Quantico 1x12, "Alex": la recensione
Quantico torna dalla pausa invernale con un episodio che conferma l'ormai assodato teorema per cui storyline presente batte flashback
Inutile stupirsi più di tanto; se c'è qualcosa che i precedenti undici episodi di Quantico ci hanno insegnato, è che l'FBI è un covo di ingenui o, peggio, di imbecilli. Imbecilli pieni di segreti, ribadiamolo, a partire da Shelby (Joanna Braddy), ancora alle prese con la sua sorellastra-non-sorellastra, ora (o meglio, nove mesi fa) misteriosamente scomparsa e probabile vittima di un rapimento. Che quest'ennesima novità si ricolleghi in qualche modo a una delle mille storyline che disseminano la serie è una speranza che va a lenire solo in minima parte la rassegnazione a un caos ormai imperante, che in nulla giova al ritmo né al pathos del prodotto.
Non basta il colpo di scena finale, con Natalie (Anabelle Acosta) imbottita d'esplosivo e pronta a ridursi a brandelli, a sollevare una premiére che, ahinoi, conferma i difetti viscerali della serie ABC: fumosità, incapacità di focalizzarsi sulle storyline più interessanti, colposa inutilità dei flashback relativi all'addestramento delle reclute all'Accademia. L'esercitazione di questa settimana non si avvale neppure del rodato trucchetto di veicolare qualche messaggio utile alla linea temporale attuale, rimanendo quindi fine a se stesso. Nemmeno l'appiglio di un rimando tematico, zero assoluto. E di fronte a questo spettacolo sempre più confuso, ci si trova a chiedere quale altro espediente troveranno gli autori di Quantico per diluire una minestra già quasi immangiabile per la commistione di sapori indistinti.