Recensione - Chroma Squad

La recensione di Chroma Squad, produzione di Behold Studios ispirata agli show Super Sentai

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Chi non ha visto almeno una volta un episodio di Power Rangers? Popolarissimo in Giappone, il genere Super Sentai ha avuto anche nel bel paese il suo momento di gloria, grazie alla versione occidentale dello show prodotto dalla Saban Entertainment, segnando indelebilmente l’infanzia di tanti bambini negli anni ’90. Ebbene uno dei sogni proibiti di tanti di quei bambini, oggi cresciuti e sulla soglia dei 30 anni, è sempre stato quello di avere una controparte videoludica all’altezza della serie TV, tanto fantastica e coinvolgente agli occhi di un bambino quanto meravigliosamente grottesca e comica se rivista da adulti. Dopo tanti episodi di dubbia caratura che si sono succeduti nel corso degli anni, i brasiliani di Behold Studios ci riprovano, o per meglio dire grazie a Kickstarter sono riusciti a proporre un titolo chiaramente ispirato all’universo Super Sentai, e questo con il chiaro obiettivo di rendere giustizia a quegli show televisivi confezionati in modo cosi eccezionalmente trash. Il risultato è un titolo particolarissimo, ma indubbiamente senza compromessi o vie di mezzo, come sicuramente era nelle intenzioni degli sviluppatori.

Cinque abili stuntman di uno show Super Sentai (chiaramente ispirato appunto ai Power Rangers), stufi delle angherie e della mediocrità loro imposta da uno sciatto e incompetente regista, decidono di mettersi in proprio, realizzando uno show autoprodotto. All’inizio le risorse sono poche, e ci si deve arrangiare girando in una sorta di grande magazzino utilizzato alla bell’e meglio come studio televisivo, ma con il tempo, e grazie alle capacità dei cinque protagonisti, le soddisfazioni non tarderanno ad arrivare, e con esse un mare di imprevedibili guai. L’intero comparto narrativo, come si evince dall’incipit qui brevemente riassunto, è assolutamente paradossale e grottesco, nel pieno rispetto del genere a cui si ispira, e per questo divertente e comico. Non per questo merita però di essere sottovalutato; Chroma Squad è un titolo scritto e narrato in modo incredibilmente convincente, non solo grazie a dei dialoghi divertentissimi e ai tanti colpi di scena, uno più assurdo dell’altro, ma anche perché la narrazione è il perno fondamentale attorno al quale il gameplay dell’intera produzione è costruito.

[caption id="attachment_143434" align="aligncenter" width="600"]Chroma Squad screenshot Chroma Squad - screenshot[/caption]

Il titolo Behold Studios si rifà in pieno alla tradizione dei giochi di ruolo tattici a turni, ricordando nelle dinamiche i vari Final Fantasy Tactics e Fire Emblem. Si combatte su una griglia formata da varie caselle, entro le quali ci si può muovere e attaccare, ognuno dei cinque eroi rappresenta una classe, con una propria personale progressione e caratteristiche uniche da sfruttare in battaglia, ma la personalizzazione del team offre di più, dato che nelle primissime fasi di gioco saremo chiamati ad effettuare un vero e proprio casting relativo ai cinque attori protagonisti del nostro show, uno per ogni colore, e ciascuno con caratteristiche e capacità uniche; una selezione peraltro ricchissima di citazioni e riferimenti tutti da ridere. Come se la scelta degli attori e la trasformazione in super eroi colorati non bastasse, a rendere ancora più profonda la componente tattica dei combattimenti ci pensano le teamworks, vere e proprie manovre di squadra attivabili quando sono soddisfatte determinate condizioni relative al posizionamento sulla griglia o altro ancora.

"L’arma vincente di questo titolo dall'estetica retrò è infatti il feeling che trasmette"

Ma Chroma Squad, non va dimenticato, è la storia di uno show televisivo e pertanto efficacia e spettacolarità devono andare a braccetto. I combattimenti che affronterete sono infatti scene d’azione del vostro show, e oltre a sconfiggere i nemici dovrete curarvi di farlo nel modo più spettacolare possibile, abbondando con manovre di combattimento, special moves e teamworks. Tutto è finalizzato all’audience, che porta soldi funzionali alla seconda e ben più intrigante anima di Chroma Squad, quella gestionale. Se i combattimenti infatti non sorprendono  per complessità o difficoltà, la componente relativa alla gestione dello show soddisfa e divertente. Dal momento del casting degli attori in avanti avrete un controllo pressoché totale della produzione, per le varie stagioni lungo le quali il gioco si snoda; contratti pubblicitari e sponsorizzazioni, costumi, scenografia, regia, tutto ciò di cui una produzione televisiva si compone, passerà tra le vostre mani e sarà soggetto alle vostre decisioni, e più che garantire chissà quale grado di profondità nelle meccaniche di gioco, la gestione determinerà in modo totale il vostro livello di affezione e coinvolgimento con Chroma Squad.

[caption id="attachment_143435" align="aligncenter" width="600"]Chroma Squad screenshot Chroma Squad - screenshot[/caption]

L’arma vincente di questo titolo dall'estetica retrò è infatti il feeling che trasmette. Tutto è divertente, paradossale, fuori di testa e coinvolgente, e anche solo mettersi a scovare la miriade di citazioni di attori e personaggi famosi o i riferimenti alla cultura pop vale decisamente il prezzo del biglietto. Pur non avendo difetti vistosi, eccezion fatta forse per il vetusto sistema di salvataggio fatto di un solo slot e tanti autosave, Chroma Squad fatica al tempo stesso ad imporsi per le sue qualità squisitamente ludiche. Tutto è molto leggero e poco approfondito, la gestione della produzione televisiva e i combattimenti sia dei cinque eroi che dell’immancabile mech al seguito funzionano nel complesso bene, ma sono assai poco impressionanti se parliamo di numero e incisività delle opzioni. Il risultato comunque è un’esperienza meritevole di essere giocata, soprattutto se la risposta alla domanda in apertura di recensione è affermativa.

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