Recensione - BOXBOY!

La nostra recensione di BOXBOY!, il puzzle platform a cubetti di HAL Laboratory

Condividi

Spesso si dice che basta un’idea semplice ma ben sviluppata per creare un grande videogioco, e BOXBOY! sembra fare davvero di tutto per confermare questa tesi. L’ultima fatica di HAL Laboratory è infatti un titolo che fa del minimalismo la sua bandiera, sia che si tratti della grafica, o più in generale del comparto audiovisivo, sia che ci riferisca al gameplay. Protagonista del titolo è un piccolo cubo di nome Qbby, la cui caratterizzazione, sebbene consista esclusivamente in un paio di gambe e due occhi stilizzati, è assolutamente fantastica, e conferma l’incredibile talento di Nintendo nel creare mascotte accattivanti e carismatiche.

"Ogni singolo livello è governato da delle regole interne, che saremo rigorosamente chiamati a rispettare: un numero massimo di cubi generabili per livello ed un numero massimo di cubi generabili alla volta obbligano il giocatore a prestare attenzione alla creazione di ogni singola costruzione"

Controllando Qbby altro non potremo fare che saltare, ma per brevissime distanze, e sdoppiarci, generando cubi a partire dal piccolo protagonista. I cubi che genereremo possono espandersi in ogni direzione, o quasi, per poi essere lanciati e utilizzati per modificare lo scenario, o richiamati a noi, aprendo le porte a numerosissime possibilità; c’è un crepaccio troppo largo per essere saltato? Creiamo tre cubi orizzontali per realizzare un ponte e superarlo senza problemi. Una parete che ci si para davanti è troppo alta? Con tre cubi disposti a L diamo vita a una piccola scala che risolve il problema, oppure a un gancio, che una volta richiamato a noi porterà Qbby in alto, come fosse un rampino. Ogni livello (lasciamo scoprire ai giocatori quanti ce ne siano, ma è un numero insospettabilmente alto per un gioco a bassissimo budget venduto a una manciata di euro) consiste insomma nel raggiungere un punto B a partire da un punto A, come vuole la tradizione platform 2D, ma più che la destrezza BOXBOY! sfida la capacità di ragionamento del giocatore, chiamato a riflettere su come i poteri di Qbby possano consentirgli di superare l’ostacolo proposto. Ogni singolo livello è infatti governato da delle regole interne, che saremo rigorosamente chiamati a rispettare: un numero massimo di cubi generabili per livello ed un numero massimo di cubi generabili alla volta obbligano il giocatore a prestare attenzione alla creazione di ogni singola costruzione, gestendo con parsimonia i cubi a disposizione. Come se non bastasse, una volta generata una nuova serie di cubi quelli creati in precedenza svaniranno, pertanto ogni mossa va pianificata meticolosamente. Ciascun livello richiede inoltre di collezionare delle corone che, se ottenute tutte, fruttano delle monete spendibili per sbloccare costumi, modalità e livelli extra piuttosto divertenti e molto altro ancora.

[caption id="attachment_141398" align="aligncenter" width="400"]BOXBOY! screenshot BOXBOY! - screenshot[/caption]

Sebbene la difficoltà del titolo sia piuttosto bassa, non mancano di tanto in tanto livelli in grado di causare qualche grattacapo anche ai giocatori più smaliziati, ma aldilà di questo l’aspetto davvero riuscito e vincente di BOXBOY!, che lo rende divertente a prescindere dalla sua difficoltà,consiste nella capacità di proporre sempre qualcosa di nuovo al giocatore. Via via che si susseguono i livelli le tecniche richieste, o in altre parole gli utilizzi che saremo chiamati a fare della capacità di Qbby di espandersi e utilizzare i cubi da lui generati, sono sempre diverse, e si ha la tangibile sensazione di fare sempre qualcosa di nuovo, di dover superare una sfida diversa da quella precedente. Se la semplicità e il minimalismo sono l’ingrediente base del gameplay BOXBOY! la grafica è in tal senso ancora più audace; visivamente, il titolo consiste in un insieme di linee e cubi neri su sfondo bianco e/o grigio, uno stile che richiama i giochi Game Boy, ai quali la produzione HAL Laboratory si rifà in maniera evidente, supportato da un accompagnamento sonoro altrettanto esiguo ma coinvolgente e di impatto. Questo approccio audiovisivo può non piacere a tutti, ma siamo di fronte a una scelta stilistica mirata, che non manca di personalità, soprattutto se si guarda al buffo protagonista del gioco.

In conclusione, BOXBOY! rappresenta in maniera eccellente la tipologia di gioco che ci si attende di trovare su eShop,  magari con sempre maggiore continuità; semplice ma divertente nelle meccaniche, accessibile a tutti ma non per questo poco curato. Se solo avessimo avuto un livello di sfida, purtroppo quasi elementare per la quasi totalità del titolo, all’altezza degli altri elementi del gioco ci saremmo probabilmente trovati di fronte a un piccolo capolavoro, ed anche un ideale editor di livelli condivisibili online avrebbe migliorato l'offerta complessiva del gioco ed avrebbe mitigato le critiche relative al basso livello di difficoltà. Tuttavia, anche cosi l’ultima fatica di HAL Laboratory è piacevole da giocare, e merita decisamente il vostro tempo.

Continua a leggere su BadTaste