Ragazzi Morti Detective vol. 1: Terrori Studenteschi, la recensione

Abbiamo letto e recensito per voi Ragazzi Morti Detective vol. 1: Terrori Studenteschi, recente spin-off delle storie di Sandman

Alpinista, insegnante di Lettere, appassionato di quasi ogni forma di narrazione. Legge e mangia di tutto. Bravissimo a fare il risotto. Fa il pesto col mortaio, ora.


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Iniziamo dalla premessa, per chi non la conoscesse. I Ragazzi Morti Detective nascono sulle pagine di Sandman, il capolavoro di Neil Gaiman. Durante il ciclo di storie poi noto come La Stagione delle Nebbie, che incidentalmente è il volume a fumetti preferito di ogni epoca di chi vi scrive, accade che Lucifero, signore e padrone dell'Inferno, chiuda bottega e cacci via tutti i dannati dalle sale poco ospitali del suo dominio. Il Diavolo si dimette e i defunti, per lo meno una parte di essi, non hanno un posto dove andare. Un guaio per Death, la sorella di Morfeo, che si trova con un sacco di lavoro sulle spalle.

Uno dei morti in questione, è Edwin, studente della prima metà del novecento che si trova ad infestare le sale, non meno infernali, della scuola in cui è deceduto, dopo anni di torture e bullismo: la Saint Hilarion. Caso vuole che anche Charles, matricola della stessa scuola di ottant'anni più tardi, nel presente degli eventi di La Stagione delle Nebbie, tiri il calzino nell'edificio in condizioni molto simili, dopo aver fatto amicizia con il fantasma Edwin.

Insomma, i due sono morti, giovani, amici, molto simili e, quando Death e Sogno risolvono il problema degli Inferi e della collocazione dei defunti, sono convinti di non avere ancora visto abbastanza del mondo dei vivi. Sfuggono tra le maglie caotiche della restaurazione spirituale in corso, rimangono fantasmi in terra. E ora, a quanto pare, fanno i detective per altri fantasmi o altri esseri in grado di interagire con loro, in questa serie scritta da Toby Litt e disegnata nientemeno che da Mark Buckingham. In realtà, li avevamo già rivisti nel 2001, in un volume dal titolo Sandman Presenta: I Due Ragazzi Morti Detective, a firma di una coppia da nulla: Ed Brubaker e Bryan Talbot.

Dopo l'antefatto, i fatti. Edwin e Charles si trovano a salvare la vita a Crystal Palace, giovane celebrità figlia di un'artista perduta nell'iperuranio e di un padre rockstar poco attento. Crystal - dal nome allucinante, ma con la testa sulle spalle - comprende di essere stata salvata da due fantasmi, carpisce in qualche modo delle informazioni su di loro e decide di indagare sui due detective. Ecco perché, in questo strano ribaltamento di ruoli, si iscriverà proprio alla scuola Saint Hilarion, dove porterà alla luce, con l'aiuto dei suoi improbabili angeli custodi, un sinistro piano di possessioni demoniache.

Questo primo volume, che raccoglie tre avventure di Ragazzi Morti Detective, non ci convince granché. Non per le matite di Mark Buckingham che sono del tutto all'altezza del compito, anche se al disegnatore si potrebbe imputare una scelta di mezzo, tra atmosfere gotiche e non, e probabilmente una mancanza di coraggio nell'osare dal punto di vista visivo. Non mancano nemmeno le idee interessanti, all'interno della storia, come la caratterizzazione del personaggio di Crystal e un bel parallelo tra la realtà di certi videogiochi di ruolo e i mondi dell'aldilà e del paranormale. Non pesa granché nemmeno la connessione soltanto accennata con Sandman e la sua mitologia, dato che i due personaggi hanno tranquillamente le spalle abbastanza larghe per raccontare la loro storia, senza fare troppo affidamento alle loro origini.

Quel che purtroppo si nota, sin dalla primissima storia introduttiva, è che le sceneggiature, semplicemente, non sono all'altezza. Sia nei dialoghi che nella narrazione delle pagine, regna una generale confusione che, addirittura, in certi casi ci ha obbligati a tornare indietro per cercare di fare chiarezza sul quali fossero gli eventi. Tutto è raccontato in maniera concitata. Troppo. Il risultato è una lettura a volte interessante, con spunti sia visivi che di racconto apprezzabili, ma nel complesso superficiale. Il risultato è che chi racconta pare non dare gran peso alla materia che ha per le mani e invitare, ahinoi, il lettore a fare altrettanto. Ragazzi Morti Detective vol. 1: Terrori Studenteschi scivola via, lasciandoci mediamente indifferenti. Peccato, perché da amanti di Sandman, quello d'un tempo, avremmo abbracciato questo spin-off con ben altro entusiasmo.

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