Rat-Man 120: L'ultimo eroe!, la recensione

Abbiamo recensito per voi Rat-Man 120: L'ultimo eroe, terzultimo appuntamento con la serie di Leo Ortolani

Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.


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Dopo lo sconvolgente colpo di scena di Onora il padre!, tutti i lettori di Rat-Man avrebbero chiaramente voluto sapere qualcosa di più sulla figlia del protagonista. Ma Leo Ortolani non li soddisfa, un po' per il sadismo di un autore che sa come tenere sulle spine il proprio pubblico, un po' perché c'è tanto altro da raccontare.

La melliflua figura de Il Rat-Man finalmente cala la maschera (metaforicamente, non letteralmente) da messia e salvatore, rivelandosi per quello che è sempre stato e sapevamo essere: l'incarnazione definitiva dell'Ombra. Ormai siamo agli sgoccioli, si gioca a carte scoperte e si corre a tutta velocità verso lo scontro finale, lasciandosi alle spalle le critiche sulla decompressione narrativa degli ultimi anni. Ne succedono di cose, e tante.

L'autore continua a svelare retroscena su La minaccia verde! e L'incredibile Ik!, i due episodi realizzati vent'anni fa che dimostrano di essere sempre più le fondamenta di questo decalogo conclusivo. Potrebbe sembrare ripetitivo approfittare ulteriormente di questo meccanismo di retcon, ma Ortolani ha ancora degli assi nella manica per i quali vale la pena tornare a osservare alcune scene da un nuovo punto di vista.

Il racconto si intreccia su più piani in modo efficace e avvincente, saltando con un ottimo ritmo da un'ambientazione all'altra, gestendo al meglio i passaggi temporali e le rivelazioni tra passato e presente. Seguiamo la disperata resistenza della task force composta da Brakko, Jordan, Cinzia e Tamara, rivediamo gli scienziati di Altrove e scopriamo qualcosa in più sui loro esperimenti. Ci interroghiamo assieme a Padre Angelini su dove si possa ancora trovare la speranza.

Ormai siamo "abituati" al talento dell'autore nel disegno, ma in questo numero ci sono almeno un paio di doppie splash-page che meriterebbero di essere incorniciate per la loro potenza visiva e l'enorme significato narrativo racchiuso in esse. E i colpi di scena... oh, i colpi di scena. Anche leggendo questo numero la mascella è caduta. Qualche secondo di immobilità e poi subito a rileggere l'ultima pagina per essere sicuri di aver capito bene, perché non può essere successo davvero... e invece sì.

Non mancano le risate, tra goffi tentativi di aprire una capsula sigillata e gli sfoghi dello stesso Ortolani per le multe ricevute a Parma, ma è inevitabile che tutte le gag passino in secondo piano di fronte alla condizione di incombente apocalisse. Sembrava quasi impossibile, invece tutto sta confluendo verso un potente ed epico epilogo.

Quattro mesi, circa 200 pagine, e la saga del supereroe con le orecchie da topo avrà fine.

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