Il Ragazzo Invisibile 2, la recensione

Abbiamo recensito Il Ragazzo Invisibile 2, capitolo centrale della miniserie Panini Comics che va a espandere l'universo del film di Gabriele Salvatores

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Dopo gli avvenimenti del primo numero (trovate la nostra recensione qui), con Il Ragazzo Invisibile 2 veniamo catapultati nel "core" della storia di Andreij e Michele, riuscendo a carpire davvero la portata di questo progetto cross-mediale, che fonde, in un unico coeso universo narrativo, il linguaggio di ben tre medium (cinema, romanzo e naturalmente fumetto).

Che questo fosse un disegno ambizioso, e praticamente senza precedenti in Italia, era chiaro sin dal principio, ma, adesso, il lettore inizia a intravedere le molteplici connessioni che legano Andreij, protagonista principale della nostra storia, a Michele, la cui storia verrà esplorata maggiormente nel film di Gabriele Salvatores dove il personaggio è interpretato dal giovane Ludovico Girardello.

Ne Il ragazzo Invisibile 2 ritroviamo Andreij in fuga in un passato prossimo, nel quale lo scopo dello Speciale è quello di fuggire dalle grinfie della Divisione, e salvare il suo tesoro più prezioso. Il suo viaggio lo porterà in Italia, dove incontrerà Giovanna, ritenuta valida candidata per accudire e crescere il figlio praticamente neonato di Andreij. Sì, perché nel corso della sua detenzione in quella specie di campo di concentramento sovietico nel quale erano imprigionati tutti coloro dotati di super-poteri, il telepate aveva conosciuto una donna, Yelena, la cui abilità, guarda caso, era quella di rendersi invisibile. Fra i due sbocciò un difficile amore, la cui genesi fu però silenziosamente caldeggiata dai leader della Divisione, il cui scopo era quello di verificare se gli Speciali potessero avere figli, e se le particolari doti di questi fossero trasmissibili per via ereditaria. Come facilmente immaginabile, la risposta a entrambi i quesiti del Generale Bogdanov e dei suoi sottoposti era affermativa, come testimoniato dalla nascita di un piccolo bambino, destinato a essere poi affidato a Giovanna: Michele, appunto. Michele, che ritroviamo nel presente alle prese con le normali difficoltà che l'adolescenza comporta, a cui però si devono sommare la scoperta di avere il potere di rendersi invisibile, e una misteriosa minaccia (armata) che aleggia su di lui e sui suoi compagni di scuola.

La sceneggiatura di Diego Cajelli, basata su un soggetto scritto da questi assieme agli autori del film Alessandro Fabbri, Ludovica Rampoldi e Stefano Sardo, si dimostra coerente e fluida nell'intrecciare tre piani narrativi, che si svolgono su tre diversi piani temporali, in maniera armonica: con abile maestria, lo sceneggiatore è bravo a scrivere una storia dotata di un ritmo alto e costante, centellinando al meglio i colpi di scena, che rendono la lettura accattivante grazie a un progressivo avvicinamento a un climax narrativo che, immaginiamo, troverà compimento nella prossima uscita.

Ai disegni, promesse oramai mantenute del fumetto italiano quali Giuseppe Camuncoli, Werther Dell'Edera e Alessandro Vitti confezionano un prodotto dal taglio grafico moderno, variegato e ammirevole. Al primo spettano le sequenze nel presente con Michele protagonista, al secondo quelle del passato di Andreij più prossimo, mentre al terzo quelle del passato remoto di questi. I diversi stili grafici dei tre si confanno al meglio al tipo di atmosfere che la storia racconta e interseca fra loro, cosa che va a potenziare in maniera esponenziale i testi scritti da Cajelli, rendendo il tutto un prodotto di pregevole fattura.

Se a questo si aggiungono le copertine di Sara Pichelli e Davide Toffolo, Il ragazzo invisibile diventa una lettura essenziale per gli amanti del fumetto italiano, oltre che un esperimento inedito e ben riuscito.

Tutti i nodi verranno al pettine nel terzo e ultimo numero della miniserie targata Panini Comics, e quando il film Il Ragazzo Invisibile arriverà nelle sale italiane, il 18 dicembre 2014.

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