Quantum & Woody vol. 1: La peggior squadra di supereroi al mondo, la recensione
Abbiamo recensito per voi il primo volume di Quantum & Woody, di James Asmus, Tom Fowler e Jordie Bellaire
Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.
La peggior squadra di supereroi al mondo è il titolo del primo volume Star Comics della serie dedicata all'improbabile coppia di eroi. Dopo averli visti all'opera in The Delinquents, facciamo un passo indietro e riscopriamo le origini dell'inconsueto tandem di casa Valiant.
Una girandola di eventi inizia a vorticare intorno a Eric e Woody, intenti ad affrontare diverse situazioni spinose: mettere da parte rancore e astio reciproco, venire a capo dell’omicidio del padre, conoscere meglio la natura dei propri poteri, e, soprattutto, respingere i letali attacchi di un’organizzazione segreta che seguiva da vicino l’attività di Derek. Insomma, non proprio un quadro idilliaco quello orchestrato dall'ottimo James Asmus, che porta sotto i riflettori personaggi unici e dotati di un’alchimia assolutamente perfetta.
Non ci troviamo di fronte a una parodia del genere ma semplicemente alla storia dei peggiori eroi mai visti. Eric e Woody sono due protagonisti atipici per un fumetto di supereroi: impacciati, confusionari, inesperti e privi delle caratteristiche morali e della preparazione che si addicono a chi vuole salvare vite umane. Caratterialmente diversi - introverso Eric, più strampalato Woody - sono accomunati da un’inettitudine che li relega ai margini, in fondo alla fila.
Temi importanti come l’adozione, la diversità etnica e la ricerca di energie sostenibili sono presenti tra le pagine di Quantum & Woody, ma vengono assorbite dall’azione che scorre a fiumi, tra gag esilaranti politicamente scorrette e situazioni grottesche in cui i due danno il meglio (o il peggio?) di loro. Il tutto con un ritmo serrato - inframmezzato da piccoli flashback utili a creare il background dei protagonisti - che pervade la lettura senza battute di arresto.
Grande merito per la riuscita della miniserie va all’arte di Tom Fowler, abile nel catturare l’elettrizzante energia della sceneggiatura di Asmus. Lo stile dell’artista canadese - in bilico tra soluzioni realistiche e altre più cartoony - coniuga espressività e dinamismo, caratterizzando al meglio sia passaggi più adrenalinici che quelli più spassosi, quando già non coincidono.
La peggior squadra di supereroi al mondo non è privo di difetti: l’impalcatura narrativa presenta qualche cliché, ma nel calderone di emozioni, colori e situazioni paradossali queste piccole sbavature risultano assolutamente veniali.