Rat-Man 123: La porta, la recensione

La porta vede Leo Ortolani nella doppia veste di autore e protagonista di una storia di Rat-Man

Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.


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Come sottolinea benissimo Andrea Plazzi nell'introduzione, amplificando l'eco emotiva dell'ultimo-ultimo numero della serie a fumetti del super eroe in calzamaglia gialla, questo albo non esiste.

Rat-Man 123 non sarà distribuito in edicola o in fumetteria, non sarà tra gli arretrati ordinabili online, non verrà ristampato; l'unico modo per ottenerlo è avere acquistato gli ultimi numeri del bimestrale e aver partecipato all'Operazione Ratto! inviando a Panini Comics le dieci parti di un poster. Ora che la casa editrice modenese sta inviando la ricompensa, si è generata un'attesa spasmodica tra i fan, con scene di panico tra chi teme il postino possa smarrire la busta o - ancor peggio! - piegarla. Eppure i lettori di Rat-Man dovrebbero saperlo bene: mai fidarsi del postino.

Leggendo La porta si può intuire la logica dietro questa iniziativa: Leo Ortolani ha realizzato un'appendice intima, quasi una confessione da regalare a chi se l'è guadagnata dimostrando di essere disposto a un piccolo sforzo. Proveremo a rispettare la natura relativamente "privata" di questo episodio, non rivelando troppo di ciò che - almeno per un po' di tempo - rimarrà un'esclusiva di chi ha pazientemente ritagliato le pagine necessarie a completare il puzzle.

Chiariamo che questo racconto a fumetti non ha per protagonista il buffo eroe dalle orecchie da topo, ma il suo autore. Ortolani è comparso più volte nelle storie di Rat-Man, in alcuni brevi siparietti che ci hanno permesso di costruire il suo "personaggio", imparando a conoscere un po' della sua vita, della sua famiglia, del rapporto con collaboratori e colleghi e delle sue opinioni dopo l'uscita di alcuni film. Ci sono però state quattro occasioni in cui i ruoli si sono invertiti, e Deboroh si è fatto da parte per lasciare il centro della scena al suo creatore: in The R-File! lo avevamo visto ideare Rat-Man sviluppando un rapporto morboso con lui, ne La storia finita! avevamo compreso un po' di più il suo processo creativo e come affronta la crisi della pagina bianca, in Non di questo mondo! faceva i conti col ventennale della serie mentre in E venne il giorno! aveva celebrato un importante traguardo facendo un bilancio della sua carriera.

Ora, questa pentalogia si completa con un ultimo capitolo, che non aggiunge nulla alla trama supereroistica ma ci regala il tassello finale della "storia dell'autore"; ultimo non definitivamente, visto che ci aspettano ancora tante storie di Ortolani, ma qui si conclude il discorso del suo rapporto con Rat-Man. Ci viene inoltre fornito un nuovo senso di lettura per l'epilogo della saga, facendoci intuire le motivazioni che hanno portato a concepirlo in quel determinato modo. Consideriamo La porta una scena dopo i titoli di coda, ma al contempo l'altra faccia della medaglia della Decalogia finale.

A questo punto della sua carriera, l'autore deve fare i conti con la chiusura della serie che lo ha reso celebre, assalito da dubbi e incertezze. Come il Fellini di 8 e 1/2, Ortolani trasforma una turbolenta fase creativa in narrazione (non è la prima volta che lo fa con ottimi risultati), accompagnando i momenti più riflessivi con gag fulminanti e ammiccamenti al mercato fumettistico odierno. Non manca neanche una frecciatina a chi ha comprato due copie degli ultimi dieci numeri del bimestrale per poter tagliare il puzzle da una e conservare l'altra intonsa. Forse i lettori si sono dimenticati la lezione di Rat-Man contro il Ragno!, preferendo incolpare la casa editrice invece di fare i conti con il proprio collezionismo.

Sappiamo bene che la fine della serie principale di Rat-Man non significa l'addio al personaggio: l'autore ce lo sta dimostrando in questi mesi con C'è spazio per tutti e Ratboy, oltre all'imminente graphic novel su Cinzia. Dopo dodici anni di Spirit, Will Eisner era riuscito a lasciarsi alle spalle un fumetto seriale di grande successo per dedicarsi ai suoi lavori più personali; allo stesso modo siamo convinti che Ortolani riuscirà a fare grandi cose prendendo le distanze da Rat-Man e compagni.

All'interno di una saga supereroistica, l'autore ha fatto scelte narrative molto coraggiose, e siamo convinti che saprà affrontare anche questo salto nel vuoto. D'altronde, ce l'ha insegnato lui, è sufficiente flettere i muscoli.

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