Quantico 1x22, "Yes" [season finale]: la recensione

Ecco la nostra recensione del ventiduesimo episodio della prima stagione di Quantico, season finale che lascia alcune lacune e non garantisce pathos

Condividi
Spoiler Alert
Dunque dunque dunque. Da dove cominciare per descrivere la delusione che Yes, finale di questa prima stagione di Quantico, rappresenta per il pubblico? Avevamo lasciato i nostri protagonisti a un passo dallo scoprire l'identità dell'attentatore di Grand Central, intenzionato a colpire nuovamente, di lì a poche ore, complice la bomba che Simon Asher era stato costretto ad assemblare. Peccato che, al termine dello scorso episodio, gli spettatori avessero già in mano la soluzione dell'enigma che, invece, Alex e compagnia bella si trovano a dover decifrare nelle prime scene di Yes. Non sarebbe stato un problema, in uno show meglio strutturato e in grado di costruire la tensione puntata dopo puntata: tuttavia, è ormai chiaro da tempo come Quantico non sia quel genere di serie, ma che si trascini già da un pezzo sul filo di un pathos sempre più traballante.

Giunti alle ultime battute dell'avventura di Alex, ci troviamo di fronte al peccato mortale già più volte denunciato nel corso delle nostre recensioni: l'eccessivo numero di storyline ad affollare un orizzonte sempre più confuso. Qual è stata l'utilità dell'intrigo legato alla Systemics? Quale quella dei genitori bugiardi di Shelby? I dubbi restano, assieme alla perplessità di un episodio che si propone di rendere il movente del terrorista Liam del tutto inattaccabile, e finendo invece per evidenziarne l'inverosimiglianza. A conti fatti, avremmo preferito scoprire che la Voce fosse Drew, come ci era stato ventilato due settimane fa. Almeno, ci saremmo potuti aggrappare a una motivazione vendicativa più sentimentale e condivisibile - la morte della fidanzata incinta - a fronte di tutto questo odio per l'FBI. E invece, cosa ci danno gli autori di Quantico? Un Liam che vive ancora il peso di aver scoperto, da neo-diplomato, il compromesso alla base dell'organizzazione alla base della sicurezza nazionale.

La domanda sorge spontanea: per un agente all'inizio della propria carriera, scoprire di non condividere nulla dei metodi e dell'ideologia dietro il mondo nel quale ci si accinge a lavorare per tutta la vita dovrebbe corrispondere a un rapido abbandono dello stesso, per veleggiare verso lidi più consoni. Magari, denunciando anche il presunto marciume di cui si è venuti a conoscenza. In parole povere: nessuno ha costretto Liam a restare per vent'anni nell'FBI provando repulsione, a quanto emerge dalle sue confuse parole, per ogni molecola dell'organizzazione. Inutile dire che, con la rapida superficialità che ha già contraddistinto altri momenti chiave della serie, il terrorista trova la morte prima di poter essere interrogato da Alex e dai suoi compagni.

Come se non bastasse, Yes ci riserva un'altra amara delusione: a dispetto della presunta eccellenza del gruppo di protagonisti, la bomba assemblata da Simon non viene disinnescata, ma esplode causando la morte - in un gesto eroico - del suo stesso creatore. Per carità, nessuno mette in discussione il fatto che la perdita di Simon sia, a oggi, il più grande trauma ricevuto dal pubblico di Quantico; tuttavia, il sacrificio del giovane era nell'aria già da tempo, e il reiterato "è colpa mia" non faceva prevedere nulla di diverso dalla morte catartica per salvare centinaia di vite. Annullato, pertanto, anche il brivido che avremmo potuto provare in presenza di un effettivo conto alla rovescia, ciò che resta è una scena di cordoglio tanto melensa quanto poco coinvolgente. In cuor nostro, non c'è "we love you" che possa farci accettare la scomparsa di quello che era, probabilmente, il personaggio più interessante della serie, in un modo così poco rocambolesco ed emozionante. Ennesima occasione sprecata. Unico lato positivo di questo fiacco epilogo: il dialogo tra Alex e Claire Haas, in cui la ragazza dà sfogo a tutti i suoi sospetti, mettendo la donna con le spalle al muro. Qui risiede, al momento, l'unico residuo motivo d'interesse nei confronti della serie ABC.

A questo punto, la domanda sorge spontanea: cosa ci riserverà la seconda stagione di Quantico? I due flash forward che seguono l'esplosione della bomba in zona relativamente sicura ci dicono due cose: Alex e Ryan hanno intrapreso una stabile e soddisfacente relazione - questione sulla quale è da parecchio calato il nostro più totale disinteresse - e la CIA ha messo gli occhi sulla giovane, offrendole un lavoro laddove l'FBI si è dimostrato piuttosto ingrato nei confronti della nostra eroina. Alex accetterà o no la proposta del misterioso signor Keys? Il titolo dell'episodio potrebbe indicarci già la soluzione; ciò che sappiamo è che, con la prossima stagione, Quantico avrà parecchio da fare per ricostruire una fiducia ormai andata in frantumi come Grand Central.

Continua a leggere su BadTaste