Quantico 1x11, "Inside" - La recensione

Nel midseason finale, Quantico riesce meglio sul fronte sentimentale che non su quello d'azione, a discapito del ticking clock della seconda bomba

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Spoiler Alert

Quando meno te l'aspetti, Quantico ti sorprende. Dovevamo arrivare a Inside, midseason finale di una prima stagione arzigogolata fino all'inverosimile, per avere un episodio in cui la linea temporale narrata dai flashback fosse più interessante di quella attuale. E no, non è affatto una sorpresa positiva, ma fa anzi riflettere sulla mancanza di pathos e credibilità di una situazione che, sulla carta, tocca in Inside il picco massimo di tensione, risoltasi nella liberatoria esplosione del quartier generale dell'FBI. Non possiamo evitare un sospiro di sollievo nel sapere che forse la prestigiosa accademia abbia perduto alcuni dei cervelloni responsabili di esercitazioni quali "prova a risolvere questo caso irrisolvibile in modo da capire che non tutto è risolvibile nella vita". Roba che, a conti fatti, l'esplosione delle bolle della plastica da imballaggio avrebbe avuto forse benefici intellettuali maggiori sulle giovani reclute di Quantico.

La linea temporale di oggi si articola in funzione di un ticking clock di una certa importanza: quattro ore di tempo per disinnescare la famigerata seconda bomba. Su un evento del genere si dovrebbe focalizzare per intero l'attenzione del pubblico, specie in presenza di sottotrame alternative per lo più volte al dramma romantico. E invece no. Inside si rivela essere un episodio ben più accattivante sul fronte sentimentale di quanto non lo sia su quello action-thriller, in barba al fatto che la vita di centinaia, forse migliaia di persone sia appesa alla scoperta o meno della locazione dell'ordigno terroristico. Questo spiacevole sbilanciamento è da imputare in primis alla linearità del flashback, che si concentra sull'evoluzione - o meglio, involuzione - delle vicende amorose di Alex (Priyanka Chopra) e Shelby (Johanna Braddy), in contrapposizione con le crescenti contorsioni della trama odierna. In undici episodi, tirando le fila, ci si rende conto di come nessuno tra i protagonisti sia ancora del tutto al riparo dai sospetti di essere il traditore che ha tentato di incastrare Alex. Ma il creatore Joshua Safran non si accontenta di seminare il dubbio nel pubblico, ma si preoccupa di dare a ciascun personaggio moventi a sufficienza per compiere non uno, ma dieci attentati.

I compagni di corso di Alex si confermano essere una nidiata di individui misteriosi, ciascuno con un gravoso quanto improbabile carico di segreti sulle spalle. Nella folla dei protagonisti, continua a spiccare Simon Asher (Tate Ellington), malgrado le sue azioni nell'episodio della scorsa settimana ce l'abbiano messa davvero tutta a demolire la credibilità del personaggio. Ma il premio di inverosimiglianza, questa volta, viene conferito all'unanimità a Elias (Rick Cosnett), ovvero l'uomo che preferisce essere coinvolto in un attentato terroristico piuttosto che essere radiato dall'albo degli avvocati. Insomma, continua la cara vecchia tradizione, da parte degli sceneggiatori di Quantico, di shock su larga scala, con l'unico risultato di rendere la propria storia inutilmente cervellotica e di appiattire ogni reazione emotiva da parte degli spettatori, oltre a sottoporli a un sistematico esercizio di sospensione dell'incredulità.

A nulla vale l'entrata in scena di Claire Haas (Marcia Cross) e Hannah Weiland (Eliza Coupe), rispettivamente madre di Caleb (Graham Rogers) ed ex moglie di Ryan (Jake McLaughlin). L'impiego di due attrici di mestiere non salva la storyline del passato - che, come detto, resta in ogni caso la più interessante della puntata - dal ripiegarsi su se stessa senza realmente seminare nulla di interessante che esuli da un paio di discorsi a vuoto su Caleb e Ryan. Ma tocca salvare il salvabile, e la festa in casa degli Haas ha una propria forza interna legata per lo più al fatto che, volenti o nolenti, ci si è un minimo affezionati - se non appassionati - alle traversie amorose di Alex e Shelby, benché anche qui si viaggi sempre sul filo dell'improbabilità, specie soffermandosi ad analizzare il discorso di addio della bella ereditiera al povero Caleb, colpevole di aver rivelato al padre una verità a cui, secondo la fidanzata, sarebbe dovuto giungere da solo. Sentite rumore di unghie sui vetri? Anche noi. Non resta che attendere la seconda metà di stagione, confidando che, dalle fiamme dell'esplosione del centro di comando, Quantico possa risorgere come una fenice, conscio dei propri limiti e pronto a correggerli per il bene del pubblico.

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