The Queen
Al Festival di Venezia è stata una delle poche pellicole che hanno convinto la critica, aggiudicandosi numerosi premi. Ma in realtà il film di Stephen Frears sembra una modesta produzione televisiva…
- Affrontate temi complessi e personaggi pubblici importanti, ma senza prendere posizione. Insomma, non attaccate l’istituzione della monarchia (né, ovviamente, la regina), non fate apprire troppo ipocrita Tony Blair e soprattutto non vi sognate di approfondire il mistero di Diana Spencer, donna tutto sommato insignificante e diventata incredibilmente un simbolo per milioni di persone.
- Metteteci un po’ di falsa poesia unita ad una spiccata sensibilità verso gli animali, grazie alla vista di un cervo meraviglioso. Funziona sempre e il pubblico ha l’impressione di aver visto qualcosa di particolarmente profondo…
- Prendete un importante cast di attori e soprattutto un’interprete di prestigio come Helen Mirren, in modo che la sua ottima prova faccia passare in secondo piano performance non convincenti come quella di Michael Sheen (Tony Blair)
Per carità, The Queen non è certo un film ignobile e ha diversi meriti. Penso al fatto di non trattare un argomento del genere in maniera manichea (come sarebbe stato facile) o ad alcuni personaggi di contorno molto interessanti (e che magari sarebbe stato bello veder sviluppati, come il mago della comunicazione Alistair Campbell). Ma non è certo un tipo di cinema da innalzare a modello, a meno che le pallosissime pellicole da Festival non vi abbiano fatto perdere la ragione…