Quantico 2x17, "ODYOKE": la recensione

Ecco la nostra recensione del diciassettesimo episodio della seconda stagione di Quantico, in cui gli scontri a fuoco cedono il passo alla politica

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Spoiler Alert
Prosegue la ripresa di quota di Quantico, che con ODYOKE si addentra nelle stanze del potere, assumendo un tono da political drama del tutto inedito ma non per questo inefficace. La missione che la task force deve affrontare in questo episodio è, infatti, puramente strategica e persuasiva, e non coinvolge - almeno per quanto riguarda Shelby, Nimah, Ryan e Clay - nessun'arma da fuoco. Il Parlamento si trova chiamato a votare a favore o contro un Registro dei Musulmani, promosso dai repubblicani (e non solo) a seguito di un attentato messo a punto dall'AIC ma rivendicato dal fantomatico Fronte Islamico: attentato la cui responsabilità viene fatta ricadere sulle spalle di Raina, incastrata ad arte poiché, assieme al defunto Léon, aveva intrapreso un'indagine nei confronti della suddetta AIC.

La task force è quindi impegnata su due fronti: mentre Alex e Owen cercano di scagionare Raina, mettendosi sulle tracce del suo sequestratore e membro dell'organizzazione segreta, i restanti agenti aiutano Clay a convincere i parlamentari incerti a cambiare il proprio voto, per evitare l'approvazione di un provvedimento discriminatorio, nonché primo passo verso la conquista del potere da parte dell'AIC. I loro sforzi s'infrangeranno contro gli inganni messi in atto da Felix Cordova, stretto collaboratore di Roarke (che già sappiamo appartenere ai vertici dell'AIC).

Basterebbe già questo riassunto per notare come, finalmente, Quantico abbia deciso di far confluire i rigagnoli delle varie storyline dentro un unico fiume, assicurando una coerenza e una solidità tutta nuova alla trama. A fronte di qualche neo tuttora presente - in primis la storia di Sasha, per adesso la meno interessante e coesa con la vicenda principale - la serie ABC sembra aver intrapreso infine la strada che più le si addice, senza per questo rinnegare la propria identità; i dilemmi umani sussistono, ma sono inquadrati in una cornice ben più credibile e accattivante. Ne è un esempio brillante il rapporto tra Nimah e Raina, che si ritrovano appena in tempo per separarsi nuovamente, a seguito del "sacrificio" della prima, pronta a costituirsi alle autorità nei panni della seconda.

Se continuerà a tenere fede alla via intrapresa a partire dalla rinuncia alla doppia linea temporale, Quantico potrà vantare un recupero tanto rapido quanto ammirevole in termini di verosimiglianza, approfondimento psicologico e interesse; per una volta, il fallimento di una missione ci tocca da vicino - grazie anche alla fortunata scelta di una tematica quantomai attuale in questi giorni - e ci spinge a riflettere sulle ragioni dell'una e dell'altra parte, a condividere sinceramente l'indignazione di Nimah per il vergognoso ostracismo dimostrato nei confronti di tre milioni di americani, colpevoli solo di appartenere a una data religione. È molto più di quanto ci saremmo mai aspettati da Quantico: speriamo davvero che continui a sorprenderci.

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