTS HD Master Audio: Italiano Inglese
Sottotitoli: Italiano NU
1 disco 25gb
Region B
Amaray
Prodotto da FilmAuro, distribuito da Terminal Video.
Edizione ITALIANA disponibile nei seguenti paesi: IT.
Una produttrice televisiva intravede la possibilità di fare carriera sfruttando la storia di un ragazzo che si prostituisce nelle chat erotiche e che a sua volta vede nella donna una possibilità di una vita diversa. Un poliziotto vedovo che lascia il lavoro per passare più tempo con suo figlio, un aspirante bullo che prende di mira un suo coetaneo introverso. Un avvocato di successo troppo preso dal lavoro da non accorgersi di cosa sta subendo suo figlio. Una coppia che ha perso un figlio, che non riesce più a comunicare, si ritrova beffata da un truffatore che sfrutta la loro tragedia personale. Tante storie interconnesse tra di loro in un solo destino.
Henry Alex Rubin, un tempo documentarista, realizza un prodotto che pesca a piene mani dal Crash di Paul Haggis, che all’epoca fece parlare di sé e che condivide pure lo stesso tema. Usando il pretesto di mettere in evidenza i fenomeni comportamentali collaterali che la realtà dei social media e della tecnologia comunicativa produce sui soggetti, Rubin si concentra a raccontare storie di vita vissuta, drammi familiari di vario tipo legati dalla mancanza di comunicazione. Il pretesto però parte fin da subito molto male, dato che il discorso va in una sola direzione, perché qui il media di internet è visto unicamente come portatore di male e aggravante della già precaria condizione umana che i vari personaggi sperimentano. Ecco quindi che vengono mostrate alcune delle peggiori situazioni possibili, come il cyberbullismo che porta al suicidio tra i giovani, il furto di identità e di dati personali che portano una famiglia sul lastrico, la prostituzione e lo sfruttamento minorile, il gioco d'azzardo online... Eppure, senza particolare sforzo, Rubin avrebbe potuto non solo ampliare il discorso, ma anche lasciare più libertà allo spettatore di trarre le proprie conclusioni, anziché essere instillate a forza da un unico parere dominante. Ciò che funziona particolarmente bene in questo film è il cast, che non solo è ben assortito e vanta nomi interessanti, come quello di Frank Grillo e Andrea Riseborough, ma riesce a farlo funzionare insieme in modo naturale e organico. Ma sono le vicende, spesso di prevedibile soluzione, a non convincere: il padre che inizia a interessarsi al figlio solo dopo la tragedia; il bullo che non riesce a comunicare con suo padre, ma vi riesce con quello della sua vittima; la coppia che non ha più dialogo in casa e si ritrova solo dopo essere finita sul lastrico. Purtroppo manca l'incisività, la voglia di osare e di ampliare il tema e la premessa e anche sul profilo tecnico le cose non vanno meglio, con l'estetica documentarista urbana da video che non convince, nonostante si sposi con il tema e il modo in cui è raccontato.
Video
Benché l'edizione sia targata come “special edition” (cosa che non ha alcun valore dal momento che tutti i titoli FilmAuro sono etichettati in questo modo in Blu Ray), non c'è alcun valore speciale in questa edizione che, anzi, si presenta del tutto standardizzata ai canoni tipici dei prodotti mainstream su dischi blu. L'edizione è un disco singolo contenente il film in HD insieme ai contenuti speciali e confezionato in amaray, senza alcuna aggiunta estetica come lo slipcover.
Girato interamente in digitale Red Epic a 5K di risoluzione per un master digitale a 2K (digital intermediate), il quadro video di Disconnect non è di semplice valutazione, perché presenta caratteristiche particolari. Generalmente l'immagine appare piuttosto definita e ricca di particolari fini, partendo dagli ottimi incarnati dei volti, per arrivare a alcune panoramiche sulle strade, con le auto che sfrecciano, e lascia piacevolmente colpiti per la precisione e definizione. Tuttavia la resa generale è tutt'altro che entusiasmante, accostandosi più dalle parti di un video amatoriale digitale, con rumore video grossolano, perdita di definizione con sfumatura dei dettagli, colour grading limitato che presenta enormi problemi di colour banding e altro ancora. Considerando che, non solo la controparte americana targata Lionsgate, si presenta uguale, ma anche che le capacità delle Red Epic sono ben note per risultati tutt'altro che pessimi, è più probabile che la scelta sia voluta, consapevole e stilistica, probabilmente per ricalcare la natura da documentario urbano sulla vita e per sposarsi meglio con il tema trattato e il pretesto dei nuovi media. A livello cromatico si presenta coerente con il resto delle caratteristiche, con tinte pallide e tenui, dominanti celesti in tutto il girato e un contrasto molto basso, causa anche di un nero non particolarmente profondo. L'edizione italiana però peggiora ulteriormente questo aspetto, presentando un livello del nero ancora più alto e slavato del normale, accentuando non solo i fenomeni di banding, ma anche le anomalie nella gamma generale, già viste in altre occasioni su altri titoli editi da distributori italiani e che presentavano il video interamente localizzato nella nostra lingua, proprio come questo. Benché il risultato possa essere interessante dal punto di vista artistico, da quello tecnico è impossibile da assolvere, secondo quelli che sono gli standard a cui siamo abituati.
Audio
L'unico vantaggio di avere prodotti realizzati da case italiane è la certezza di avere sempre il doppiaggio con codifica lossless, anche se non sempre lo è davvero. Sia l'italiano che l'inglese sono presentati in DTS HD Master Audio in 5.1 canali. La traccia è sicuramente sontuosa e molto accurata, sia nell'inserimento dei dialoghi, molto naturali e mai inscatolati, che nell'effettistica generale. La musica è ciò che esce meglio da tutto il trattamento, ricca di frequenze e senza mai segni di distorsioni. Non ci sono comunque molte occasioni per sperimentare picchi o passaggi particolari, essendo un prodotto basato sui dialoghi e le interpretazioni. La controparte inglese non offre niente di più rispetto alla versione italiana.
Extra
Il comparto di contenuti speciali è sicuramente l'elemento meno riuscito di tutto il prodotto, limitandosi a un paio di interviste ad alcuni membri del cast, al regista e al produttore, per concludere poi con una serie di trailer e spot tv. Del documentario dietro le quinte e del commento audio, presenti nell'edizione Lionsgate, non vi è alcuna traccia.
Interviste al cast
Note del regista
Trailer
Spot TV 60”
Spot TV 30”
Conclusioni
Disconnect ripropone la formula intrapresa dal film Crash, una serie di storie di vita vissuta interconnesse tra di loro da un tema comune. Purtroppo il risultato non è convincente come per il film di Paul Haggis. L'edizione HD replica le caratteristiche particolari del girato del film, ma non le ripropone fedelmente, aggiungendo più difetti di quanto non ve ne fossero in origine.