Recensione: il Blu-Ray Disc di Terminator: Genisys

La nostra recensione del Blu-Ray Disc di Terminator Genisys, con Arnold Schwarzenegger

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Dati Tecnici

  • Video: AVC (MCV per il 3D), 1080/24p (23,976), 2.39:1

  • Audio:
    5.1 Dolby Digital: Italiano Francese Giapponese Spagnolo Tedesco Inglese (descrizione)
    Dolby Atmos (7.1 Dolby TrueHD): Inglese

  • Sottotitoli: Italiano Inglese Inglese NU Danese Finlandese Francese Giapponese Norvegese Olandese Spagnolo Svedese Tedesco

  • 1 disco 50 gb (2 dischi per il 3D)

  • Region free

  • Amaray, steelbook

  • Prodotto da Paramount, distribuito da Universal.

  • Edizione ITALIANA disponibile nei seguenti paesi: IT, FR, ES, DE, UK, JP.

Film

Il 29 agosto 1997, un network di difesa militare noto come Skynet, assume piena coscienza di sé e decide di lanciare un attacco nucleare su vasta scala che annienta gran parte della razza umana. È il giorno del giudizio. I sopravvissuti dell'olocausto nucleare devono poi affrontare un incubo peggiore: la guerra contro Skynet e le sue macchine. Ma l'umanità non è abbandonata a sé stessa: a guidarla per la sopravvivenza un uomo, John Connor, da molti considerato un profeta, porta l'umanità a rialzarsi e a battere le macchine. Ma nel giorno della vittoria finale dell'umanità, nell'anno 2029, Skynet utilizza un modulo temporale per inviare nel 1984 un Terminator, un cyborg di fattezze umane, per eliminare Sarah Connor, madre di John, ed assicurarsi che egli non nasca mai. Connor decide di mandare indietro il suo braccio destro Kyle Reese per proteggere Sarah e battere il Terminator. Un ciclo temporale infinito, che si è sempre ripetuto, ma qualcosa è cambiato: Kyle trova una Sarah Connor cresciuta da un Terminator che ha giù eliminato il suo alter ego, un altro Terminator avanzato che da la caccia a lui e Sarah. Tutto è cambiato e forse dal cambiamento nasce una nuova speranza: distruggere Skynet prima che nasca.

L'idea che sta dietro questo nuovo film è ormai un luogo comune da qualche anno a questa parte e si pone a metà strada tra il riavvio e il sequel

Terminator e Terminator 2 - Il Giorno del Giudizio sono considerati a tutti gli effetti non solo dei titoli di culto, ma dei veri capolavori del cinema d'azione e fantascienza, che hanno portato a una nuova evoluzione degli effetti speciali paragonabili ad opere d'arte, diventati punto di riferimento del cinema e consacrato Arnold Schwarzenegger come star del cinema e icona pop con la figura del Terminator. Eppure se si parla di Terminator come franchise, non si può fare a meno di notare che si è fatto una nomea disgraziata e maledetta, rimbalzando come una patata bollente ad Hollywood. Terminator 3 - Le Macchine Ribelli di Jonathan Mostow nel 2003 ha scontentato critica e pubblico, pur ottenendo un buon successo commerciale, risultando più che altro uno spot elettorale per la campagna a governatore di Schwarzenegger. Ed è andata anche peggio nel 2009, quando la neonata Halcyon  prese in mano il franchise tentando di correggere il tiro dal terzo film con Terminator Salvation di McG, portando la narrazione nel futuro apocalittico e senza Schwarzenegger, con un cast imponente e una grossa campagna pubblicitaria. Doveva essere il primo di una trilogia e invece fu un disastro anche sul fronte commerciale. E mentre la Halcyon dichiarava bancarotta, i diritti di Terminator finirono, infine, in mano a Megan Ellison decisa a tentare di sfruttare il nome di Terminator per realizzare un nuovo franchise. Il tutto si è concretizzato in Terminator Genisys, diretto da Alan Taylor e che riporta sulla scena da protagonista Arnold Schwarzenegger nel ruolo del Terminator. Ma la maledizione che gravita attorno al nome di Terminator sarà stata sciolta? Purtroppo no. L'idea che sta dietro questo nuovo film è ormai un luogo comune da qualche anno a questa parte e si pone a metà strada tra il riavvio e il sequel: fonda se stesso sulla mitologia entrata nella storia con i due capolavori di Cameron e al contempo imbastisce una nuova storia che annulla la mitologia stessa e crea un nuovo percorso sia per i fan che per i neofiti. In una saga dove il viaggio nel tempo è parte rilevante, operazioni tortuose come questa diventano automatiche, in modo analogo a quanto avvenuto con il franchise di Star Trek nel 2009. Il film riprende quindi pedissequamente l'originale del 1984 riproponendolo quasi fotogramma per fotogramma (l'arrivo del Terminator e Kyle Reese, l'incontro con i punk e la fuga di Reese dalla polizia nel centro commerciale...) per poi sorprendere il pubblico annientando di fatto l'esistenza del film stesso inserendo elementi (un altro Terminator che ha cresciuto Sarah da bambina per preparasi a quel giorno, il T-1000, supercattivo di Terminator 2, in anticipo sui tempi che tenta di uccidere Kyle...) che cambiano tutto per poi proiettarci letteralmente nel futuro prossimo (2017) e dare quindi il via alla nuova direzione, a un nuovo franchise, che ribalta la concezione del John Connor da salvatore dell'umanità a distruttore e portatore del male. Se nella teoria poteva essere un percorso intrigante pieno di spunti, nella pratica i problemi sono molteplici e rendono questo film un grosso pasticcio. La maggior parte dei dialoghi sono espositivi e atti a dare una giustificazione allo status quo in cui il film si trova, facendolo sembrare più un prodotto orientato agli appassionati nerd prima ancora della serie stessa, il che è paradossale dato che gli stessi film di Cameron non si sono mai presi la briga di spiegare troppo, in particolare il secondo film, in cui non viene spiegato nulla e si fonda tutto su potenza visiva e atmosfera. Il modo esagerato con cui il film è stato riempito di elementi e idee, in modo da non far sembrare la sceneggiatura una fan fiction che poco ha a che fare con il cinema, lo rendono inutilmente confuso. Il film sembra voler accontentare tutti, senza soddisfare nessuno, inserendo anche due protagonisti (Kyle e Sarah) modellati sui protagonisti giovanili che piacciono tanto ai ragazzini di oggi e totalmente concentrati su una storia d'amore forzatissima, fatta di imbarazzi negli sguardi, che poco ha a che fare con Terminator. Per assurdo che sia, nel numero di elementi e sottotrame, rende evidente come diverse cose siano state rimosse molto malamente, su tutti il rapporto tra John Connor e Danny Dyson che lasciava suggerire uno sviluppo più articolato della trama, mentre invece è rimasto solo un accenno che non porta a niente, rendendo ulteriormente goffo lo svolgersi della vicenda. Ma in tutto questo, quel che si evince è come Arnold Schwarzenegger risulti essere la cosa più riuscita del film, e che nonostante l'età non solo riesce a calarsi perfettamente nei panni che lo hanno rese celebre, dalle movenze e ai piccoli gesti, ma che non ha perso nulla del suo carisma e di come sia particolarmente portato per i ruoli d'azione. Ed è interessante notare come lo sviluppo del suo personaggio sia una prosecuzione diretta di quanto fatto in Terminator 2, sviluppando il discorso dell'umanizzazione della macchina e dell'attaccamento da parte della persona protetta nei confronti del cyborg, tanto da chiamarlo papà. Questo è sicuramente l'elemento meglio riuscito, che in gran parte solleva un film confusionario, anche se aspetti come questo restano sempre e comunque poco più che superficiali. In ogni caso non basta per salvare un film concepito con le migliori intenzioni, ma sviluppato troppo goffamente.

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Video

Edito da Paramount e distribuito da Universal, Terminator Genisys approda nell'alta definizione Blu-ray del mercato Home Video italiano, seguendo quella che ormai è diventata una tradizione dei titoli blockbuster per quanto riguarda la distribuzione Universal. Infatti il film di Alan Taylor esce in diverse modalità: edizione 2D a disco singolo e confezionata in amaray, edizione 3D a doppio disco (uno per il 3D e uno per il 2D) sempre confezionata in amaray, un'edizione in steelbook (solo 2D) esclusiva per il circuito Media World e infine un cofanetto che contiene tutti i film della serie, Genisys compreso (solo 2D). Il seguente commento è relativo alla sola versione 2D e non vi saranno osservazioni sulla bontà tecnica dell'effetto 3D.

Si ha un quadro video molto attenuato nel contrasto rispetto alla maggior parte delle produzioni odierne e quasi monocromatico nelle tonalità dominanti

Terminator Genisys è girato interamente in digitale Arri Alexa a 2.8K e 3.4K e finalizzato in un master digitale a 2K di risoluzione (digital intermediate). Il lavoro svolto dal direttore della fotografia Kramer Morgenthau è stato quello di agganciarsi al lavoro originale dei film di Cameron e riprodurre un look abbastanza simile nei toni e nella resa ai film originali. Di conseguenza si ha un quadro video molto attenuato nel contrasto rispetto alla maggior parte delle produzioni odierne e quasi monocromatico nelle tonalità dominanti (in genere quasi tutto grigio e blu). Questo prevalentemente nelle sequenze notturne o buie, come lo scontro tra i due Terminator nel 1984. Ciò influisce molto sull'evidenza del dettaglio generale: benché li dettaglio generale sia alto con una texturizzazione ricca di dettagli fini, non si può fare a meno di notare una certa morbidezza generale, che non permette un'esaltazione degli elementi e quindi fa risultare l'immagine piatta, complici le caratteristiche citate in precedenza. Si tratta comunque di un quadro di alto profilo e di gran dettaglio, ma rispetto ad altre produzioni odierne e della stessa genesi digitale, Terminator appare una variazione insolita. Le sequenze diurne però fanno scorgere maggiormente i muscoli, esaltando gli incarnati e la tridimensionalità del quadro e in particolare i campi lunghi, come quello sul ponte, dove gli elementi sono tutti ben visibili e distinguibili, senza cali importanti. Stesso dicasi per le sequenze con gli effetti visivi digitali, dove anche in presenza dei suddetti elementi, non si riscontrano cali di definizione. Un'altra caratteristica è la quasi totale assenza di rumore, in qualsiasi condizione, se non un forma lievissima del tutto impercettibile. Tale scelta risalta a seconda della sensibilità dello spettatore, ma un quadro così pulito può dare una sensazione di mancanza di spessore per chi è abituato a fotografie più ruvide, in particolare con l'ormai arcaico girato da 35 mm. Il video è compresso in AVC, come da consuetudine a un livello medio di bitrate, vista anche la natura stessa del girato, risultando quindi del tutto trasparente, e replicando fedelmente il master 2K del film.

Audio

Come da prassi per i prodotti Paramount, il doppiaggio italiano è un mix in 5.1 encodato in Dolby Digital a 640 kbps, mentre la traccia inglese gode della piena codifica lossless Dolby TrueHD a 7.1 canali, al cui interno vi sono i metadati necessari per usufruire dei vantaggi del sistema audio Dolby Atmos, che ha bisogno di un sintoamplificatore abilitato a leggere le informazioni e riprodurre correttamente il sistema. La traccia italiana di Terminator Genisys può tranquillamente definirsi come esemplare, un perfetto esempio dello standard qualitativo attuale dei mix confezionati da parte degli editori, senza però offrire picchi particolarmente elevanti. I dialoghi sono solidi, perfettamente integrati nella scena sonora, senza saturazione nelle medie frequenze o nei picchi. Così come per gli effetti sonori e la colonna sonora, dove gli alti e i bassi risultano carichi e senza sbavature rilevanti. Ottima anche la separazione e la direzionalità dei canali, in particolare nella scena iniziale dell'assalto della resistenza al cuore di Skynet o la lotta tra il Guardiano e John Connor nell'atto finale. Ogni sparo o esplosione è ben collocabile all'interno della scena e preciso nella direzione che percorre, con un buon lavoro dei posteriori e del sub. La traccia inglese, anche senza andare a scomodare i vantaggi dell'Atmos, che aumenta virtualmente il numero di canali rendendo l'esperienza spazialmente completa, è in grado di soppiantare l'ottima esperienza italiana, con una maggiore spazialità, intensità degli effetti, dinamica e ricchezza di elementi nelle frequenze, attestandosi come un vero spettacolo tra i più intensi fin ora ascoltati.

Extra

Come ormai è ben noto, il reparto dei contenuti speciali non è più quello di una volta e l'era dei documentari lunghi ore è riservata sempre più raramente a prodotti blockbuster sempre più usa e getta. Terminator Genisys non fa eccezione e si limita a tre featurette della lunghezza complessiva di venti minuti circa per ognuno. Le tre featurette si focalizzano superficialmente e in modo sommario al dietro le quinte del film, riuscendo comunque a dare un'idea sufficientemente buona della lavorazione, dando prima un'idea di base, quindi dalla nascita del progetto all a scelta del cast e poco altro. Poi si focalizza sulla realizzazione dei set e degli effetti speciali e infine sul complesso lavoro degli effetti visivi, in particolare la scena dello scontro tra il Guardiano e il Terminator nel 1984. Nel complesso più che sufficiente, ma spiace come i contenuti siano sempre più sacrificati.

  • Dinamiche di Famiglia

  • Infiltrarsi e Terminare

  • Modifiche: gli Effetti Visivi di Terminator Genisys

Conclusioni

Terminator Genisys è l'ennesima occasione persa per riuscire a fare dei capolavori di James Cameron un franchise redditizio per le major. Pur contando su una performance eccellente di Arnold Schwarzenegger, delle buone scene d'azione e trovate interessanti, il film è un insieme di idee da fan fiction mal amalgamate e poco sviluppate, che difficilmente porterà ad un ulteriore investimento per questo titolo. L'edizione HD è, senza sorpresa, perfetta, riuscendo a replicare fedelmente il quadro visivo e audio di ottimo livello, ma non è supportato da contenuti appaganti.

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