Quantico 2x21, "RAINBOW": la recensione
Nel penultimo episodio, Quantico conferma la tendenza positiva con una missione adrenalinica in parte fiaccata da inverosimiglianze sentimentali
Il pregio maggiore di RAINBOW risiede, senza dubbio, nel definitivo inquadramento di Henry Roarke - approdato alla Presidenza degli Stati Uniti a seguito delle dimissioni di Claire Haas - come avversario pressoché invincibile, sempre avanti di parecchie leghe rispetto ai nostri eroi; in questa puntata, dopo che Alex e gli altri hanno dato il meglio di sé per sventare un attacco terroristico che incrementasse l'odio nei confronti dei musulmani, a supporto del registro proposto da Roarke, il neo-presidente riesce a sovvertire il trionfo della task force, encomiandone pubblicamente l'eroismo e cogliendo l'occasione per rimodellare da zero CIA ed FBI, nonché promuovere un processo di revisione costituzionale destinato a cambiare - non in meglio - il volto dell'America.
L'abbandono di Clay da parte della fidanzata Maxine è tra gli elementi più inverosimili finora presentati dalla serie ABC, mai parca di grovigli improbabili in campo amoroso. Il personaggio della ragazza era stato dipinto con pennellate vivaci che non facevano minimamente presagire l'indole arrivista che emerge dalle parole dell'ex fidanzato in RAINBOW; rimane il dubbio che Clay non abbia detto tutta la verità in merito alla rottura con Maxine, specie considerando che la sua interlocutrice era la tanto bramata Shelby. Aggrappandoci a questa speranza, continuiamo a guardare con scarsa convinzione alla meno convincente storia d'amore di Quantico.