Recensione - The Crew

The Crew infila tutti gli Stati Uniti in un racing game che non convince appieno

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La nuova generazione di console è iniziata da poco più di un anno, ma nonostante questo il numero dei racing game approdati su Xbox One e PlayStation 4 è già abbastanza elevato: Need for Speed Rivals, Driveclub, Forza Motorsport 5, Forza Horizon 2 ed ora anche The Crew. Tra tutti questi, quello che ha cercato di innovare e svecchiare maggiormente il genere è senza dubbio il titolo Ubisoft, il quale unisce ad un gameplay classico da gioco di corse arcade la struttura di un gioco online di massa. Un'enorme mappa che mira a riprodurre, anche se in scala, l'intero territorio degli Stati Uniti d'America: questo è il parco giochi messo a disposizione dell'utente, e di fatto è la prima volta che un prodotto appartenente a tale genere permette un'esplorazione di simile portata. Una scommessa sicuramente rischiosa quella di Ubisoft: convogliare molti degli sforzi nella realizzazione di un mondo di gioco così vasto potrebbe aver inficiato sulle meccaniche alla base di ogni racing game arcade che si rispetti.

Una volta inserito il gioco nella console e preso il pad in mano ci si accorgerà ben presto che a differenza di molti suoi concorrenti The Crew mette in piedi una vera e propria trama che farà da sfondo alle varie gare automobilistiche. Il protagonista, Alex Taylor, dopo essere stato ingiustamente accusato dell'uccisione del fratello viene assoldato dall'FBI per smascherare il vero colpevole, Shiv, il capo dell'organizzazione clandestina 5-10, la quale è ramificata all'interno dell'intero territorio degli Stati Uniti d'America e gestisce, oltre alle corse illegali, anche il traffico di armi, droga e merce rubata di ogni tipo. Lo sforzo di Ubisoft per rendere in un qualche modo unico il suo titolo è sicuramente apprezzabile, purtroppo però, se si analizza la trama nel dettaglio, ci si accorgerà presto che questa è estremamente stereotipata e ricca di cliché, tanto da risultare prevedibili in molti dei suoi passaggi. Quello che manca è il mordente insomma: il giocatore non è assolutamente incentivato a scoprire cosa accadrà al termine della prossima gara e difatti le varie scene d'intermezzo si trasformeranno ben presto in un elemento quasi accessorio, da saltare con l'apposito tasto “skip” nel caso venissero a noia.

[caption id="attachment_131897" align="aligncenter" width="600"]The Crew - Screenshot The Crew - Screenshot[/caption]

Parlando però di struttura di gioco vera e propria il titolo non si discosta poi molto da quanto ideato, ormai parecchi anni fa, da Electronic Arts, con il suo storico Need for Speed: Underground 2. Al giocatore verrà data la possibilità infatti di esplorare liberamente la mappa di gioco, nella quale si trovano vari eventi di diverse categorie da portare a termine, ed il loro completamento farà guadagnare pezzi di ricambio ed importanti punti esperienza. La progressione personale non è però un'attività trascurabile, in quanto i livelli saranno indispensabili per poter accedere alle cinque categorie di modifica delle auto, Tuning, Off-road, Extreme, Raid e Pista. Completare gare conferirà inoltre anche del denaro grazie al quale si potranno acquistare nuove auto, pezzi di ricambio e potenziamenti nelle apposite officine e negozi. Nonostante il parco auto non sia particolarmente ampio le combinazioni e personalizzazioni possibili sono davvero tante e per ottenerle tutte saranno necessarie parecchie ore di gioco.

Sotto il profilo del modello di guida ci troviamo, come accennato già in precedenza, di fronte ad un racing game arcade duro e puro, nel quale la simulazione viene accantonata in favore di un impianto più immediato e semplificato. Nonostante ciò, le varie auto possiedono tutte una loro particolare aderenza all'asfalto e anche le modifiche tecniche apportate influenzeranno le prestazioni, e non di poco. Anche l'intelligenza artificiale messa a disposizione per le missioni in solitaria è reattiva e soddisfacente, tanto che darà del filo da torcere in più di un'occasione. Non stupiscono particolarmente le collisioni, che sono dotate infatti di una fisica spesso non proprio realistica, mentre risulta essere discreto il sistema di danni, il quale andrà a rovinare e deformare la vettura con il proseguimento della gara.

[caption id="attachment_128002" align="aligncenter" width="600"]The Crew - Screenshot The Crew - Screenshot[/caption]

Quello che forse convince meno dell'intero pacchetto è però proprio la componente multiplayer: nonostante The Crew sia nato come un titolo fortemente orientato alla collaborazione e competizione tra giocatori, disputare dei match online non è cosa affatto semplice. Teoricamente ogni gara può essere affrontata in singolo o con la propria crew di amici, se però non se ne possiede una sarà sufficiente affidarsi al caro e vecchio matchmaking, che troverà altri utenti nella vostra stessa situazione così da disputare la competizione. Fin qui sembra tutto più che accettabile, dove stanno quindi i problemi? E' presto detto: innanzitutto il matchmaking, anche a causa dei pochi giocatori presenti nei server, non funziona adeguatamente, tanto che trovare dei compagni di gara è cosa davvero difficile; dopodiché, se si è all'interno di una crew, per disputare partite multiplayer saremo vincolati esclusivamente ad essa, in quanto il matchmaking ci verrà precluso. Una scelta davvero discutibile e controproducente, che danneggia molto l'esperienza offerta dal titolo.

"nonostante The Crew sia nato come un titolo fortemente orientato alla collaborazione e competizione tra giocatori, disputare dei match online non è cosa affatto semplice"

Dal punto di vista tecnico il gioco si difende invece molto bene. Il mondo di gioco è davvero immenso e copre virtualmente l'intero territorio degli Stati Uniti d'America. Questo non vuol dire solo vastità ma anche varietà: si passerà dall'affollata New York alla desertica Las Vegas e tutto sarà visitabile a bordo dei propri bolidi, bolidi che sono riprodotti in maniera fedele rispetto agli originali sia dal punto di vista estetico che sonoro. Sia chiaro, The Crew non raggiunge in alcun suo aspetto il livello di dettaglio di Driveclub o Forza Horizon 2, considerando però quanto è estesa la mappa di gioco il risultato ottenuto è davvero piacevole ed affascinante, nonché fluido nel framerate e ben definito. Come ogni produzione Ubisoft che si rispetti abbiamo infine un'elevata cura verso il comparto sonoro, il quale vanta una selezione di brani davvero molto varia ed adeguata alle atmosfere che permeano il titolo.

[caption id="attachment_107464" align="aligncenter" width="600"]The Crew - Screenshot The Crew - Screenshot[/caption]

L'esperimento di Ubisoft, realizzato da Ivory Tower, purtroppo è riuscito solo in parte: se l'ambientazione di gioco estremamente vasta ed il modello di guida sono aspetti del titolo che sono sicuramente riusciti lo stesso non si può dire dell'impianto narrativo e della componente multiplayer. La trama infatti è scontata e poco accattivante mente l'online, vero punto centrale di The Crew, è stato implementato in maniera poco pratica e funzionale. Siamo ben lontani da un cattivo prodotto ed anzi, in più di un'occasione il gioco intrattiene e diverte in maniera più che adeguata, ciò che manca è però quel guizzo di genio, quella scintilla in grado di differenziarlo dalla massa, così da attirare a sé l'attenzione dell'utente medio.

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