Recensione - Batman: Arkham Knight: La stagione dell'infamia

Nuovi supercriminali si aggirano per Gotham City: la recensione de La stagione dell’infamia, ultimo DLC di Batman: Arkham Knight

Lorenzo Kobe Fazio gioca dai tempi del Master System. Scrive per importanti testate del settore da oltre una decina d'anni ed è co-autore del saggio "Teatro e Videogiochi. Dall'avatara agli avatar".


Condividi

Il Cavaliere Oscuro non è caduto, il protocollo Knighfall è lungi dall’essere attivato, lo Spaventapasseri non ha costretto Bruce Wayne ad una resa incondizionata, le strade di Gotham City pullulano ancora di bande armate e criminali di ogni genere.

La Stagione dell’Infamia, ultimo contenuto aggiuntivo che arricchirà la trama principale di Batman: Arkham Knight, riavvolge le lancette del tempo, catapultandoci nuovamente nella piovosa notte di Halloween che ha costretto l’indomito Batman ad un turno di lavoro particolarmente stressante e affaticante. A differenza delle simpatiche scazzottate vissute, nei rispettivi DLC, vestendo i panni di Batgirl, Catwoman, Nightwing e Robin, darete la caccia a una manciata di villain proseguendo nella campagna di bonifica dell’Uomo Pipistrello, preoccupandovi di (ri)acciuffare degli ospiti degni di essere rinchiusi nella nuova ala del commissariato inaugurata per l’occasione.

[caption id="attachment_149411" align="aligncenter" width="508"]Batman Arkham Knight La Stagione dell'Infamia screenshot 1 Durante lo scontro finale con il Cappellaio Matto si assiste ad un cambio di tratto dell’art design che abbraccia forme e colori del Toon Shading.[/caption]

Il buon Alfred, che, pur al sicuro tra le mura di Villa Wayne, sgobba almeno quanto il suo datore di lavoro, al primo accesso alla partita ci aggiornerà della presenza di nuovi guai da risolvere. Jervis Tetch alias Cappellaio Matto si è misteriosamente consegnato alla polizia; la Setta delle Ombre vive un sanguinoso scisma mentre il morente Ra's al Ghul si prepara all’ennsima resurrezione; nella baia di Gotham si è arenato un mercantile avvolto in una spessa coltre di ghiaccio che porta la firma di Mr. Freeze; il dirigibile-prigione di Iron Heights, in cui era tenuto in custodia il possente Killer Croc, è precipitato a poca distanza di Miagani Island.

Nuovi avversari, dunque, che portano il nostro ad affrontare nuove indagini e difficoltà in un arco narrativo coinvolgente e ricco di spunti, che purtroppo si consuma fin troppo presto, ridimensionando portata e ampiezza di quella che, in principio, ha tutta l’aria di una lunghissima caccia agli uomini. Emblema dell’occasione solo parzialmente colta è la noiosa e ripetitiva missione di salvataggio degli ostaggi del Cappellaio Matto che solo nella fase conclusiva, riproponendo un escamotage simile a quello già visto in Batman: Arkham City, si rende stuzzicante con il trasferimento del combattimento contro il Cavaliere Oscuro nella psiche di quest’ultimo.

[caption id="attachment_149415" align="aligncenter" width="508"]Batman Arkham Knight La Stagione dell'Infamia screenshot 2 Troverete l’aspetto di Killer Croc diverso da quello apprezzato in Arkham City. Tranquilli, il motivo di questa metamorfosi viene efficacemente, seppur brevemente, spiegato.[/caption]

Molto meglio l’esplorazione della Iron Heights che propone ambientazioni al limite dell’horror, in un crescendo di tensione che porta all’esaltante boss fight contro Killer Croc. Mancano fasi di puzzle solving degne di questo nome, certo, ma il dirigibile-prigione si scopre uno scenario inedito ben caratterizzato e tratteggiato. La ricerca di Ra's al Ghul, dal canto suo, si apre con un’indagine sui tetti di Gotham City e si conclude con una scena ricca di pathos in cui l’eroe mascherato è addirittura costretto a prendere una scelta che metterà in discussione il suo infrangibile codice etico. Chiude il quartetto di graditi ritorni Mr. Freeze, alle prese con la sparizione della camera criogenica che tiene in vita sua moglie Nora. Narrativamente si tratta della missione più riuscita, dal momento che inspessisce ulteriormente il già controverso rapporto tra Victor Fries e Batman. Purtroppo anche in questa sezione, come in quelle precedenti, il gameplay non conosce variazioni rispetto al canovaccio, alternando sbrigative indagini, con agguati stealth e adrenaliniche scazzottate.

"La stagione dell’infamia è la definitiva conferma che, almeno nelle intenzioni degli sviluppatori, il gameplay ha già raggiunto una vetta insuperabile"

A conti fatti è mancato proprio questo a tutti i DLC dedicati ad Arkham Knight: la voglia di sperimentare, il coraggio di modificare una formula di per sé perfetta, ma sfruttata e diluita lungo l’intera serie concepita da Rocksteady. Se il brevissimo spezzone nei panni di Harley Quinn, con la sua modalità detective alternativa e il berserk mode, dava l’idea di un’intrigante anticipazione sul futuro stravolgimento delle meccaniche ludiche, La stagione dell’infamia è la definitiva conferma che, almeno nelle intenzioni degli sviluppatori, il gameplay ha già raggiunto una vetta insuperabile.

[caption id="attachment_149414" align="aligncenter" width="508"]Batman Arkham Knight La Stagione dell'Infamia screenshot 3 Le nuove ambientazioni, facilmente raggiungibili da qualsiasi punto di Gotham City, non spiccano per estensione, ma sono tutte ottimamente caratterizzate.[/caption]

Con le sue quasi quattro ore di durata, l’ultimo DLC di Arkham Knight è quello che contenutisticamente parlando offre di più. Anche narrativamente siamo su alti livelli, nonostante le missioni di cattura del Cappellaio Matto avrebbero meritato uno sviluppo più raffinato e ragionato. Resta il grande rammarico per un impianto ludico certamente (quasi) perfetto, ma nuovamente riproposto senza alcuna innovazione. Inutile tuttavia resistere se siete fan della prima ora del gioco e di Batman. Vuoi per il ritorno di qualche villain particolarmente apprezzato, vuoi perché, dopotutto, le scazzottate con i criminali continuano a regalare grandi gioie, non è troppo difficile trovare una scusa (e un valido motivo) per tornare a pattugliare le strade di Gotham City.

Continua a leggere su BadTaste