Qui, la recensione

Abbiamo recensito Qui, graphic novel di Richard McGuire edita in Italia da Rizzoli Lizard

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Una delle ricorrenti diatribe riguardo il Fumetto come linguaggio indipendente riguarda la possibilità di accostarlo ad altri media. Talvolta, la comparazione viene fatta per avvicinare nuovi lettori al mondo fatto di nuvole e inchiostro; altre, purtroppo, vengono utilizzate similitudini piuttosto azzardate per tentare di nobilitare la Nona Arte. Com'è facile intuire, il Fumetto ha una propria identità, a prescindere da altre forme espressive più o meno amate, a seconda della parte del mondo in cui ci si trova. Per questo motivo, è sempre un grande piacere poter fruire di prodotti che fanno del linguaggio composto da vignette e balloon il proprio punto di forza, come nel caso di Qui, graphic novel di Richard McGuire edita in Italia da Rizzoli Lizard.

Con questo lavoro, il fumettista americano ha stravolto i canoni narrativi che hanno come punto di forza lo sviluppo della trama e del conseguente movimento dei personaggi, andando a declinare in modo inedito il concetto di genius loci legato al tempo e ricostruendo l'identità di un luogo attraverso la ripetizione nei millenni della stessa inquadratura, dalla preistoria a un futuro lontano. Ogni doppia splash page è un'istantanea che fa da contenitore, scattata in un preciso istante della storia, con diversi insert (vignette che non seguono una gabbia regolare) raffiguranti la stessa porzione d'inquadratura in un diverso istante.

Qui, anteprima 01

In una rappresentazione così atipica, a mandare avanti la storia (se così possiamo definirla) è la modalità di lettura scelta da chi sta scorrendo il volume, rendendo il lettore libero di seguire la narrazione dei singoli anni oppure di lasciarsi trasportare dalla sovrapposizione delle vicende. Al di là dei singoli flash, ci sono evidentemente alcuni anni ricorsivi che permettono di intuire la presenza di una trama di fondo che va a intrecciarsi con altre meno presenti nel corso del volume.

Al centro di tutto, sempre e comunque, abbiamo il medesimo luogo inquadrato dallo stesso punto d'osservazione, a prescindere dalla presenza del salotto ritratto in buona parte delle pagine. I personaggi si muovono sulla scena, con sovrapposizioni e ripetizioni che proiettano i diversi piani temporali su un'unica pagina, come fossero ombre di oggetti a diverse altezze tra loro intersecate.

Pubblicata per la prima volta nel 1989, rivista e ampliata nel corso degli anni, questa finestra sulla vita racchiude un'enorme vastità di emozioni, situazioni e personaggi, rendendo quei pochi metri quadri al centro i veri protagonisti del racconto.

Non è la prima volta che la componente temporale viene inserita all'interno di un fumetto in modo così tangibile: basti pensare alla celebre sequenza di Watchmen con protagonista il Dottor Manhattan in cui il lettore ha una visione unitaria del tempo come fosse una divinità osservatrice onniscente. Fatto sta che la strada mostrata da McGuire ha aperto la porta a nuove sperimentazioni che vengono esplorate ancora oggi.

Qui, anteprima 02

Con questa concezione che vede il racconto più come un mosaico da ricomporre che un flusso da un punto all'altro, il rapporto tra etica ed estetica viene completamente frammentato, proprio come lo scorrere degli anni.

Tendenzialmente, nell'analisi di qualsiasi opera narrativa si possono sempre osservare in maniera dipendente o indipendente la forma e il contenuto, mentre in questo caso la forma è contenuto. La cura del formato, dell'impaginazione e della cartotecnica sono parte integrante del racconto, offrendo al lettore più un'esperienza astratta che una lettura in sé. Con questi presupposti, il fumettista americano fa affacciare ogni lettore alla finestra, lasciandolo libero di decidere cosa osservare, senza alcun vincolo di trama.

La scommessa di realizzare un prodotto estremo e senza compromessi ha reso Qui un esperimento decisamente ben riuscito - adatto sia alla lettura del casual reader sia all'appassionato del linguaggio - talmente atipico e rivoluzionario da aver spostato l'orizzonte narrativo del Fumetto oltre i limiti conosciuti fino a quel momento.

L'aspetto straordinario dell'operazione è che questo risultato è arrivato grazie a una soluzione visiva immediata e chiarissima, destinata a tutti e non solo a pochi eletti in grado di cogliere criptiche sfumature, proprio come le grandi rivoluzioni della comunicazione.

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