La Ragazza Nella Nebbia, la recensione
Tutto sembra andare per il meglio finchè La Ragazza Nella Nebbia segue il suo investigatore, poi invece il film cambia punto di vista e parte la valanga
Eppure Carrisi a lungo gestisce un’impresa ambiziosa e complicata con grande capacità. Seppur a fatica tiene a lungo a bada lo show delle facce di Servillo, mettendo a servizio il suo fascino indubbio e la sua immancabile tendenza a piacere allo spettatore, con un personaggio scomodissimo di cui è complicato capire le intenzioni e su cui è molto difficile esprimere un giudizio definitivo. Un investigatore all’americana che, come l’agente speciale Dale Cooper appena arriva a Twin Peaks, si presenta come un alieno risolutore e organizza una comunità, mette in scena il suo saper essere brillante, con 2-3 colpi ad effetto e crea un ambiente propedeutico all’indagine sfruttando invece che subendo la morbosità dei media, come se il paesaggio giornalistico peggiore possa essere messo a frutto della scoperta dell’assassino. Addirittura La Ragazza Nella Nebbia arriva fino a mostrare con discrezione come questo rapporto ambiguo con i media pure sia complesso, perché questi non sono una bestia che è davvero possibile gestire ma da cui accettare anche di essere mangiati.
È allora quando il film “ricomincia” e decide di lasciare il detective per seguire l’indiziato e adottare il suo punto di vista che tutto inizia a crollare. Con sempre meno cura il film vira dalle parti dei thriller in cui qualcuno aveva messo a punto un piano così sofisticato da prevedere tutto il prevedibile. In una valanga inarrestabile tutta l’ultima parte, solitamente determinante in un giallo, crolla addosso al film spazzando via tutto quel che di buono si era fatto a colpi di rivelazioni incredibili e stonate. Quasi simbolicamente l’ultimissima scena è un delirio inaccettabile, uno in cui un personaggio di cui praticamente non sappiamo niente, di cui non ci è stato detto niente e che non ci interessa si rivela cruciale. Una scelta che, anche intesa, come schiaffo ai soliti svolgimenti è lo stesso terribile.