Rat-Man 123: La porta, la recensione
La porta vede Leo Ortolani nella doppia veste di autore e protagonista di una storia di Rat-Man
Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.
Rat-Man 123 non sarà distribuito in edicola o in fumetteria, non sarà tra gli arretrati ordinabili online, non verrà ristampato; l'unico modo per ottenerlo è avere acquistato gli ultimi numeri del bimestrale e aver partecipato all'Operazione Ratto! inviando a Panini Comics le dieci parti di un poster. Ora che la casa editrice modenese sta inviando la ricompensa, si è generata un'attesa spasmodica tra i fan, con scene di panico tra chi teme il postino possa smarrire la busta o - ancor peggio! - piegarla. Eppure i lettori di Rat-Man dovrebbero saperlo bene: mai fidarsi del postino.
Chiariamo che questo racconto a fumetti non ha per protagonista il buffo eroe dalle orecchie da topo, ma il suo autore. Ortolani è comparso più volte nelle storie di Rat-Man, in alcuni brevi siparietti che ci hanno permesso di costruire il suo "personaggio", imparando a conoscere un po' della sua vita, della sua famiglia, del rapporto con collaboratori e colleghi e delle sue opinioni dopo l'uscita di alcuni film. Ci sono però state quattro occasioni in cui i ruoli si sono invertiti, e Deboroh si è fatto da parte per lasciare il centro della scena al suo creatore: in The R-File! lo avevamo visto ideare Rat-Man sviluppando un rapporto morboso con lui, ne La storia finita! avevamo compreso un po' di più il suo processo creativo e come affronta la crisi della pagina bianca, in Non di questo mondo! faceva i conti col ventennale della serie mentre in E venne il giorno! aveva celebrato un importante traguardo facendo un bilancio della sua carriera.
A questo punto della sua carriera, l'autore deve fare i conti con la chiusura della serie che lo ha reso celebre, assalito da dubbi e incertezze. Come il Fellini di 8 e 1/2, Ortolani trasforma una turbolenta fase creativa in narrazione (non è la prima volta che lo fa con ottimi risultati), accompagnando i momenti più riflessivi con gag fulminanti e ammiccamenti al mercato fumettistico odierno. Non manca neanche una frecciatina a chi ha comprato due copie degli ultimi dieci numeri del bimestrale per poter tagliare il puzzle da una e conservare l'altra intonsa. Forse i lettori si sono dimenticati la lezione di Rat-Man contro il Ragno!, preferendo incolpare la casa editrice invece di fare i conti con il proprio collezionismo.
Sappiamo bene che la fine della serie principale di Rat-Man non significa l'addio al personaggio: l'autore ce lo sta dimostrando in questi mesi con C'è spazio per tutti e Ratboy, oltre all'imminente graphic novel su Cinzia. Dopo dodici anni di Spirit, Will Eisner era riuscito a lasciarsi alle spalle un fumetto seriale di grande successo per dedicarsi ai suoi lavori più personali; allo stesso modo siamo convinti che Ortolani riuscirà a fare grandi cose prendendo le distanze da Rat-Man e compagni.
All'interno di una saga supereroistica, l'autore ha fatto scelte narrative molto coraggiose, e siamo convinti che saprà affrontare anche questo salto nel vuoto. D'altronde, ce l'ha insegnato lui, è sufficiente flettere i muscoli.