Alpha Centauri. Al solo nominare il capolavoro di
Sid Meier gli appassionati di strategia non possono trattenere ricordi, emozioni e nostalgia. Quando nel 1998 il creatore della saga di
Civilization ci accompagnò nelle profondità dello spazio interstellare tutti noi capimmo che niente sarebbe stato più come prima; Alpha Centauri ha rivoluzionato il suo genere di appartenenza e, ad oggi, rimane una delle produzioni più fulgide del gaming di fine millennio. Quando
Firaxis, qualche mese fa, ha annunciato
Civilization: Beyond Earth la mente di tutti noi è corsa indietro, alle nottate passate in compagnia dell’Alveare Umano e delle Figliastre di Gaia, cercando di forgiare un nuovo futuro per l’umanità in fuga dalla Terra.
Beyond Earth è il sequel spirituale di quell’ormai anziano capolavoro tuttavia, anziché riproporre le meccaniche di Alpha Centauri, prova a fare qualcosa di diverso, innestando sulla solidissima struttura ludica di Civilization V alcune interessanti novità. Il gioco prende le mosse dal finale classico di tutti i capitoli della serie creata da Sid Meier, con il genere umano ormai talmente evoluto da essere riuscito a creare un veicolo per l’esplorazione spaziale. In Beyond Earth, però, veniamo a conoscenza di un evento, indicato solamente come il Grande Sbaglio, che ha distrutto buona parte della civilità del nostro pianeta e, per questo motivo, la
"L’assenza di “civiltà” strutturate, inoltre, ha permesso agli sviluppatori di uscire dal recinto classico di
Civilization"
ricerca di un nuovo mondo non rappresenta più l’apica della storia umana ma una tragica e dolorosa necessità. Abbandonati i consueti appoggi storico\politici,
Firaxis non si è fatta trovare impreparata e, in
Beyond Earth, ci troviamo davanti a una caratterizzazione del mondo, delle varie fazioni in lotta e dei vari personaggi di livello decisamente alto. Dallo splendido filmato di apertura, fino alle più oscure tabelle tecnologiche, l’erede spirituale di Alpha Centauri stupisce per la profondità e il lavoro fatto per rendere credibile un mondo tanto lontano da noi nel tempo e nello spazio. L’assenza di “civiltà” strutturate, inoltre, ha permesso agli sviluppatori di uscire dal recinto classico di
Civilization, permettendoci, fin dalle primissime battute di modellare una colonia umana a nostra immagine e somiglianza. Dopo aver selezionato le opzioni di rito riguardo la geografia del pianeta e le condizioni di vittoria, infatti, potremo decidere chi saranno i principali finanziatori della nostra missione e, addirittura, le caratteristiche dell’astronave che useremo per atterrare sul pianeta. Potremo per esempio selezionare un modello dotato di scanner molto precisi, che ci darà un vantaggio nell’esplorazione del territorio, oppure optare per un migliore armamento, oppure ancora per scorte di energia emergenziali. Ogni scelta, anche la più piccola, andrà a incidere sulla nostra strategia complessiva, rivelandosi di successo o dolorosa anche dopo centinaia di turni.
Beyond Earth, finalmente, pensiona il classico tech - tree tipico di tutti i giochi della serie, andando a operare un’innovazione che cambia radicalmente l’approccio al gioco. Al posto dell’usuale struttura ad albero, infatti, abbiamo a disposizione una tech - web, una ragnatela in cui ogni progresso tecnologico, dal più banale, fina alla cibernetica quantistica è interconnesso e apre la strada a innumerevoli diramazioni. Per volontà degli sviluppatori è impossibile elaborare tutte le tecnologie in una singola partita e, per questo motivo, il giocatore è invogliato a sperimentare sempre nuove tattiche, cambiando radicalmente l’approccio di ogni singolo match. Molto interessante è anche il sistema delle affinità che, una volta selezionate, modificano le condizioni di vittoria nonché le caratteristiche della nostra colonia; potremo infatti scegliere fra tre opzioni, l’armonia, ovvero il tentativo di adattare l’umanità al nuovo pianeta, la supremazia, totalmente basata sull’evoluzione militare e scientifica e la purezza, in cui cercheremo di salvaguardare la razza umana da ogni interferenza aliena.
Civilization: Beyond Earth, come tutti i suoi predecessori, è un titolo immenso, dalle enormi potenzialità. Pochissimi giocatori riusciranno a esplorarlo a fondo e ancor meno ne sonderanno i limiti più reconditi, tuttavia, nonostante il gameplay non proprio semplicissimo, Firaxis ha lavorato molto per rendere Beyond Earth appetibile anche ai giocatori totalmente digiuni di strategia a turni; l’ottimo tutorial e la wiki interna contengono tutte le informazioni necessarie per iniziare a giocare senza troppi patemi. Certo, la curva di apprendimento rimane piuttosto ripida ma stiamo parlando di un titolo che simula l’evoluzione di intere civilità, non di Angry Birds.
Tecnicamente
Beyond Earth fa uso dello stesso motore grafico di Civilization V e, dunque, non ha requisiti grafici incredibili tuttavia, data l’enorme mole di calcoli che la CPU deve affrontare, vi consigliamo di giocare su un PC di fascia medio alta, in caso contrario preparatevi a lunghe attese fra un turno e l’altro.
In definitiva Beyond Earth è un ottimo esponente della storica serie creata da Sid Meier, capace di recuperare la atmosfere dell’indimenticato Alpha Centauri aggiornando però il gameplay di Civilization con alcuni tocchi decisamente interessanti. Non siamo davanti a un titolo semplice e Firaxis non ha fatto nulla per nascondere la complessità del suo gioco tuttavia, superati i primi scogli, ci si fa rapire dall’epopea stellare del genere umano e dalla possibilità, per i più bravi, di diventare il leader supremo di una razza in lotta per la sopravvivenza.