Quantico 2x11, "ZRTORCH": la recensione

Ecco la nostra recensione dell'undicesima puntata della seconda stagione di Quantico, in cui Owen dà sfoggio di rara imbecillità

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Spoiler Alert
Se, finora, il dubbio sull'efficacia pratica dell'addestramento delle reclute nella Factory era rimasto sospeso a mezz'aria, sembra che Quantico abbia, con ZRTORCH, fugato ogni incertezza. E non nel senso positivo. In quella che è, a oggi, la puntata più zeppa di idiozie che la serie ABC ci abbia regalato, il grande protagonista - assieme a Lady Gaga, presente in soundtrack con ben due brani, forse sulla scia del Super Bowl - è Owen Hall, che si produce in un virtuosistico esercizio di rara stolidità.

L'esercitazione mostrata nel flashback, stavolta, riguarda una risorsa - tal Marcus - che le reclute devono riuscire a scortare fuori dalla Germania. Una volta giunti a Monaco di Baviera, gli allievi della Factory scoprono che Marcus altri non è se non Owen stesso. E già qui, la perplessità dello spettatore inizia a crescere; figurarsi poi lo sconcerto nel momento in cui il boss decide di svanire, complicando la missione di ritrovamento e tutela ai suoi cadetti a rischio della propria incolumità. La confusione aumenta allorché Alex - che, novità delle novità, si offre di ritrovare Owen - scopre che l'addestratore sta facendo di tutto per essere arrestato, in preda a un ottuso attacco di autolesionismo che potrebbe costare la carriera - se non la vita - alle reclute.

Ma tenetevi forte: il meglio arriva quando Owen ha un patetico faccia a faccia con il figlio di una risorsa morta a causa sua svariati anni prima, motivo per cui l'uomo si è ritrovato sostanzialmente relegato al ruolo di addestratore, lontano da qualsiasi missione sul campo. Faccia a faccia, sottolineiamo, pianificato da Owen, sempre dominato dalle paturnie di cui sopra e in cerca di un suicidio per interposta persona. L'eventuale indignazione del pubblico è più che giustificata, acuita dal ruolo fondamentalmente passivo svolto dalle reclute durante l'intera esercitazione. All'infuori di Alex e di Ryan, il resto dei personaggi sono intenti ad altre attività, a partire da Harry che, risolta in pochi minuti la questione documenti falsi con cui far uscire Owen dal paese, si dedica a una lunga bevuta con Sebastian, ancora in bilico tra ciò che è e ciò che vorrebbe essere. Quanta noia.

Dayana e Léon sono assorbiti dalla missione dell'AIC, che si risolve in un nulla di fatto a causa delle incertezze dell'uomo. Il che si ricollega al confusionario presente, che vede la liberazione di tutti gli ostaggi e la conseguente mimetizzazione dei terroristi tra i civili. Le premesse per un'evoluzione interessante, nei prossimi episodi, ci sarebbero tutte, ma ormai Quantico ci ha abituati al peggior utilizzo dei migliori presupposti.

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