Ratchet & Clank: Rift Apart è il perfetto passatempo in vista dell’estate | Recensione

Ratchet & Clank: Rift Apart è un piacevolissimo action-platform che rende onore alla saga e alla formula di gioco che Insomniac Games ha creato vent’anni fa

Lorenzo Kobe Fazio gioca dai tempi del Master System. Scrive per importanti testate del settore da oltre una decina d'anni ed è co-autore del saggio "Teatro e Videogiochi. Dall'avatara agli avatar".


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Ratchet & Clank: Rift Apart è l’ennesimo rappresentante di una specifica categoria di produzioni in cui Sony sta investendo piuttosto intensivamente negli ultimi anni, consapevole che non si può vivere di soli tripla A, né di progetti la cui gestazione richiede diversi anni prima di essere completata.

Sì, perché il gioco che segna il ritorno in grande stile di una delle coppie di mascotte più apprezzate dal grande pubblico fa parte della stessa famiglia dei vari Marvel’s Spider-Man (sempre di Insomniac Games tra l’altro), di Ghost of Tsushima, di Days Gone e persino del ben più recente Returnal. Parliamo, in buona sostanza di progetti il cui investimento è notevole, non c’è alcun dubbio in merito, ma che si posizionano su una fascia lievemente inferiore rispetto a colossal quali The Last of Us Parte 2, God of War e Uncharted.

Ciò, ovviamente, se comporta produzioni dal respiro lievemente più contenuto, non pregiudica aprioristicamente in alcun modo la qualità finale del prodotto, che può comunque essere eccelsa, come capitato con Returnal per l’appunto, o comunque più che soddisfacente, soprattutto se si tratta di un prodotto rivolto ad una ben specifica fasica di pubblico. Come per il caso del qui preso in esame Ratchet & Clank: Rift Apart, per esempio.

L’avventura che vede nuovamente come protagonisti due volti piuttosto noti a chi ebbe modo e fortuna di godersi l’ormai mitica PlayStation 2, non può dirsi un capolavoro del genere, ma ha il grande pregio di divertire, appassionare ed intrattenere, mostrando al contempo i molteplici punti di forza di PlayStation 5, nuovamente chiamata a dare sfoggio delle sue qualità uniche che la rendono spiccatamente “next-gen”.

[caption id="attachment_226604" align="aligncenter" width="1200"] Anche il DualSense ci mette del suo per infondere carattere all’avventura. Non solo la vibrazione è semplicemente sensazionale, ma, come in Returnal, in base alla pressione dei trigger, attiverete una o più funzioni extra dell’arma di turno[/caption]

C’è chi resterà deluso da un tale giudizio, ma in realtà siamo di fronte al classico buon gioco, ideale per i fan del genere, a cui manca giusto il guizzo per eccellere e che palesa un paio di difettucci che sporcano, pur marginalmente, l’esperienza di gioco.

Ben al di là dei voti a fondo pagina, ben oltre le considerazioni su cosa renda un gioco insensibile al passare del tempo, Ratchet & Clank: Rift Apart offre venti ore di spensierate sezioni platform, miste a furiosi scontri a fuoco a partire da un arsenale che definire bizzarro ed inusuale è alquanto riduttivo.

Proseguendo la trama della serie da Into the Nexus, capitolo del 2013, il duo è nuovamente chiamato a confrontarsi con l’odiato Dottor Nefarious nel corso di una parata indetta in loro onore. Complice la ricostruzione del Dimensionatore da parte di Clank, nella colluttazione il continuum spazio-temporale viene letteralmente squarciato, creando delle insenature tra gli universi paralleli che sconvolgono la pace faticosamente ritrovata e costringe la coppia ad un inseguimento che li porterà in un mondo in cui non solo l’odiata nemesi ha conquistato il rango di Imperatore, ma dove a combatterlo ci sarà anche Rivet, una Lombax che in qualche modo rappresenta il doppio di Ratchet.

Il trio, separato dagli eventi (inizialmente Clank accompagnerà Rivet, lasciando solo il suo alleato di sempre), permette all’utente di alternare a piacimento il susseguirsi delle missioni, tra principali e secondarie, caratteristica che infonde un minimo di brio alla progressione e, soprattutto, permette di cambiare pianeta, livello e personaggi senza troppe lungaggini.

Già in queste fasi apprezzerete la potenza di calcolo di PlayStation 5, che impiega pochissimi secondi nel caricamento dei livelli, ma solo esplorando le ambientazioni del gioco vi renderete conto di quanto sia tangibile il gap che separa questa generazione di console, dalla scorsa.

Sia in modalità Performance, che in quella che rinuncia ai 60fps in favore del 4K e di un uso strepitoso del ray-tracing, si resta esterrefatti di fronte a scenari così ricchi di dettagli, costantemente in movimento, ulteriormente impreziositi da innumerevoli effetti speciali che si propagano per lo schermo ad ogni esplosione, ad ogni effetto luce o particellare che sia.

Complice la palette di colori, scintillante e brillante anche negli scenari più oscuri, soprattutto chi è in possesso di un buon pannello resterà abbagliato da tanto splendore grafico. Se già Returnal ci aveva estasiati, da questo punto di vista Ratchet & Clank: Rift Apart rappresenta un ulteriore step qualitativo mai raggiunto prima su console.

Come detto, tuttavia, c’è anche molto altro da fare che non sia solo ammirare le doti artistiche (e tecniche) dei ragazzi in forza ad Insomniac.

Nel pieno rispetto della tradizione del brand, come suggerito, anche questo capitolo amalgama sezioni platform, più legate all’esplorazione della mappa e alla ricerca di collezionabili vari, con altre di puro shooting, in cui eliminare orde di nemici o in cui si fanno i conti contro i colossali boss di fine livello.

[caption id="attachment_226605" align="aligncenter" width="1200"] I vantaggi grafici offerti dal ray-tracing sono innegabili, ma faticherete e non poco a rinunciare alla fluidità dei 60fps. In ogni caso potrete cambiare impostazione grafica in ogni momento.[/caption]

In entrambi i casi, tutto fila piuttosto liscio, non fosse per una parte finale dell’avventura dove si resta incastrati in qualche sezione chiaramente meno ispirata di altre e la reiterazione di salti e nemici da abbattere palesa una certa povertà di idee originali quanto a level design.

Per il resto, c’è poco di cui lamentarsi, nonostante, come già detto, manchi sempre il guizzo, il colpo di genio che faccia veramente fare il salto di qualità alla produzione Sony e non manchino alcuni difetti. Alcune fasi platform, per esempio, sono mortificate dall’inspiegabile presenza di muri invisibili, che troncano di netto il piacere della scoperta. L’hit-box dei nemici non è sempre convincente. Il sistema di controllo di tanto in tanto, caso rarissimo per fortuna, dà la sensazione di perdere qualche colpo.

Laddove gli scenari si aprono ad ambientazioni ben più ampie, quasi fossero brevi sezioni open-world, la situazione si fa estremamente più interessante e la commistione tra generi offre il suo meglio, tantopiù che la fase di puro shooting regala sempre divertimento a profusione.

"L’arsenale è folle quanto basta per titillare l’animo più entusiasta che alberga in ognuno di noi"Tra mitragliatrici laser, bombe, doppiette al plasma e armi che schierano sul campo minuscoli alleati o che sparano proiettili che rimbalzano tra i nemici, l’arsenale è folle quanto basta sia per titillare l’animo più entusiasta che alberga in ognuno di noi, sia per consegnare nelle mani dell’utente quel tanto che basta per sfoderare un approccio (minimamente) tattico alla battaglia. Complice la varietà del bestiario dei nemici contro cui vi scaglierete, spesso e volentieri dovrete cambiare arma al volo, anche a seconda dell’armatura indossata in quel momento, che vi regalerà specifici bonus, e del livello di potenziamento raggiunto da ciascuna bocca di fuoco, operazione che potrete compiere nei tanti negozi che troverete in giro per le ambientazioni.

Ratchet & Clank: Rift Apart è un piacevolissimo action-platform che rende onore alla saga e alla formula di gioco che Insomniac Games ha creato quasi vent’anni fa. La trama, nella sua prevedibilità, è piacevole. La grafica rappresenta il non plus ultra finora ammirato su console. Anche da giocare parliamo di un’avventura assolutamente coinvolgente e divertente, ma che smette di stupire quasi subito.

[caption id="attachment_226606" align="aligncenter" width="1200"]Ratchet & Clank Rift Apart screenshot Non mancano piccoli livelli in cui, nei panni di Clank dovrete risolvere piccoli enigmi per aggirare gli ostacoli di turno[/caption]

Non è un motivo valido per bocciare il titolo, né per ritenerlo meno meritevole dei vostri risparmi, ma è bene essere consapevoli che la mancanza di idee veramente originali, così come piccole sbavature, come quella degli antipatici muri invisibili, mortificano lievemente l’esperienza e gli impediscono di eccellere.

La produzione Sony, tuttavia, al pari di Ghost of Tsushima, Marvel’s Spieder-Man e Days Gone, altre produzioni imperfette per intenderci, ha ugualmente moltissimo da dire e da offrire, soprattutto ai fan del genere e del duo di mascotte, in grande spolvero anche in questo piacevolissimo capitolo.

Non setta alcun nuovo standard qualitativo, se non a livello grafico beninteso, ma Ratchet & Clank: Rift Apart è un buon action-platform che regalerà venti ore di spensierato divertimento a chiunque gliene darà occasione.

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