Quantico 2x04, "Kubark": la recensione
Ecco la nostra recensione del quarto episodio della seconda stagione di Quantico, uno dei migliori che la serie ABC ci abbia regalato finora
Finalmente, assistiamo a un corretto bilanciamento, in termini di interesse e tensione, tra la linea temporale passata, relativa all'addestramento delle reclute, e quella presente, legata all'attacco terroristico. Se nella seconda, complice la soffiata dell'eroico hacker Eric Boyer a Shelby, abbiamo definitiva conferma della collusione tra Miranda e il misterioso Fronte di Liberazione Cittadino, nei flashback ci viene concesso finalmente uno sguardo più approfondito su Owen, in cerca di colui che ha sabotato la sua carriera, confinandolo all'interno della Farm; a questo si aggiunge anche un ennesimo dubbio su Lydia, che in entrambe le linee temporali ci lancia segnali ambivalenti riguardo il suo schieramento tra i buoni o i cattivi.
Altra piccola chicca, il dialogo tra Sebastian e Harry, atto a delineare i due personaggi finalmente come due esseri umani in carne e ossa, e non solo come ricettacoli di segreti da scoprire. L'ombra del suicidio e dell'omosessualità repressa si addensano sul capo del primo, suscitando le riflessioni del secondo sul proprio passato e su situazioni analoghe già viste e vissute, sebbene non in prima persona. È un bello spaccato umano, fatto di poche parole che delineano efficacemente due personalità, senza bisogno di spiegoni e con un sapiente uso della sottrazione.