Quantico 1x17, "Care": la recensione

Ecco la nostra recensione del diciassettesimo episodio della prima stagione di Quantico, intitolato "Care"

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Spoiler Alert

Attento a cosa desideri. Dopo anni trascorsi, per sua stessa ammissione, a sperare in un miracolo, nel nuovo episodio Quantico la bella Shelby (Joanna Braddy) si ritrova faccia a faccia con i propri redivivi genitori, dati per spacciati ben 15 anni prima durante i tragici eventi dell'11 settembre; eventi nei quali i coniugi Wyatt hanno avuto un ruolo ben diverso da quello inizialmente ipotizzato dall'ex orfana.

Complice un'ennesima esercitazione delle reclute, stavolta impegnate sul confine USA-Canada, Caleb (Graham Rogers) pensa di far cosa gradita alla sua amata organizzando un incontro con mamma e papà, ignaro delle reali intenzioni degli esuli Wyatt. Dopo un chiarimento che riaccende il sorriso sul volto della giovane ereditiera, tuttavia, il ragazzo riesce a scoprire che dietro l'anelato incontro, ricercato dai due fuggitivi tramite l'ormai famigerata Samar, si cela solo il bisogno di attingere ai fondi di famiglia, attualmente in mano a Shelby.

E qui casca l'asino: scoperchiato il vaso, il nostro Caleb ritiene opportuno celare ancora una volta la verità alla sua amata, preservandola dall'ennesima delusione. Un gesto d'amore, sì, ma che fa prendere al giovane una decisione che spetterebbe solo e soltanto a Shelby, sottraendola di fatto non solo alla realtà dei fatti ma sottovalutandone la lucidità.

Nel frattempo, Alex (Priyanka Chopra) continua a collaborare con Simon (Tate Ellington) per cercare di ostacolare il compimento del diabolico piano del misterioso terrorista, che impone un ultimo tributo: la consegna, nelle proprie mani, di una risorsa umana in custodia della CIA. Risorsa che si rivela essere nientemeno che Will Olsen, apparentemente recluso da sette mesi. Non serve molto ad Alex e Simon per sottrarlo a una sorveglianza sospettamente distratta e decidere, dopo rapida consultazione tra loro, di consegnarlo come richiesto nelle mani dell'attentatore, in un incontro che rivela il coinvolgimento - udite udite - di Shelby nel ruolo, quantomeno, di autista al servizio del terrorista.

Moderate gli entusiasmi: l'inquadratura finale non basta a creare reale sconvolgimento in una puntata che si trascina stancamente, rivelandoci dettagli sui genitori di Shelby che possiamo solo sperare trovino un'effettiva utilità nel proseguio della stagione. Stesso dicasi per la vicenda Systemics, ormai portata avanti da troppo tempo per non essere collegata in qualche modo alla Voce.

Se "Care" riserva una gradita sorpresa, essa è solo rintracciabile nella scena in cui un'impassibile Alex riesce, per una volta, a far passare Ryan (Jake McLaughlin) per fantasioso mitomane davanti a Liam (Josh Hopkins); ruolo che, finora, era stato ingiustamente ricoperto dalla nostra prosperosa protagonista. L'accanimento di Ryan nei confronti della sua ex fiamma risulta, a questo punto, troppo vivido per essere legato a una motivazione meramente sentimentale: se così fosse, andrà preso atto che agli sceneggiatori sia mancata l'ispirazione per conferire, a questa storia d'amore, la forza drammatica che avrebbe meritato.

A cinque episodi dal finale, sembra che gli autori non vogliano rinunciare ancora a gettare fumo negli occhi del pubblico, con un finale di puntata che, legittimo temerlo, probabilmente troverà presto esauriente spiegazione che elimini - almeno per un po' - Shelby dalla rosa dei possibili terroristi, laddove i sospetti attorno a Ryan sembrano invece destinati ad aumentare in una climax sempre più vertiginosa.

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