Quantico 2x19, "MHORDER": la recensione
Il nuovo episodio della seconda stagione di Quantico confeziona situazioni stimolanti e avvincenti, affossate da una deriva amorosa inverosimile
Chiariamo: MHORDER è tutt'altro che un brutto episodio. Grazie alla piega più politica presa dall'ultima parte di stagione, possiamo osservare la task force mettere a punto un tentativo di disgregazione del gruppo dei Complici in una situazione sociale che li vede tutti riuniti in un medesimo luogo, come - per usare le parole di Raina - "in un romanzo di Agatha Christie".
Qual è, quindi, l'errore madornale compiuto dagli sceneggiatori di Quantico? Purtroppo, come già previsto nelle precedenti recensioni, il rapporto tra Shelby e Clay deraglia fuori dai binari della stima, andando a impantanarsi nella fanghiglia dell'attrazione amorosa. Il che, di per sé, non sarebbe un problema: proprio in questa puntata, l'amicizia tra Alex e Owen sembra essersi tinta di una tenue sfumatura rosa, senza che ciò intacchi minimamente la solidità della loro collaborazione o la verosimiglianza psicologica dei protagonisti.
Riuscirà Quantico a resistere alla tentazione di far sprofondare il suo intelligente intrigo in una palude di sentimentalismo stantio e irrealistico? Gli ultimi tre episodi risponderanno alla domanda che aleggia minacciosa, e ci sveleranno le conseguenze della nuova missione sotto copertura di Alex, passata dalla parte dei Complici per tentare di minare il gruppo dall'interno. Sperando, s'intende, che i suoi compagni non traggano le conclusioni sbagliate una volta scoperto il fittizio cambio di schieramento della loro leader spirituale.