Recensione: Alexander - the Ultimate Cut, il Blu-Ray Disc

Alexander di Oliver Stone arriva in alta definizione presentando sia lo storico montaggio originale che l'inedita e probabilmente ultima versione del film, con un mucchio di extra...

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Dati Tecnici

  • Video: AVC, 1080/24p, 2.40:1

  • Audio:

    • 2.0 Stereo Dolby Digital: Ungherese Ceco

    • 5.1 Dolby Digital: Italiano Portoghese

    • 5.1 DTS HD Master Audio: Inglese

  • Sottotitoli: Italiano NU Inglese NU Spagnolo Portoghese Ungherese Francese Ceco

  • 2 dischi 50gb

  • Region free

  • Amaray

  • Prodotto e distribuito da Warner Bros.

  • Edizione ITALIANA disponibile nei seguenti paesi: IT, US.

Film

Il Faraone d'Egitto Tolomeo, ormai in età avanzata, sente il desiderio di lasciare la propria testimonianza su colui che è stato il più grande condottiero e conquistatore mai esistito: Alessandro il Grande. Comincia così il racconto del leggendario sovrano, dall'infanzia a Pella, vissuta nella dicotomia tra sua madre Olimpiade e il re di Macedonia Filippo II, con l'istruzione di Aristotele, per passare poi all'età adulta, con la gloriosa campagna per la conquista della Persia e delle regioni orientali più estreme, fino alla sua disfatta ad Idaspe.

Il genere Peplum, fino a pochi anni fa, era considerato finito, incapace di approcciarsi alle nuove generazioni ed essere appetibile per il pubblico del cinema contemporaneo. Come puntualmente accade ad Hollywood, gli Studios ci mettono veramente poco a cavalcare l'onda di un successo, realizzando prodotti sulla falsariga di una produzione glorificata. Ed è così che per merito (o per colpa) de Il Gladiatore di Ridley Scott, capace di sfondare agli Oscar oltre che ai botteghini di tutto il mondo, il Peplum letteralmente è resuscitato a Hollywood, con la speranza del guadagno facile. Tuttavia, almeno in parte, non era il caso di questo Alexander, scritto e diretto da Oliver Stone, perché si trattava di un chiodo fisso del noto autore di pellicole politiche, che aveva in testa sin dai primi anni novanta e che fin da allora aveva tentato di concretizzare in un film, ma senza riuscirci Ecco quindi che il successo del Gladiatore spalancò letteralmente le porte dei finanziatori e delle case di produzione, improvvisamente interessate ad un peplum da 150 milioni di dollari, che vantava un Colin Farrell letteralmente esploso in tutto il mondo. C'è però da dire che, a differenza de Il Gladiatore, che raccontava una storia molto lineare di vendetta sullo sfondo di una Roma imperiale e la cui veridicità storica era piegata alle esigenze di copione e che offriva un protagonista trasparente, limpido ed emblema della mascolinità più virile, Alexander rappresentava invece una delle sfide più problematiche, essendo la sua storia vasta ed il personaggio controverso, tanto che la traduzione in linguaggio cinematografico ha sempre scoraggiato tentativi passati e la pellicola con Richard Burton non ha mai soddisfatto. Il lavoro di Oliver Stone si può considerare sicuramente riuscito, ma anche fallimentare, in un certo senso, dal punto di vista puramente ludico. Infatti la pellicola spicca per aderenza storica rispetto agli standard hollywoodiani e proprio questa caratteristica ha reso problematico il raccontare la vicenda di un uomo per il quale difficilmente il pubblico potrà mai provare empatia o interesse. Alessandro viene descritto come un eterno sognatore, i cui modelli di vita erano i poemi omerici, in particolare la figura di Achille, che ha condizionato la sua vita nel voler raggiungere vette sempre più alte. Non solo; viene evidenziato il suo rapporto edipico con i propri genitori, di come sua madre Olimpiade lo abbia cresciuto nell'odio verso suo padre e lo abbia plagiato con le proprie ambizioni, mentre Alessandro guardava a suo padre come modello di condottiero sui campi di battaglia. Viene dato grande peso all'amicizia, o per meglio dire amore vero e proprio, verso il suo amico di infanzia Efestione ed in particolare verso le sue tendenze omosessuali in maniera tanto dichiarata. Ma più di ogni altra cosa, si evidenzia una personalità sia paranoica, che soffre e vede tradimenti ovunque, che culturalmente avanzata, capace di dare un'immagine del tutto nuova del conquistatore, che abbraccia la cultura del suo avversario sconfitto, anziché imporre la propria. Un personaggio controverso, difficile da spiegare e reso estremamente bene da Colin Farrell, che offre una delle sue migliori performance. Ma non è il solo Farrell a farsi notare: oltre ad Angelina Jolie nel ruolo di Olimpiade, che riesce a rendere perfettamente la cieca ambizione, l'odio e l'amore, a tratti sessuale, verso suo figlio, va dato merito a Val Kilmer nel ruolo di Filippo, attore di cui purtroppo Hollywood si è dimenticato in fretta, ma capace di enfatizzare le molte sfumature del Re con un occhio solo, in particolare nella scena in cui istruisce il giovane figlio sui miti. Ed è proprio ai miti e alle leggende che Stone si affida, quando l'accuratezza storica viene meno, attraverso le parole di Tolomeo, lanciando ipotesi proprio come ci si aspetterebbe da un documentario, piuttosto che da un film. E il problema è proprio questo: dove da una produzione del genere, il pubblico si aspetterebbe una rappresentazione romantica e appassionante, qui regna una prolissità notevole e una narrazione che non convince per mancanza di ritmo, cosa che nelle quasi tre ore di durata si fa sentire. Nonostante questo, è innegabile che il film regali immagini di rara bellezza e potenza visiva, non solo con le sanguinose battaglie a Gaugamela contro Dario e a Idaspe contro Poro, ma anche con la straordinaria ricostruzione di Babilonia e della fitta giungla indiana o per la capacità di Stone di enfatizzare, con la regia, in poche immagini, tutti i sentimenti e le emozioni dei personaggi: in particolare lascia il segno il primissimo piano sull'occhio sconvolto di Alessandro dopo la furente battaglia contro Dario, per una vittoria costata carissima al suo esercito. L'ultimo segmento del film è pregno di immagini evocative e dalla rappresentazione a tratti astratta. E poi va considerato che l'unicità di una rappresentazione tanto fedele e ispirata difficilmente la rivedremo in futuro e questo rende quindi Alexander un prodotto unico e che andrebbe comunque apprezzato per il coraggio di osare, in un panorama, quello del Peplum, non particolarmente brillante in questo senso.

Video

Sicuramente oggi è abituale ritrovarsi diversi montaggi di uno stesso film, spesso solo per lucrare ancora un po' su un prodotto che nel frattempo è diventato popolare o ancora più remunerativo di quanto non fosse nelle sale cinematografiche. Con l'espansione dell'home video, grazie ai DVD prima e ai Blu Ray poi, la possibilità che un film esca più volte in versioni estese o alterate dallo stesso autore non fa più notizia. C'è però da dire che questo strumento, al di là del facile guadagno, ha dato proprio la possibilità agli autori di realizzare il film come avrebbero sempre voluto, senza le varie restrizioni che le release in sala impongono. Alexander di Oliver Stone non solo fa parte di quella cerchia di titoli di cui il proprio realizzatore non è mai stato soddisfatto del risultato finale, ma rappresenta una vera ossessione per il cineasta, tanto da rimetterci mano più e più volte. Ecco quindi che per il decimo anniversario, Alexander torna a popolare i negozi di home video in una nuovissima edizione in alta definizione Blu Ray chiamata The Ultimate Cut, che rappresenta la quarta e probabilmente ultima incarnazione del controverso film di Stone, e succede alla precedente versione integrale Alexander Rivisited: The Final Unrated Cut e prima ancora alla Director's Cut e all'originale versione cinematografica. Si può dire che questo nuovo taglio sia il miglior compromesso su ciò che voleva Stone e ciò che i produttori chiedevano: la versione Director's Cut, che era più corta di dieci minuti, eliminava parte della storia per aggiungere altri dettagli, mentre la Final Cut inseriva, senza ritegno alcuno, tutto o quasi il materiale girato, arrivando a sfiorare le quattro ore.

Questa versione sembra posizionarsi a metà, arrivando a 206 minuti, inserendo il giusto quantitativo di materiale inedito e rimontando nuovamente il film secondo una nuova logica. Questa nuova edizione, edita come sempre da Warner Bros, si presenta su due dischi, in cui sono presenti sia la versione originale vista al cinema, che la nuova Ultimate Cut (presentata esclusivamente in originale con i sottotitoli), insieme a due documentari e qualche nuovo extra su entrambi i dischi. Il tutto è confezionato in amaray. Per il mercato italiano, si tratta della primissima incursione in alta definizione del titolo, dato che la precedente dizione Final Cut in Blu Ray e HDDVD non è mai arrivata, ed è anche la prima occasione per visionare uno dei tagli alternativi del film senza doversi rivolgere al mercato estero. Con il senno di poi si può dire che ci è arrivata direttamente la versione migliore, senza passare per le tappe intermedie, anche se per essere considerata un'edizione definitiva si sarebbero dovuti inserire anche i precedenti montaggi.

Il film fu girato interamente in 35 mm Super 35 e finalizzato in un master digitale a 2K di risoluzione (digital intermediate), che ora, grazie all'alta definizione, è possibile ammirare in tutto il suo splendore. La fotografia del film a cura di Rodrigo Prieto ha il pregio di non essere solo uno straordinario affresco visivo di paesaggi immensi e distese infinite ricche di elementi, ma anche un esempio di sobrietà e di naturalezza. Ciò che balza all'occhio è l'uso di tinte seppia, brillanti e luminose, che caratterizzano un'immagine che viaggia tra mito e ricostruzione storica, ma senza mai eccedere nella saturazione, mantenendosi naturale e solo nelle sequenze finali, durante la battaglia di Idaspe e le continue allucinazioni di Alessandro, si nota un aumento della saturazione, come a voler sottolineare lo stato mentale del condottiero. Di grande impatto è la profondità, la tridimensionalità di tutto il quadro, non solo negli eccezionali panning sulle vivide battaglie, ma anche durante le scene in interni, grazie a un contrasto eccezionale che regala un nero come inchiostro ma ricco di dettagli, mai soffocante per gli elementi. In questo senso, nella scena in cui Filippo istruisce Alessandro sui miti omerici nelle grotte, si assiste a uno dei passaggi meglio contrastati che si siano mai visti, con colori vividi e voluminosi. In questo caso non si può non notare la splendida pulizia del quadro e della grana fine perfettamente riprodotta, che riesce a rimanere tale anche nei frangenti più difficoltosi. Il livello di dettaglio è sicuramente alto, così come si fanno notare molti primi piani, ma nonostante questo non si può dire che questo sia il vero punto di forza dell'aspetto visivo del film, che rimane lievemente tenue rispetto alla media di altri film girati in Super 35.Tuttavia va segnalato che, a mettersi di mezzo in questo senso è una compressione in AVC non certo da primato: benché i due montaggi siano inseriti su due supporti distinti, l'inserimento di diverse ore di contenuti speciali ha fatto si che il bitrate video venisse sacrificato fino a livelli di allarme. La Ultimate, in particolare, è quella che soffre maggiormente, essendo molto più lunga e stipata, con un documentario di oltre un ora, e si arriva quindi ad assistere a fenomeni di microbloking, specie per i pannelli più generosi. La versione cinematografica soffre sensibilmente meno, restando nello standard minimo per un encoding di alto livello. Detto ciò, il quadro rimane imponente, ma sembra di assistere a un ottima edizione HDDVD piuttosto che un eccellente Blu Ray.

Audio

Il doppiaggio italiano è disponibile sono nella versione cinematografica, presentato in 5.1 canali in Dolby Digital a 448 kbps, mentre l'originale inglese, come al solito, gode di una codifica lossless in DTS HD Master Audio. La traccia italiana è sicuramente piacevole, pulita, senza fenomeni di distorsione nelle alte e basse frequenze, con dialoghi di eccellente qualità, musica ben riprodotta ed effetti sonori ben posizionati nei canali, con un ottimo uso dei surround. Tuttavia, la traccia italiana manca di potenza, di impatto e di dinamica, restando sotto la media di titoli coetanei. La differenza con la traccia inglese è fin troppo evidente: tutta la potenza inespressa dalla traccia italiana si palesa qui, nel fragore della battaglia di Gaugamela, col marcia dei soldati, le picche che vengono sbattute, il rumore delle cavalcate e la colonna sonora che esplode e avvolge uno scenario straordinariamente coinvolgente. Insomma, la verità è che la traccia italiana non raggiunge minimamente simili vette e, nonostante non ci sia niente che non vada, la differenza è tale che l'amaro in bocca lo fa venire.

Extra

E' sempre più raro trovare, nelle edizioni home video, dei contenuti speciali degni di questo nome. Un'aggiunto che ai tempi dei DVD doveva essere un vanto e un incentivo per abbandonare il supporto VHS, ma che nel 2014, nell'era dell'alta definizione, è un qualcosa che viene spesso trascurato dai produttori e dall'utenza media. Alexander, essendo un prodotto che ha ormai dieci anni, per questa Ultimate Cut si porta dietro tutti i contenuti speciali delle precedenti edizioni home video (quando ancora si investiva seriamente in questo aspetto) e da quindi a questa edizione un motivo in più di acquisto. Il primo disco, quello dedicato alla versione cinematografica, presenta un documentario completo, diviso in tre parti, realizzato montando vari B-Roll e qualche intervista sui set e le location. A questo va aggiunto il film documentario Fight Against Time, presente nel secondo disco con l'Ultimate Cut, realizzato da Sean Stone, figlio del regista, che documenta tutta l'esperienza del padre durante la difficile realizzazione di Alexander. Questi due documentari rappresentano un'occasione rara per l'utente di visionare ed assistere alla lavorazione del film come un visitatore sui set. Nel primo disco è poi presente un breve inserto sul lavoro di Vangelis alla colonna sonora. Vera novità assoluta è il nuovo documentario The Real Alexander, dove studiosi della storia analizzano la reale figura di Alessandro Magno. Come sempre per la Warner Bros, i due commenti audio di entrambi i montaggi sono senza sottotitoli, rendendo la fruizione impossibile per una larga fetta di utenza. Ma considerando le due ore e passa di documentari, è impossibile restare scontenti per un simile bottino.

  • Disco 1: Alexander – Theatrical Cut

    • Theatrical Version Commentary by Oliver Stone and Robin Lane Fox (non sottotitolato)

    • Behind the Scenes: Resurrecting Alexander

    • Behind the Scenes: Perfect is the Enemy of Good

    • Behind the Scenes: The Death of Alexander

    • Behind the Scenes: Vangelis Scorses Alexander

    • Trailers

      • Teaser Trailer

      • Theatrical Trailer

  • Disco 2: Alexander – The Ultimate Cut (solo in inglese con sottotitoli)

    • Ultimate Cut Commentary by Oliver Stone (non sottotitolato)

    • Documentary: The Real Alexander and the World He Made

    • Documentary Feature: Fight Against Time: Oliver Stone's Alexander

Conclusioni

Alexander resta uno dei titoli più controversi, discussi e sottoposti a diverse rivalutazioni nel corso degli anni. Non c'è dubbio che, a dieci anni di distanza, questo titolo sia ormai diventato un cult per gli amanti del peplum e che, con tutti i suoi difetti e i suoi innegabili pregi, sia diventato irrinunciabile per ogni cinefilo che si rispetti. Finalmente anche in Italia il film arriva in alta definizione, presentando sia lo storico montaggio originale che l'inedita e probabilmente ultima versione del film, con un ricchissimo bagaglio di contenuti speciali.

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