Quantico 2x10, "JMPalm": la recensione

Ecco la nostra recensione del decimo episodio della seconda stagione di Quantico, intitolato JMPalm, in cui il Presidente Haas deve prendere una drammatica decisione

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"Non ho mai detto che la redenzione fosse semplice." La frase detta da Miranda a una spaesata Alex dopo averla forzatamente costretta a uscire dal quartier generale dell'FBI ben si addice a JMPalm, decimo episodio della seconda stagione di Quantico, che conferma quanto sia complesso uscire da una palude di intricati colpi di scena che non sempre gli autori sembrano saper fronteggiare con la dovuta perizia. Se la nona puntata ci aveva infatti lasciati col fiato sospeso, in attesa di una spiegazione da parte di Miranda che fugasse ogni dubbio sulla sua complicità con i terroristi, JMPalm non risulta per nulla soddisfacente sul fronte delle motivazioni della donna.

Stando alle sue parole, Miranda si sarebbe introdotta nell'AIC a seguito del fallimento di Alex di infiltrarsi nelle schiere dell'organizzazione, ma il tutto risulta ancora troppo fumoso per essere convincente. Stesso vale per Nimah, la cui copertura verrà indubbiamente indagata nei prossimi episodi: per ora, tuttavia, ciò che resta è un sentore di bocca asciutta come non capitava da un po' in Quantico. E non aggiunge certo pepe alla storia l'ennesima altalena di fiducia-sfiducia tra Alex e Ryan, la cui love story è ormai solo un'inutile zavorra di cui faremmo tutti volentieri a meno.

Unica nota davvero positiva, il faccia a faccia tra Léon e Nimah, in cui il giovane rivela di aver compreso il doppiogioco di Shelby e si dimostra intenzionato a entrare nelle fila dell'FBI, deluso dall'addestramento alla CIA e ancor di più dalle sanguinose imposizioni dell'AIC. Finalmente, un elemento drammatico che riesce a profilare svolte degne di questo nome e potenzialmente funzionali ai fini dell'evoluzione della storia. Ugualmente godibile è il ritorno sulle scene del Presidente Haas che, motivata da Shelby, per una volta rinuncia alla propria ambizione personale in favore di una scelta moralmente ineccepibile, benché carica di ripercussioni politiche non indifferenti.

Inizia a usurarsi però il ruolo di Harry, che aveva esordito con tutti i presupposti per essere un personaggio decisivo ai fini del ritmo del racconto, ma ricade nei medesimi automatismi di sempre, mettendo zizzania tra Alex e Ryan senza riuscire a ricavare alcun reale vantaggio dai battibecchi - e dalle pugnalate alle spalle - dei due innamorati. Benché il finale dell'episodio ci suggerisca un nuovo assetto, le speranze che Quantico ritrovi un mordente narrativo già perso da tempo sono ormai piuttosto fioche.

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