Ragazzi di scorta, la recensione

Abbiamo recensito per voi Ragazzi di scorta, di Ilaria Ferramosca e Gian Marco De Francisco, libro a fumetti edito da BeccoGiallo

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23 maggio 1992: circa quattrocento chilogrammi di un mix composto da esplosivo da cava, tritolo e T4, situati in tredici barili, collocati in un cunicolo di drenaggio al di sotto dell'autostrada A29, nei pressi dello svincolo per Capaci, a pochi chilometri da Palermo. Alle ore 17.58 di quel giorno, il pauroso ordigno viene fatto detonare, mentre sulla carreggiata stanno passando il convoglio di autovetture con a bordo il magistrato antimafia Giovanni Falcone, sua moglie, il giudice Francesca Morvillo, e gli agenti di scorta del primo. A perdere la vita nell'attentato, oltre a Falcone e alla sua consorte, ci sono anche gli agenti di scorta Antonio Montinaro, Rocco Dicillo e Vito Schifani.

Tutti conosciamo molto bene una delle pagine più tragiche e sconcertanti della Storia del nostro Paese. Tutti abbiamo visto a ripetizione le immagini terrificanti di quel tratto di autostrada completamente divelto, letteralmente saltato in aria. Queste immagini furono passate per giorni e giorni dai telegiornali dell'epoca, e sono diventate parte integrante di tutti i documentari che hanno trattato e trattano tuttora di quell'orribile cancro che attanaglia ancora la nostra nazione chiamato Mafia. Occorre inoltre ricordare, doverosamente, che la Strage di Capaci provocò una dura, coraggiosa e commovente reazione da parte di molti, ma che su questa aleggiano ancora delle ombre significative, con diversi punti interrogativi che al momento non hanno ancora trovato un'oggettiva ed esaustiva risposta.

In Ragazzi di scorta, libro a fumetti edito da BeccoGiallo, gli autori Ilaria Ferramosca (testi) e Gian Marco De Francisco (disegni) partono proprio dagli eventi del 23 maggio 1992 per raccontare una storia e la Storia da una prospettiva diversa, e anche abbastanza inedita. Tralasciando gli eventi noti, reperibili oramai su qualsiasi libro di testo scolastico e ancora più facilmente in rete, la narrazione di questa graphic novel si concentra sulla vita, più che sulla morte, di due dei tre agenti di scorta che sulla A29 persero la vita: Montinaro e Dicillo. I due "ragazzi di scorta", entrambi classe 1962, entrambi pugliesi, vengono quindi raccontati attraverso i ricordi della sorella del primo e del fratello del secondo, in una parabola narrativa che copre la loro esistenza partendo dall'infanzia, sino al tragico epilogo, mettendo in evidenza episodi di mera quotidianità, funzionali però a evidenziare, in modo sincero e per nulla retorico o apologetico, i tratti più rilevanti della personalità dei due protagonisti.

L'intento, riuscito, della Ferramosca è quello di ritrarre Montinaro e Dicillo nella maniera più veritiera possibile, non riscrivendo le vite e personalità dei due per farne dei martiri o figure eroiche, ma raccontandone, piuttosto, la loro umanità che traspare limpidamente nelle pagine di Ragazzi di scorta, con pregi, e difetti. Il risultato è quello di un racconto che trasuda realismo, e che si lega facilmente e a doppio filo al polso emotivo del lettore. I personaggi raccontati in quest'opera sono quanto mai vicini alle loro controparti in carne e ossa: dalla mancata voglia di studiare di Montinaro, al "complesso supereroico" di entrambi che li spingeva ad aver quasi bisogno di fare del bene, sino ai saldi valori impartiti ai due dalle loro famiglie, necessaria ancora morale per ragazzi di ceto abbastanza umile in una realtà come quella dell'Italia meridionale del secolo scorso nella quale era facile perdersi su strade dissestate e anche criminali, i due protagonisti, così come il resto del cast, vivono nelle pagine del libro.

Pagine del libro che hanno una vesta grafica pregevole grazie al lavoro di ricerca compiuto da De Francisco, il cui lavoro è encomiabile anche solo per l'attenzione e la cura del dettaglio e della veridicità storica del racconto: dal vestiario, ai mezzi di trasporto, sino all'arredamento degli interni è tutto così "vero" da permettere al lettore di lasciarsi trasportare in un viaggio indietro nel tempo con facilità. Il tratto preciso, delicato ed elegante dell'artista conferisce grande realismo ai personaggi, la cui espressività ne guadagna considerevolmente. Si registra, inoltre, un doppio registro cromatico, che passa dal bianco e nero a tonalità color caffè: tale scelta è funzionale a scandire i tempi del racconto, separando un "prima" da un "dopo".

In conclusione, Ragazzi di scorta è un fumetto che, oltre a fare quello che ogni buon fumetto deve fare, ossia intrattenere, riesce a raccontare con semplicità una pagina sensibile e importante del nostro passato, così come di due individui che si meritano forse di essere definiti nella maniera migliore possibile: umani.

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