Quantico 2x16, "MKTOPAZ": la recensione

Ecco la nostra recensione del sedicesimo episodio della seconda stagione di Quantico, in cui ritroviamo un volto noto in un ruolo decisamente "cattivo"

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Spoiler Alert
Vorremmo poter dire che non è mai troppo tardi per riprendersi: dopo una dozzina di episodi confusi e per lo più trascurabili, Quantico conferma - in diretta conseguenza dell'ottima puntata della scorsa settimana - di aver recuperato il proprio miglior mordente, infondendo nuovo ossigeno nei debilitati polmoni di uno show che sembrava ripetersi all'infinito senza mai realmente evolvere.

MKTOPAZ è quanto di meglio la serie ABC abbia da offrire al proprio pubblico: c'è una trama ben congegnata, un intreccio sentimentale credibile e coinvolgente, nonché strettamente connesso con la missione che la task force deve portare a termine. Inoltre, sorprende lo spettatore con un colpo di scena finale che, finalmente, conferisce alla fantomatica AIC un volto familiare e, per questo, sconvolgente.

Molti sono gli elementi d'interesse della storia narrata questa settimana: primo tra tutti, il capovolgimento dei ruoli nel momento in cui il bersaglio dell'indagine, l'organizzatrice di eventi Rebecca, diviene la vittima da proteggere, nonché ennesima pedina della task force. Non ci vuole molto a prevedere che la donna farà una ben triste fine, ma prima di abbandonare il mondo dei vivi regala al pubblico qualche toccante scambio con Alex, finalmente di fronte a un'interlocutrice in grado di metterne in luce i lati caratteriali più interessanti.

Altro spunto di riflessione viene offerto dal coinvolgimento diretto di Clay nella missione, che provoca una rottura tra il ragazzo e la promessa sposa Maxine. Contrariamente a tanti drammi stucchevoli presentatici in passato da Quantico, stavolta il dilemma che attanaglia il giovane è strettamente correlato con il proprio compito, e la difficile scelta tra una vita di solitudine e una sequela di mezze verità elargite a sfavore di chi ama diviene motivo di turbamento e desolazione. Per una volta, Shelby opta per diventare parte della soluzione invece che causa scatenante del problema, andando a perorare la causa di Clay con Maxine e velocizzando la riappacificazione tra i due innamorati.

Al polo opposto troviamo Harry e una sua vecchia conoscenza, Sebastian, che si rivela essere il cecchino dietro l'uccisione di Rebecca; anche se l'affiliazione dell'uomo all'AIC è ancora tutta da spiegare, il colpo di scena centra il bersaglio, consentendoci finalmente di temere un nemico che, in qualche modo, abbiamo già imparato a conoscere, invece di osservare volti ignoti affollare lo schermo della sala riunioni della Farm. Se la scomparsa di Léon ci è dispiaciuta, la minaccia alla vita di Harry ci fa tremare ben più sensibilmente, così come il rapimento di Raina e l'inserimento della storia di Sasha all'interno del percorso personale di Ryan (pur restando, a oggi, l'elemento più debole di questa seconda parte di stagione).

Sembra quindi che, sull'orlo del precipizio, Quantico sappia tirar fuori la propria miglior essenza, ricordandosi forse troppo tardi la corretta combinazione dei suoi pregevoli ingredienti di base. Se basterà questo tardivo recupero a determinare la promozione di una stagione per lo più fiacca, potremo dirlo solo nelle prossime settimane.

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