Quantico 1x01, "Run" (Pilot): la recensione

Parte a razzo l'ambiziosa Quantico, buttando sul fuoco una quantità di carne variegata e impressionante

Condividi
Per apprezzare al meglio il rocambolesco pilot di Quantico, occorre comprenderne alcune caratteristiche peculiari e, cosa altrettanto importante, rinunciare in partenza a qualsivoglia pretesa di verosimiglianza. Punto primo: dimenticate il realismo di Homeland. Prendete tutti gli eccessivi tropos narrativi delle serie di Shonda Rhimes e ficcateli a viva forza nel capiente contenitore del crime drama a sfondo politico, sul solco già tracciato dal sopracitato Homeland e, soprattutto, da Scandal. Preparatevi quindi ad assistere a una sfilata di tipi umani certo più assimilabili ai personaggi di Indovina Chi? (e il richiamo visivo non è azzardato, se si pensa alla parete di foto di indiziati che viene sottoposta all'attenzione della protagonista) che non a una plausibile classe di reclute dell'FBI.Quantico si è presentato con tutte le carte in regola sull'affollato proscenio delle serie tv

In un circo di personaggi a tinte decisamente sgargianti si muove l'eroina Alex Parrish (l'ex Miss Mondo Priyanka Chopra, arrivata direttamente da Bollywood a conquistare il Nuovo Mondo). La nostra bella, appena arrivata in Virginia per entrare nella prestigiosa accademia di Quantico, si concede una sveltina con un misterioso compagno di viaggio (Jake McLaughlin) che, a ben guardare, di misterioso sembra avere ben poco. Passano pochi minuti e ci viene infatti svelato che, tah dan, anche il giovanotto - che risponde al nome di Ryan Booth - è tra le reclute dell'accademia, e il forte aroma di un incipit sentimentale alla Grey's Anatomy si diffonde nell'aere. Ma non finisce qui: il misterioso-non più misterioso Alex torna a essere misterioso nel momento in cui scopriamo che è in realtà un agente attivo, infiltratosi tra gli allievi per sorvegliare da vicino proprio la nostra cara Alex. I motivi per cui l'FBI debba accettare tra i propri cadetti una recluta solo per poi farla sorvegliare restano al momento oscuri, ma confidiamo che i prossimi episodi diano una risposta convincente a questo e ai tanti altri interrogativi posti da questo denso - se non sovraccarico - pilot.

Che Alex si troverà accusata di essere dietro il più grande attentato dopo l'11 settembre si capisce fin troppo presto, e i piccoli sporchi segreti dei suoi compagni d'accademia rendono chiunque un potenziale terrorista e cospiratore ai danni della protagonista, correndo fin troppo sul filo dell'implausibile (la questione gemelle è tanto ridicola da necessitare di una giustificazione a prova di bomba nei prossimi episodi). Inoltre, in funzione di un'esaustiva presentazione dei comprimari, la puntata scivola un po' troppo spesso in un didascalismo che è il peccato mortale di molti prodotti televisivi ancora legati alla supremazia del dire sul raccontare. L'uso ormai sdoganato di analessi e prolessi (che ha toccato uno dei suoi picchi più efficaci in Le Regole del Delitto Perfetto) consente di articolare l'intreccio su due distinte narrative, una legata all'attentato e una all'apprendistato di sei mesi di Alex nell'accademia. Espediente che ha perso in originalità, ma che conferma la sua efficacia su un prodotto come Quantico.

A parte queste incertezze e cercando di dimenticare una scena di inseguimento automobilistico girata in modo colposamente dozzinale rispetto agli ormai cinematografici standard del piccolo schermo, Quantico si è presentato con tutte le carte in regola sull'affollato proscenio delle serie tv. Picchiettiamo nervosamente il piede per terra per vedere se il proseguio della storia di Alex e dei suoi bislacchi ma iconici compagni di avventure soddisferà le alte aspettative poste da Run.

Continua a leggere su BadTaste