Qualcosa di Nuovo, la recensione
Pacato e acquietato per quanto garbatamente divertente. È così che Qualcosa di Nuovo introduce il concetto di MILF al pubblico di massa
In Qualcosa di Nuovo ci sono due amiche che si spupazzano un ragazzo di almeno 20 anni più giovane di loro. Lui è un 19enne che deve fare ancora la maturità, loro hanno figli oppure hanno deciso di non averne. Per un equivoco lui, andato a letto con una delle due (la più passionale e irrazionale) in una notte alcolica, crederà di essere in realtà stato con l’altra (più controllata e algida), le frequenterà carnalmente separatamente per ottemperare all’intreccio da commedia degli equivoci. Solo alla fine si renderanno conto di quanto questa frequentazione partita su basi sessuali si sia rivelata un modo per tutti e tre di arricchirsi.
Qualcosa di Nuovo invece viene da un copione teatrale della stessa Comencini e diventa film con il contributo di Paola Cortellesi (da poco sceneggiatrice dei film in cui recita e con risultati quasi sempre ottimi). Tuttavia come già accadeva in Bianco e Nero, la maniera in cui Cristina Comencini fa commedia mira ad esporre e mettere in scena un nodo irrisolto della società, organizzandogli intorno un racconto bonario. Trasportando qualsiasi questione nei lidi che preferisce, quelli della commedia sofisticata per l’appunto, quindi della buona borghesia moderna e degli stili di vita molto contemporanei, Cristina Comencini certifica la pregnanza di una questione la quale, arrivata in un suo film, è da considerarsi sdoganata.