Recensione: Christine - la Macchina Infernale, il Blu-Ray Disc

La nostra recensione del Blu-Ray Disc di Christine - la Macchina Infernale

Mi occupo di Badtaste dal 2004 con l'aiuto di un grande team.


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Dati Tecnici
  • Video: AVC, 1080/24p, 2.40:1

  • Audio:

    • 1.0 Dolby Digital: Spagnolo Portoghese

    • 2.0 Stereo Dolby Digital: Francese Russo Tedesco

    • 2.0 Surround Dolby Digital: Italiano

    • 5.1 DTS HD Master Audio: Inglese

  • Sottotitoli: Inglese Inglese NU Mandarino Coreano Giapponese Spagnolo Tailandese

  • 1 disco 50gb

  • Region free

  • Amaray

  • Prodotto da Sony, distribuito da Universal.

  • Edizione ITALIANA disponibile nei seguenti paesi: IT, FR, DE.

Film

Rockbridge, California, 12 settembre 1978. Arnie Cunningham è all'ultimo anno di università e si sta specializzando in meccanica. Insicuro verso il prossimo, vessato dai prepotenti e incapace di imporsi contro la volontà dei suoi genitori. Riesce ad avere un rapporto sincero solo con il suo migliore amico Dennis Guilder, stella scolastica del football. Due caratteri diversi, ma cresciuti insieme. Dopo l'ennesima aggressione da parte dei suoi compagni di corso, che mette in mezzo anche il suo amico Dennis, lo sconsolato Arnie tornando a casa intravede il rottame di una vecchia Plymouth del 1957, chiamata Christine. Decide di comprarla e da quel momento ne diventa ossessionato, al punto di cambiare completamente il suo stile di vita.

Tratto dall'omonimo romanzo di Stephen King, Christine – La Macchina Infernale è un film horror di culto diretto dal maestro del cinema John Carpenter.

Che si conosca il romanzo originale o l'adattamento di Carpenter, Christine è uno dei racconti più universalmente noti, tanto da essere un autentico archetipo che racchiude in se un pezzo della cultura americana stessa, che va dalla passione per le quattro ruote fino agli albori del rock n' roll degli anni cinquanta. Il racconto di Stephen King riprende in buona parte il tema base di un altro suo racconto: Carrie – Lo Sguardo di Satana. Anche in questo caso, al centro di tutto, vi è un giovane adolescente negli anni della maturazione, insicuro di se, del proprio corpo e vessato dai suoi coetanei bulli. Tema sempre attuale, anche dopo trent'anni. E proprio come in Carrie, anche in Christine, la rivelazione di un elemento soprannaturale darà inizio a una trasformazione emotiva nel giovane, con tutte le conseguenze nefaste del caso. Nella fattispecie l'incontro con l'automobile omonima sarà un vero e proprio colpo di fulmine tra due amanti, che si aiutano a vicenda. Come dirà lo stesso Arnie: - “ho trovato qualcosa più brutto di me, ma che posso migliorare”. Il suo rapporto con Christine è infatti simbiotico: Arnie ripara e rende bella Christine, da rottame a supercar fiammante, mentre Christine rende bello Arnie, da nerd deriso a uomo virile da far colpo sulla ragazza più popolare della scuola. L'adattamento di Carpenter si focalizza completamente su questo legame, alleggerendo il racconto di tutti gli altri elementi presenti nel romanzo, come la presenza spettrale del precedente proprietario di Christine. A differenza dei lavori precedenti del regista, come Halloween e La Cosa, caratterizzati da un'elevata dose di sequenze truculente, Christine non mostra mai troppo degli omicidi commessi dall'auto assassina, diventando più un horror di atmosfera. Ed in effetti il film riesce a rendere particolarmente bene la tensione, in particolare nella sequenza finale, quando Christine rivela la propria natura mostruosa e Arnie, ormai completamente assuefatto dall'auto, diventa anch'egli un mostro dallo sguardo allucinato. Ma, come in tutti i film di Carpenter, non si rinuncia a una dose di spettacolarizzazione e in Christine le sequenze della rigenerazione dell'auto sono a tutt'oggi un gioiello di tecnica e maestria. Come sempre, a dare il giusto tocco sono le musiche composte dallo stesso Carpenter, in grado di rendere sempre particolarmente bene tutti i vari passaggi del film e a suggerire i sentimenti allo spettatore. Un classico del cinema, ancora fresco e attuale.

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Video

Edito da Sony su distribuzione Universal, Christine – La Macchina Infernale arriva anche in Italia ed Europa in alta definizione Blu Ray. Non viene però riservato un trattamento particolare, infatti l'edizione è del tutto standard: disco singolo contenente il film e i contenuti speciali, confezionato in amaray senza slipcover o copie digitali di sorta.

L'edizione proposta da Sony è del tutto identica a quella Americana di Twilight Time, eccezion fatta per la mancanza della colonna sonora isolata come contenuto speciale.

Il master utilizzato è quasi certamente una scansione dell'interpositivo originale del film, girato in 35 mm anamorfico Panavision.

Il quadro appare fin da subito sontuoso, con colori vividi e brillanti, in particolare nelle tonalità di rosso, come può essere la lucente carrozzeria di Christine o il giacchetto scolastico di Dennis. La colorimetria appare molto naturale ed equilibrata, gli incarnati sono realistici e non ci sono segni di eccessiva saturazione nelle tonalità. Grande plauso va dato all'ottimo livello del nero, profondo come una macchia di inchiostro, ma mai affogato o soffocante per la scena, ma anzi ricco di dettagli e capace di conferire un ottimo contrasto a tutto il quadro, esaltando i sopracitati colori.

Anche a livello di dettagli e definizione siamo su standard elevati: la trama della pellicola e la struttura della grana è bene in evidenza, appare fine e mai invadente e ciò conferisce autenticità al quadro del master. Tuttavia il girato in se presenta problemi, limiti o scelte artistiche/tecniche che sono tipici dei mezzi dell'epoca. Sono assai frequenti le sequenze fuori fuoco, in particolare quelle notturne, dove le sfocature aumentano vertiginosamente. A questo vanno aggiunte le tipiche sfocature ai vertici dell'immagine, con annesse deflessioni tipiche dell'anamorfico, specie in era pre D.I.. Ma nonostante questo la texturizzazione è ottima, specialmente nei primi piani, tra ottimi incarnati porosi e la trama in evidenza nei vari elementi, che siano vestiti o gli interni dell'auto. Si perde definizione dal campo medio in poi progressivamente fino ai campi lunghi, rendendo la definizione degli elementi più impastata, con fusione sugli sfondi. In ogni caso, va ulteriormente chiarito che si tratta di limiti o scelte precise del quadro filmico e non di limiti del master o del suo trasferimento che invece sono di altissimo livello. A dar ulteriore ragione, non si registrano artefatti o segni di usura, come spuntinature nere, strappi o graffi e la stabilità dell'immagine è sempre perfetta. La compressione in AVC a livello medio rende il quadro trasparente per quanto riguarda eventuali artefatti digitali da compressione.

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Audio

Il Blu Ray di Christine presenta il doppiaggio italiano con il suo mix originale Stereo Surround in Dolby Digital a 2.0 canali a 192 kbps, mentre l'originale inglese gode di un mix 5.1 e di una codifica lossless in DTS HD Master Audio.

A dispetto della maggioranza delle tracce registrate e mixate nella stessa epoca di questo film, la traccia italiana di Christine è assai superiore alla media e nonostante i limiti del mix è capace di sorprendere e compiacere lo spettatore. I dialoghi sono sempre chiari e perfettamente integrati nella scena, gli effetti sonori sono puliti, privi di saturazioni con annessa distorsione nei picchi e la colonna sonora riempie bene la scena sonora. Certo, rimane tutto limitato e la gamma dinamica è piuttosto ristretta, così da rendere comunque l'esperienza piuttosto piatta e senza guizzi particolari. Ma vista anche la buona direzionalità, questa traccia stereo è un piccolo miracolo in un panorama molto più desolante e nel migliore dei casi modesto. Inutile stare a elencare le differenze con la traccia inglese, che sono fin troppo evidenti già nella sequenza di apertura nella catena di montaggio, con la canzone rock in sottofondo che riempie tutta la scena, come anche nella sequenza finale, dove si arriva alla resa dei conti nello sfasciacarrozze, dove il rombo dei motori e gli schianti arrivano fino addosso allo spettatore.

Si segnala la totale assenza di sottotitoli in italiano per il film, una mancanza non da poco e che non ha giustificazioni.

Extra

A completare quella che è a tutti gli effetti un'ottima edizione di un cult del passato, ci pensa un più che adeguato comparto di contenuti speciali, che è composto in larga parte dal documentario sulla realizzazione del film diviso in tre parti che analizzano preproduzione, produzione e postproduzione del film, con interviste al regista, cast, produttori e sceneggiatori per un totale di quasi un'ora di dietro le quinte. Ad accompagnare tutto questo ci pensa una lunga carrellata di scene tagliate e il commento audio del regista e del protagonista per tutta la durata del film. Sia per qualità che per quantità riesce a soddisfare pienamente la maggior parte dell'utenza interessata a questo genere di cose.

  • Commento del regista John Carpenter e di Keith Gordon

  • Scene eliminate

    • Arnie e Dennis vanno a scuola

    • Arnie subisce delle prepotenze in un'autoconcessionaria

    • Arnie va da Darnell a bordo di Christine sporca

    • Arnie crolla nell'auto di Dennis

    • Darnell e un amico parlano con Arnie mentre aggiustano Christine

    • Arnie va a trovare Dennis all'ospedale

    • Dei teppisti sporcano Christine

    • Leigh e Arnie vanno a piedi da Darnell

    • Leigh va trovare Dennis in ospedale

    • La mamma guarda Arnie che dorme

    • Arnie torna a trovare Dennis in ospedale

    • Junkins interroga Arnie nel parcheggio della scuola

    • Leigh scarica Arnie al telefono

    • Un bullo schiacciato dall'auto

    • Junkins interroga Arnie da Darnell

    • Leigh chiama Dennis

    • Leigh e Dennis parlano sul divano

    • Dennis e Arnie a bordo di Christine

    • Arnie vede Dennis e Leigh al chiosco degli hamburger

    • Leigh e Dennis attendono Arnie nel bulldozer

  • Christine – Veloce e minacciosa

  • Christine – Il traguardo

  • Christine – Accensione

Conclusioni

Christine fa parte di quella lista di titoli che negli anni settanta e ottanta hanno dato lustro e ridefinito il B movie di fantascienza e horror. Lontano dalle efferatezze di Halloween e La Cosa, Carpenter confeziona un film per lo più di atmosfera e incentrato sulle turbe psichiche e fisiche di un adolescente nell'età dei cambiamenti e sul rapporto amoroso e morboso tra l'uomo e la sua auto. L'edizione in alta definizione, grazie a un ottimo master HD e un più che adeguato bagaglio di contenuti speciali, riesce a soddisfare le esigenze dei fan e a far scoprire e riscoprire un cult del passato, ancora oggi un ottimo esempio di cinema di genere.

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