Quantum & Woody vol. 1: Kiss Kiss, Klang Klang, la recensione
Abbiamo recensito per voi il primo volume della nuova serie di Quantum & Woody, edita da Star Comics
Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.
Tornano i Peggiori Super Eroi del Mondo con una nuova serie a loro dedicata. Grazie a Daniel Kibblesmith, ritroviamo Quantum e Woody al centro di un’avventura assurda – come tutte le loro imprese – con l’ennesima, folle macchinazione orchestrata da una stramba organizzazione criminale. D’altronde, una coppia così mal assortita merita degli avversari altrettanto improbabili.
Nei precedenti volumi pubblicati da Star Comics, i Quantum e Woody hanno sgominato l’E.R.A., una congrega di scienziati pazzi devoti a Thomas Edison, sono stati in compagnia di una capra in possesso della coscienza del loro papà, sono usciti con dei cloni e hanno ottenuto un successo mediatico che ha messo in crisi il loro rapporto. Eric e Woody sono tuttora ai ferri corti e si vendono ormai solo per fare klang. Inoltre, piove sempre sul bagnato: seppur divisi, Quantum e Woody se la vedono vedere con la ninja Negativa, il suo strano aiutante Pepe la siepe, un inventore pazzo e un segreto di difficile gestione: l’identità del padre di Woody!
"Dietro a un ritmo forsennato, una costruzione della tavola originale e una brillante gestione della regia, si cela una storia ricca di umanità."A voler trovare il pelo nell’uovo, il solo aspetto a non convincere è rappresentato dalle primissime battute della storia, con lo scrittore americano che non introduce con tutti i crismi i protagonisti della serie. Considerando quanto siano rilevanti le conseguenze narrative della precedente gestione, risulta difficile cogliere le tante sfumature di un rapporto familiare così particolare. In questo, titoli come X-O Manowar, Bloodshot Reborn o il più recente Shadowman risultano letture più accessibili, proiettandoci di volta in volta in nuovi scenari senza la sensazione di arrivare a film iniziato.
Fortunatamente, Kibblesmith aggiusta presto il tiro e, nel concedere maggior spazio alla costruzione del background dei personaggi cardine, permette a qualunque lettore di cogliere la bellezza delle dinamiche tra i due fratelli. Dietro a un ritmo forsennato, una costruzione della tavola originale e una brillante gestione della regia, si cela una storia ricca di umanità, con sequenze di dialogo toccanti che si alternano all’adrenalinico susseguirsi di situazioni più movimentate e spassose.
Ottimo il lavoro dell'artista spagnolo Kano, il cui tratto cartoony accentua la vena irriverente di questo bel fumetto. Il terzo capitolo è invece opera di Francis Portella, che con il suo stile decisamente più realistico riesce a non risultare fuori contesto e, anzi, a lasciare il segno nella parte centrale dell’arco narrativo.
Superato lo scoglio di un inizio un po’ caotico, Kiss Kiss, Klang Klang si dimostra una lettura appassionante e convincente, in grado di rafforzare lo status di unicità di questa divertentissima serie non conosciuta quanto meriterebbe.
[gallery columns="1" size="large" ids="246882,246883,246885,246884"]