Rat Queens voll. 1 - 2, la recensione

Abbiamo recensito per voi i primi due volumi di Rat Queens, di Wiebe, Upchurch e Sejic

Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.


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Rat Queens #1, anteprima 01

C’era una volta la narrativa fantasy, popolata da umani, gnomi, elfi e animali bizzarri. Dopo un urban fantasy come Birthright, saldaPress porta in Italia un’altra serie Image Comics che declina con un gusto contemporaneo protagonisti e tematiche che potremmo definire classici. Stiamo parlando di Rat Queens, scritta da Kurtis J. Wiebe per i disegni di Roc Upchurch e Stjepan Šejić.

La vicenda è ambientata a Palisade, cittadina governata dal sindaco Kane spesso messa a soqquadro da cinque squadre di mercenari, tra cui quella delle nostre protagoniste, le Ratte Regine: Hannah, una maga elfa; Violet, una nana guerriera; Dee, una donna chierico che ha perso la fede; e Betty, una ladra del popolo dei Mezziuomini. Le quattro sono impegnate in una missione assegnata dal capo della guardia della cittadella, Sawyer, e finiscono in un tranello che mette a repentaglio le loro vite. In questo intenso tourbillon di emozioni e colpi di scena, non mancano personaggi dalla caratterizzazione decisamente inedita per il genere e che rappresentano il vero elemento d’attrazione della serie.

Rat Queens unisce infatti ad ambientazioni fantasy toni decisamente desueti: ecco, quindi, che emerge in maniera forte una componente splatter, erotica e un linguaggio esplicito. Risulta vincente il ribaltamento dei ruoli operato da Wiebe, che pone al centro della scena un gruppo di ragazze emancipate, indipendenti e libere di vivere la propria sessualità. Lontane da ogni ampollosità, le Ratte Regine sono maleducate, dirette e iconoclaste, lo specchio di una contemporaneità in cui la donna si è liberata dalla sudditanza maschile per reclamare il proprio ruolo nel mondo.

Rat Queens #1, anteprima 02

Chiappa e spada, il primo volume, riesce a catturare subito l’attenzione con azione travolgente intrisa di mistero, scontri cruenti e introspezione, un mix che permette di entrare in sintonia con un parco personaggi altamente accattivante.

Il tentacolare richiamo di N’Rygoth, invece, oltre a portare avanti le trame aperte in precedenza riesce a scendere ancora più a fondo nell’animo delle protagoniste, regalandoci un lavoro di analisi e caratterizzazione assolutamente moderno e appassionante. In particolare, questo secondo volume porta all’estremo tutte le peculiarità di Rat Queens, chiudendo il primo arco narrativo in maniera brillante e convincente.

La narrazione, dunque, scorre piacevolissima grazie all’indovinata costruzione dei personaggi, che offrono una rilettura fresca del fantasy, e alla bellezza di una trama appassionante. L’ottimo lavoro di Wiebe è supportato da una componente artistica di ottimo livello: le scorribande delle Ratte, gli sventramenti e i tempi comici che contraddistinguono il racconto sono resi perfettamente dalle matite di Upchurch, che si occupa dei primi otto capitoli, e di Šejić, che firma gli ultimi due. Dinamismo ed espressività vengono coniugati dai due artisti in una serie di tavole in cui la cura del dettaglio segna tanto le sequenze di battaglia quanto quelle di dialogo. Nei suoi ultimi numeri, Upchurch firma alcune vignette un po’ approssimative, ma, grazie al repentino cambio di artista, ciò non va a inficiare la riuscita del progetto.

Rat Queens è sicuramente l’ennesima riprova della rinascita del fantasy, genere che negli ultimi anni è rimontato e sempre più aperto alla sperimentazione. Un plauso va a saldaPress, che ha deciso di portare finalmente in Italia un’opera divertente e ricca di contenuti, nonostante non sia di facile collocazione.

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