Quantico 2x06, "Aquiline": la recensione
Ecco la nostra recensione del sesto episodio della seconda stagione di Quantico, in cui le reclute si trovano di fronte a una spinosa decisione
Non è questa l'unica incongruenza della linea temporale relativa all'addestramento delle reclute. Messi sotto pressione dalle domande di Harry, Alex e Ryan chiedono a Shelby e Nimah una storia di copertura per giustificare la loro presenza nelle fila della Farm. La risposta? Createvela voi, la storia di copertura. Il risultato è un raccontino che l'inglese riesce immediatamente a riconoscere come menzogna, anche perché basato sulle confidenze fatte da Harry a Sebastian, relative al suicidio di un suo caro amico (o qualcosa di più). Harry fa lo spavaldo, rivela a Ryan di aver raccontato una frottola al compagno di stanza che, guarda caso, sta ascoltando il dialogo dietro un angolo. Di lì a poche ore, Harry ribadirà a Sebastian la veridicità del suo racconto, motivando lo scambio con Ryan come volto a tutelare la propria privacy. Bluff? Doppio bluff? Triplo bluff? Carpiato?
Un episodio, questo Aquiline, fortemente connesso con la prima stagione - complice la ricorrenza della morte di Simon - e che della prima stagione ha pregi e difetti: grandi momenti di tensione, altalena tra menzogna e verità, implausibilità delle tecniche di addestramento della CIA, tanto quanto quelle mostrate l'anno scorso da parte dell'FBI.