Recensione Ali sulla Neve 1

Ali sulla Neve ci racconta la storia di Yuki e Tsubasa: lei è una ragazza muta, lui un ragazzo dotato di un particolare potere sovrannaturale...

Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.


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Torna in Italia Shin Takahashi con il suo nuovo manga, che ha per protagonisti un ragazzo e una ragazza fuori dal comune, abituati a vivere nella solitudine, ma che proprio grazie alla loro diversità riescono a creare un legame unico. È uno schema narrativo che l'autore conosce bene: in Lei, L'Arma Finale un freddo studente delle superiori si fidanza con una timida compagna di classe che si rivela essere una macchina da guerra, mentre in Un Frammento di Te un ragazzo che non sa piangere e una ragazza che non sa ridere intraprendono un viaggio attraverso un reame incantato.
Dopo un fumetto di fantascienza apocalittica e una serie fantasy, per Yuki e Tsubasa - Ali sulla Neve Takahashi inserisce i suoi protagonisti in un normale contesto urbano, che presto diventa scenario di una vicenda con elementi supereroistici e polizieschi.

Tsubasa è uno studente delle medie, privo di autostima e costantemente vittima dei bulli; è un esper, ma odia i suoi poteri psichici che gli permettono soltanto di muovere piccoli oggetti. Tsubasa vive in una cittadina termale coperta dalla neve, dove un giorno arriva Yuki; appena trasferita, la liceale viene attaccata da un branco di uomini intenzionata a violentarla, ma l'intervento di Tsubasa riesce a salvarla.
Il ragazzo infatti riesce a manovrare coi suoi poteri il corpo di Yuki, che sprigiona così una forza sovrumana e mette al tappeto i suoi aggressori; la ragazza però si convince di essere dotata di superpoteri, ignorando che il merito non è suo. Nel frattempo Tsubasa si rende conto di riuscire a sfruttare a pieno la sua abilità solo utilizzando Yuki come tramite; inoltre la ragazza è muta, ma Tsubasa scopre di riuscire a leggere i suoi pensieri. Le loro caratteristiche complementari permettono ai due giovani di avvicinarsi e far nascere una complicità e un'amicizia fuori dal comune.

Il soggetto e la bizzarra relazione che si crea tra i due protagonisti sono di certo l'elemento più interessante di Ali sulla Neve: i momenti di riflessione e i passaggi più delicati si alternano a momenti molto divertenti, grazie alla convinzione di Yuki di essere diventata una majokko, o alla capacità di Tsubasa di leggere i pensieri della sua nuova amica. In realtà non si riesce a inquadrare bene i toni che il fumetto vuole assumere, visto che si alternano fin troppo rapidamente siparietti comici, sequenze drammatiche, scene d'azione e momenti romantici, ma speriamo che questo equilibrio possa definirsi meglio nei volumi successivi. Di sicuro l'originalità della vicenda riesce a conquistare il lettore immediatamente, anche se poi nel corso dei capitoli si accusa una certa ripetitività di situazioni, dalla quale Takahashi riesce a liberarsi solo nel finale di questo primo tankobon, quando Yuki decide di sfruttare le sue abilità per fare del bene al prossimo, suggerendo così una struttura in cui si susseguiranno casi da risolvere, arricchita però dal costante approfondimento del legame tra i protagonisti.
Il delicato tratto di Takahashi, con le sue forme sfumate e vignette spoglie di particolari superflui, potrebbe risultare di difficile digestione ma riesce ad essere efficace e contribuisce a sottolineare le particolari atmosfere del racconto, perfetto per dare vita alle ambientazioni innevate.
Questo primo volume di Ali sulla Neve ha però un grande difetto: la caratterizzazione dei due protagonisti.
"Ma come?", direte voi, dopo tutti i complimenti spesi a riguardo; incredibilmente però l'autore riesce a installare alla perfezione la loro relazione e la nascita di questo bizzarro gioco di squadra, ma presi individualmente Yuki e Tsubasa sono descritti in modo abbastanza superficiale e poco credibile, al punto che si fatica a empatizzare con loro. Ed è un peccato perché la trama, anche se accusa qualche passaggio ripetitivo, invoglia a proseguire nella lettura nonostante i due personaggi principali non siano riusciti a conquistarci.
Speriamo che da questo punto di vista l'autore riuscirà a rendere più verosimili i protagonisti, lavorando su di loro anche singolarmente e non solo sul loro legame già ben delineato; se si risolve questo grave handicap la serie ha tutte le potenzialità per raccontare una storia toccante con gli sviluppi sorprendenti a cui Takahashi ci ha abituati nelle sue precedenti opere.

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