Quantico 1x18, "Soon": la recensione

Ecco la nostra recensione del diciottesimo episodio della prima stagione di Quantico, in cui nuovi dubbi vengono insinuati attorno alla figura di Caleb

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Spoiler Alert
La confusione fa da padrone in Soon, il nuovo episodio di Quantico, che rinnova la propria malsana abitudine di rovinare potenziali colpi di scena a causa dell'ossessiva alternanta tra flashback e linea temporale presente. Tra esercitazioni noiose come non mai e ennesimi screzi tra le reclute, il passato degli ormai agenti - e non - di Quantico sembra aver raschiato il fondo del barile del tedio televisivo, con l'ormai trito e ritrito meccanismo del sospetto iniziale verso uno o più personaggi; sospetto che si risolve, come di consueto, nel giro di poche scene. E non dubitiamo, benché la trama legata alla Systemics trovi finalmente qualche risposta alle molte (troppe) domande seminate nel corso della stagione, che persino l'attualmente subdolo Caleb non sia, in realtà, alleato con la misteriosa Voice. Eh già, perché questo farebbe supporre la sequenza finale di Soon, ideale risposta a quanto visto al termine di Care, trasmessa la scorsa settimana. Appare più che mai improbabile che sia Shelby che Caleb siano parte attiva del piano ai danni di Alex, e se una parte hanno avuto nell'incastrare l'amica, essa sarà indubbiamente figlia di una coercizione.

Un aspetto che, va detto, Soon riesce a raccontare in modo efficace e, per una volta, professionalmente credibile, è l'evoluzione di Raina e Nimah, finalmente in grado di comprendere la differenza tra imitazione e creazione di una personalità "a metà" tra le due gemelle. Al di là delle inevitabili ripercussioni psicologiche che la creazione di un alter ego può causare in due caratteri così diversi, ciò che risulta maggiormente interessante è piuttosto il cambiamento di prospettiva delle sorelle Amin, non più imbrigliate nelle maglie della vita da recluta ma proiettate verso il loro futuro lavoro e ben determinate, quindi, a comportarsi come un agente segreto dovrebbe comportarsi. Ma i pregi di Soon soccombono di fronte alla portata dei suoi difetti, per lo più ascrivibili al personaggio di Alex. Dopo aver liquidato Ryan perché, stando alle sue parole, la loro relazione la distraeva continuamente, la bella recluta trascorre le proprie giornate flirtando con Drew e, quel che è peggio, accusando l'ex fiamma di voler ostacolare la sua nuova passione. Alla faccia della tanto ricercata concentrazione. Le sue conclusioni sulla presunta strategia di boicottaggio da parte di Ryan sono non solo affrettate, ma pericolosamente superficiali. In quest'ottica s'inserisce anche la subitanea fiducia che la ragazza accorda a Caleb dopo averlo ritrovato, schiavo delle droghe e protetto, grazie all'influente madre senatrice, dagli occhi indiscreti del mondo. Sembra di esser tornati all'inizio di questa stagione, quando qualsiasi sospettato veniva depennato dalla lista dei possibili terroristi nel giro di pochi botta e risposta.

Caleb sarà anche innocente - benché, come detto, la sua telefonata a fine puntata getti un'ombra sulla sua limpidezza - ma la stolida creduloneria di Alex spiazza e irrita lo spettatore, specie in considerazione della nomea eccezionale che la ragazza si è guadagnata; nomea che, peraltro, viene ribadita verso la fine dell'episodio, nel flashback in cui Miranda le si rivolge in un'apologia femminista non solo poco ispiratrice, ma francamente del tutto fuori luogo, figlia più di una ripicca nei confronti di Liam che di una reale, lucida valutazione dell'ostracismo verso il gentil sesso. Non che Quantico non si sia dimostrata, in passato, una serie attenta all'annoso problema degli stereotipi di genere: già la scelta di una protagonista femminile (nonché d'etnia asiatica) alle prese con un iter professionale che non risparmia violenza e prestanza fisica la dice lunga in merito. Tuttavia, in Soon, il discorso di Miranda non ha la forza che la composizione dell'intera scena, dal montaggio alla scelta musicale, intendeva conferirgli. Tanto più che, a conti fatti, la battaglia di Alex per la verità si è rivelata piuttosto svincolata da qualsivoglia sessismo.

In conclusione: un episodio fumoso e poco avvincente, solo parzialmente giustificato dall'inserimento di quesiti che verranno, non ne dubitiamo, risolti nella prossima puntata. In attesa dell'auspicabile abbrivio finale, verso una conclusione che appare, ora più che mai, imprevedibile.

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