Recensione - Assassin's Creed Unity

Assassin's Creed Unity ci accompagna nella Parigi rivoluzionaria, ma non convince fino in fondo

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Abbiamo testato Assassin's Creed Unity su Playstation 4 installando la patch disponibile. Nella recensione si è deciso di evitare polemiche riguardanti i bug o altri problemi connessi alla scarsa ottimizzazione del gioco. Questo non significa che scusiamo Ubisoft o che i problemi non ci siano; molto semplicemente abbiamo deciso di concentrarci specificatamente sulla dimensione ludico/narrativa di Unity, lasciando in secondo piano le questioni più tecniche. Il problema dei titoli rilasciati dopo un beta testing scarso - quando non nullo - è infatti molto più ampio e non colpisce solo l'azienda francese. Per questo motivo non abbiamo voluto infierire troppo anche perché grazie a patch e aggiornamenti i problemi di natura tecnica possono essere superati mentre le qualità (o i difetti) sul lato ludico/narrativo rimangono per sempre.

La serie di Assassin’s Creed è un po’ come quei ristoranti dove si va in pausa pranzo. Offrono più o meno sempre lo stesso menu ma sappiamo di trovare ogni volta qualcosa che ci piace. Ubisoft ha lo stesso approccio, ogni nuova iterazione delle avventure di Assassini e Templari modifica leggermente la struttura di base, introducendo innovazioni incrementali che, se di successo, diventano standard nel capitolo successivo. Fu così con i duelli navali appena abbozzati in AC III e fulcro della trama in Black Flag e, allo stesso modo, dopo la troppa gravitas di Altair, abbiamo avuto solo protagonisti smargiassi come Ezio Auditore.

Dopo l’enorme successo del quarto capitolo, Ubisoft ha deciso di operare una cesura netta, separando lo sviluppo di Unity per Xbox One e Playstation 4 da quello di Assassin’s Creed Rouge (che abbiamo recensito qui) in uscita solo su Xbox 360 e Playstation 3. L’operazione ha un suo senso e ha permesso agli sviluppatori di liberarsi delle costrizioni cross - gen, sviluppando un gioco che, almeno in teoria, trae il massimo vantaggio possibile dalla forza bruta delle nuove console.

[caption id="attachment_137572" align="aligncenter" width="600"]Assassin's Creed Unity screenshot Assassin's Creed Unity - screenshot[/caption]

Ci siamo sempre chiesti quanto tempo ci avrebbe messo Ubisoft (che, lo ricordiamo, ha sede poco fuori Parigi) prima di dedicare un episodio di Assassin’s Creed all’evento centrale della storia Francese. I moti rivoluzionari del 1789 sono stati il momento fondante dell’occidente moderno e all’ombra della Bastiglia si sono mossi personaggi come La Fayette, Napoleone, Robespierre e Maria Antonietta, per non parlare dell’enorme produzione artistica ispirata alle vicende di quegli anni. Ubisoft, insomma, ha deciso di giocare in casa, lavorando su un

"Ubisoft ha deciso di giocare in casa, lavorando su un periodo storico che occupa un posto speciale nei cuori e nelle menti di chiunque sia nato e cresciuto in Occidente."

periodo storico che occupa un posto speciale nei cuori e nelle menti di chiunque sia nato e cresciuto in Occidente. Questo amor patrio si nota fin dai primissimi minuti di gioco, la Parigi di Unity è visivamente impressionante, gigantesca e piena di dettagli, riferimenti e particolari; possiamo esplorare l’Ile de la Cite, con Notre Dame e i suoi vicoli, così come la Rive Droite antecedente alla creazione dei Grand Boulevards dove i giardini delle Tuileries erano ancora cinti dalle facciate del palazzo reale dato alle fiamme dai comunardi nel 1871. In Unity abbiamo la straordinaria opportunità di esplorare la capitale francese prima che diventasse la Ville Lumiere, godendo di una ricostruzione storico/architettonica che, seppur non perfettamente realistica, si risolve in un vero e proprio atto d’amore per la storia del proprio paese.

Dove Unity, purtroppo, non riesce a convincere è sugli altri fronti, a partire da quello narrativo: la vicenda di Arno, ultimo discendente di una famiglia legata al credo degli Assassini, sono tutto sommato piuttosto banali e, soprattutto, si intrecciano molto poco con la grande storia che, almeno in teoria, dovrebbe fare da sfondo alle vicende narrate. Se in Black Flag l’epoca d’oro della pirateria era il centro attorno cui si costruiva l’intera trama, in Unity la Rivoluzione Francese rimane quasi sempre in secondo piano. Come sempre Assassini e Templari sono i burattinai che stanno dietro a tutti i grandi rivolgimenti politici ma, anche qui, non si capisce mai bene il perché di alcuni passaggi e, soprattutto, Arno manca quasi completamente dell’intensità drammatica di Ezio e Kenway. Ubisoft sembra aver preso ispirazione dalla serie di Zelda che, in ogni capitolo, ripropone alcuni topoi sempre uguali a se stessi (Link che si risveglia, la conquista del costume, la ricerca della Triforza…), peccato però che la serie Nintendo consta di nove giochi dal 1985 a oggi, mentre Assassin’s Creed è già all’ottavo episodio in otto anni. L’esordio (esclusivo) su Xbox One e Playstation 4 avrebbe potuto rappresentare una buona occasione per sperimentare nuove soluzioni ma dobbiamo rilevare che non è stato assolutamente così. Sempre dal lato narrativo, infine, è un peccato notare come l’ottimo uso della quarta parete che avevamo visto in Black Flag venga ripreso qui in maniera molto più banale, semplificando - fin troppo - una dimensione della trama che poteva aprire a evoluzioni interessanti.

[caption id="attachment_137573" align="aligncenter" width="600"]Assassin's Creed Unity screenshot Assassin's Creed Unity - screenshot[/caption]

Pad alla mano, anche Unity è il solito Assassin’s Creed, nel bene e nel male.Ubisoft Montreal ha modificato leggermente le meccaniche della corsa acrobatica (ora dobbiamo indirizzare il protagonista verso l’alto o verso il basso, mentre la discesa assistita evita rovinosi salti dai muri) ma i problemi rimangono tutti e, anzi, si complicano data la grande complessità degli edifici parigi. Gli sviluppatori hanno deciso di premere l’accelleratore sulla componente stealth e, in più di una missione ci sarà richiesto di infiltrarci in palazzi o di sfuggire al

"I nostri peggiori nemici non saranno i templari, no, saranno misere suppellettili domestiche"

controllo delle guardie; peccato però che il motore del gioco non riesca, ancora, a gestire al meglio le collisioni. I nostri peggiori nemici non saranno i templari, no, saranno misere suppellettili domestiche come sedie, tavoli o pile di libri in cui Arno si incastrerà, rendendoci una facilissima preda per la Guardia Reale o per servitori troppo zelanti. Francamente avremmo sperato di lasciarci alle spalle bug di questo tipo. Per  quanto riguarda il combattimento, anche qui, siamo alle solite, i nemici ci attaccano uno alla volta e, nonostante la maggiore aggressività rispetto al passato, buoni riflessi nel contrattacco sono sufficienti per superare qualsiasi nemico senza troppe difficoltà. Pure le missioni, nonostante l’affascinante ambientazione, segnano addirittura un passo indietro rispetto a Black Flag: dovremo compiere omicidi, entrare in zone controllate e fuggire dai nemici. Fine. Laddove in AC IV i combattimenti per mare e l’esplorazione delle varie isolette fungevano da gradevoli intermezzi fra una missione e l’altra, in Unity questa componente viene quasi del tutto cestinata e il gioco torna su binari più canonici. Le missioni secondarie, che danno accesso a potenziamenti e altri premi sono tante e, a tratti, anche interessanti ma, purtroppo, risultano come dei meri riempitivi non diventando mai parte organica dell’esperienza di gioco.

[caption id="attachment_134738" align="aligncenter" width="600"]Assassin's Creed Unity - 28 ottobre La Parigi di Assassin's Creed Unity[/caption]

La modalità cooperativa, a due o a quattro giocatori, è stata pompata da Ubisoft come il vero game changer di Assassin’s Creed Unity, tanto che sulla copertina del gioco vediamo proprio quattro assassini, come se gli sviluppatori avessero puntato moltissimo su questa

"Giocare in due o quattro è divertente e le missioni sono ben strutturate"

possibilità. Anche qui, però, la sensazione è che il gioco sia stato chiuso troppo in fretta, tagliando una serie di contenuti che, forse, avrebbero meritato un lavoro più approfondito. Giocare in due o quattro è divertente e le missioni sono ben strutturate ma, anche qui, non si va molto oltre ai classici omicidi su commissione. Il lato positivo è che, data la difficoltà di alcuni incarichi, il nostro team di assassini dovrà essere davvero ben affiatato per riuscire a sopravvivere, garantendo così un buon livello di sfida nonostante la generale mancanza di creatività nella disegno dei vari obiettivi.

Assassin’s Creed Unity, insomma, convince fino a un certo punto. La bellezza dell’ambientazione e l’ottima componente tecnica confermano gli altissimi valori produttivi della serie di Ubisoft tuttavia la magica formula di Black Flag non si è ripetuta. Unity non è il primo Assassin’s Creed di nuova generazione ma l’ultimo della vecchia. Ubisoft Montreal dovrà ripensare completamente l’intera saga se non vuole che le avventure degli Assassini si affloscino come una tarte tatin mal fatta.

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