Quantico 1x16, "Clue": la recensione
In accordo col titolo, il nuovo episodio di Quantico offre al pubblico incongruenze che, ci auguriamo, possano essere spia di una pista da seguire
Hannah, ma cosa combini?
Questa la domanda che si ripropone, con cadenza preoccupantemente serrata, durante tutto lo svolgimento di Clue, nuovo episodio di Quantico. Dopo aver guadagnato un alleato tanto insperato quanto, sulla carta, utile e risolutivo, la nostra Alex (Priyanka Chopra) sembra infatti averlo perso dopo appena un episodio, complici una serie di azioni che risultano, in un contesto gravato dal peso di un terrorista che sembra avere occhi e orecchie in ogni dove, totalmente ingiustificate.
La buona notizia è che Hannah (Eliza Coupe) è ancora viva e vegeta; cosa del tutto inspiegabile, dato che ha avuto l'ardire di parlare col misterioso terrorista non risparmiandosi nemmeno una precisa presentazione con tanto di nome e cognome. Il che, forse potrebbe dar adito ai primi sospetti in merito alla buona fede dell'ex moglie di Ryan (Jake McLaughlin). Che gli ex coniugi si celino dietro la gigantesca macchinazione ai danni della povera protagonista? È, paradossalmente, ancora presto per dirlo con certezza, ma il dubbio si insinua con una certa insistenza, specialmente di fronte al comportamento illogicamente sconsiderato di Hannah. A che pro sparare un colpo in aria, nel momento in cui il terrorista aveva evidentemente sotto tiro la senatrice Haas grazie alla tracciatura del calore corporeo? A che pro, ancora, presentarsi al terrorista via telefono? La speranza era forse quella di intimorirlo con voce perentoria? Improbabile. Il mistero regna sovrano.
Al di là della ridicolaggine intrinseca, l'esercitazione ha il merito di offrire al pubblico una toccante scena tra Alex e Shelby, che mette in luce non solo le ottime capacità drammatiche di Joanna Braddy, ma arricchisce di sfaccettature la personalità della bella ereditiera. Interessanti passi in avanti, finalmente, anche sul fronte Caleb Haas (Graham Rogers) alias Mark Raymond. Grazie alle domande di Will (Jay Armstrong Johnson), il giovane rivela i motivi dietro la propria infiltrazione nelle fila della setta dei Systemics: l'affiliazione e la coercizione del suo migliore amico, ormai scomparso da tempo nelle maglie dell'organizzazione di cui Caleb stesso faceva parte, prima di essere prontamente salvato dall'influente padre.