Quantico 2x11, "ZRTORCH": la recensione
Ecco la nostra recensione dell'undicesima puntata della seconda stagione di Quantico, in cui Owen dà sfoggio di rara imbecillità
L'esercitazione mostrata nel flashback, stavolta, riguarda una risorsa - tal Marcus - che le reclute devono riuscire a scortare fuori dalla Germania. Una volta giunti a Monaco di Baviera, gli allievi della Factory scoprono che Marcus altri non è se non Owen stesso. E già qui, la perplessità dello spettatore inizia a crescere; figurarsi poi lo sconcerto nel momento in cui il boss decide di svanire, complicando la missione di ritrovamento e tutela ai suoi cadetti a rischio della propria incolumità. La confusione aumenta allorché Alex - che, novità delle novità, si offre di ritrovare Owen - scopre che l'addestratore sta facendo di tutto per essere arrestato, in preda a un ottuso attacco di autolesionismo che potrebbe costare la carriera - se non la vita - alle reclute.
Dayana e Léon sono assorbiti dalla missione dell'AIC, che si risolve in un nulla di fatto a causa delle incertezze dell'uomo. Il che si ricollega al confusionario presente, che vede la liberazione di tutti gli ostaggi e la conseguente mimetizzazione dei terroristi tra i civili. Le premesse per un'evoluzione interessante, nei prossimi episodi, ci sarebbero tutte, ma ormai Quantico ci ha abituati al peggior utilizzo dei migliori presupposti.