Rat-Man 116: Colpire il Rat-Man!, la recensione

Colpire il Rat-Man! prosegue il ciclo di episodi che metterà fine alla saga di Leo Ortolani, con l'autore che si diverte a giocare con gli eventi passati

Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.


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Quarta parte del decalogo che ci sta lentamente traghettando verso l'epilogo di Rat-Man, e Leo Ortolani decide di giocare con i sentimenti, in tutti i sensi: i sentimenti dei personaggi, al centro della trama dell'episodio, ma anche quelli dei lettori, che vedono traballare alcune loro certezze.

L'autore infatti prosegue la ricerca di Aima portando la scienziata e il supereroe in un territorio inaspettato, ovvero gli eventi già noti di un precedente episodio della serie. Non è la prima volta che Ortolani torna sulle storie del passato facendo delle retcon di eventi già narrati per svelare retroscena o aggiungere fatti che non ci erano stati mostrati; ma quei precedenti si posizionavano tranquillamente nell'ideale spazio bianco tra una vignetta e l'altra.

Qui invece ci troviamo in una situazione differente, nella quale viene naturale mettere in dubbio quanto ci era stato raccontato in passato: l'autore infatti riscrive un importante capitolo della saga di Rat-Man, lasciando in una situazione di incertezza sull'effettivo significato di quanto ci viene mostrato. Gli eventi passati non sono mai avvenuti? Erano da considerare soltanto "un'avventura a fumetti" del personaggio, oppure qualcos'altro ancora?

L'utilizzo delle tavole originali, già pubblicate anni fa, crea un distacco netto, ed è impossibile non notare che qualche nome non combacia con ciò che viene imbastito in questo numero; ci sembra molto improbabile che Ortolani si sia lasciato sfuggire una simile incongruenza, quindi non ci rimane che rimetterci al consiglio che l'autore sta ripetendo da mesi, ovvero rileggere questo gran finale solo una volta concluso, quando tutto sarà chiaro. Nel frattempo abbiamo la sensazione di star assistendo a uno di quei film in cui le tessere non sembrano combaciare, in attesa del colpo di scena finale in cui ammettiamo che sceneggiatore e registi sono riusciti a fregarci imbastendo un efficace intreccio narrativo.

Considerando quanto ha realizzato finora Ortolani, ci sentiamo di concedergli la nostra fiducia, anche se da lettori abbiamo vissuto questa esperienza troppe volte per non provare un pizzico di irrazionale paura da "Oddio! Stanno annullando tutti gli eventi e personaggi che ho amato!"

Nel frattempo l'amore è al centro della vicenda, con i ripetuti tentativi di Rat-Man di fare colpo su Aima; inizia a mostrare risvolti sempre più delicati anche il rapporto tra Brakko e Cinzia, nonostante si tratti di un contrappunto più leggero che ha per protagonisti due personaggi nati per essere soprattutto spalle comiche, perfetti per creare nuove gag in ogni episodio.

L'amore è anche quello che Il Rat-Man professa verso le folle che lo adorano, ma la sua misericordia salvifica è evidentemente una facciata attraverso la quale vuole ottenere accettazione e consensi da un grande numero di persone. È il contrasto tra queste due facce dello stesso sentimento al centro di questo episodio, un elemento che ha un certo peso in tutto il decalogo finale della serie.

Tra le risate che continua a regalarci la lettura e i dubbi che sono rimasti nella nostra mente, non rimane che attendere il prossimo numero, dove ci aspettano delle rivelazioni su un personaggio assente da tempo...

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