Quantico 1x14, "Answer": la recensione

Il nuovo episodio di Quantico ci mostra un Simon preda dei propri fantasmi, lasciandoci con poche risposte e accresciuti interrogativi

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Spoiler Alert
Se il titolo del nuovo episodio di Quantico lascerebbe supporre che qualche significativa risposta venga infine gettata nell'apparentemente inestricabile groviglio di domande e sottotrame che costituisce ormai il corpus della serie ABC, Answer sembra privilegiare la rimessa in campo di misteri lasciati in ombra per qualche tempo. Ma andiamo con ordine: contravvenendo alla propria struttura dello show, la puntata si apre con un flashback riferito all'addestramento degli studenti, con un movimentato slalom in automobile, per poi tornare - con uno stacco di notevole efficacia - alla linea temporale attuale, mostrandoci un Simon Asher (Tate Ellington) più devastato che mai dopo gli attentati, ritiratosi a vivere a lume di candela in una cabina di caccia nell'innevato Vermont.

Il giovane riceve l'inattesa visita di Alex (Priyanka Chopra) che, reduce dalla tragica morte di Natalie, è alla disperata ricerca di alleati. E qui, già sorge qualche perplessità: se il misterioso terrorista ha pedinato la ragazza durante il suo recente incontro con Ryan (Jake McLaughlin), perché non dovrebbe fare lo stesso anche in questo rendez-vous con Simon? La prudenza della più brillante agente dell'FBI risulta quantomeno intermittente. C'è da dire che la scena di conflitto drammatico nella neve tra i due ex compagni di studi è, a oggi, una delle più intense regalateci dalla serie, non fosse altro per riuscire a mostrarci l'ineluttabile fragilità umana dei due personaggi di certo più toccati dal dramma degli attentati. Se abbiamo dovuto aspettare la scorsa settimana per vedere Alex effettivamente fuori di sé dal terrore per la prima volta, a seguito dell'uccisione di Natalie, Answer ci fa capire che Simon è nella medesima situazione da ben prima. E, malgrado un'iniziale rigetto della proposta di tornare a collaborare, non ci stupisce ritrovarlo a bussare alla porta di Alex a fine episodio, pronto a supportarla nella sua - per ora piuttosto solitaria - caccia all'uomo che la sta perseguitando.

Tornando alla linea temporale passata, abbiamo l'ennesima dimostrazione della disparità d'interesse che essa riserva rispetto a quella contemporanea. Corsa in auto a parte, l'esercizio di questa settimana coinvolge l'interrogatorio di alcuni sospettati - o meglio, di attori che interpretano tale ruolo - da parte delle reclute di Quantico. Solitamente, per quanto poco interessanti possano risultare queste esercitazioni, la serie ci aveva quasi sempre garantito una lezione finale da assimilare grazie al completamento (o al fallimento) dell'addestramento settimanale. Questa volta, il tutto è aggravato da una frammentarietà colposa e da una stupidità, nel condurre il lavoro di squadra, che farebbe tremare i gruppi di lavoro per i cartelloni di una scuola media. Se il messaggio da trasmettere era l'importanza della cooperazione, il risultato è decisamente fallimentare, dato che il focus sembra essere l'ormai noto dramma di Drew (Lenny Platt), in aperta rivolta contro Liam (Josh Hopkins).

Altrettanto pretestuosa e vagamente noiosa è il rispolverare la storia di Mark Raymond, alter ego di Caleb (Graham Rogers) il cui ruolo è inspiegabilmente ancora avvolto dalla più fitta nebbia. Siamo, tuttavia, ben lontani dal risveglio di un interesse ormai morto e sepolto per questa storia, apparentemente del tutto slegata dagli eventi contingenti; stesso dicasi anche per la vicenda Samar, utile solo come collante tra Shelby (Joanna Braddy) e Iris (Li Jun Li), laddove la doppia identità di Caleb è funzionale solo alla definizione di un personaggio relativamente nuovo come Will (Jay Armstrong Johnson). Frattanto, correliamo una volta per tutte le indagini di Raina (Yasmine Al Massri) alla cellula terroristica di cui faceva parte Charlie, figlio di Miranda (Aunjanue Ellis): speriamo che, almeno in questo caso, la storyline trovi una credibile correlazione con le vicende attuali vissute dai protagonisti, a regalare coerenza e interesse a un prodotto che sembra voler sacrificare la qualità in nome della più caotica quantità.

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