Quaderni giapponesi vol. 2: Il vagabondo dei manga, la recensione
Abbiamo recensito Quaderni giapponesi vol. 2: il vagabondo dei manga, opera di Igort
L'esperienza slice of life proposta da Igort con Il vagabondo dei manga difficilmente non suggestiona il lettore, perché il suo punto di vista occidentale su un mondo diametralmente opposto al nostro è in grado di cogliere sfumature e sensazioni particolari, che un autore del luogo declinerebbe sicuramente in modo diverso. Il racconto di Igort viaggia sulla falsariga dei canoni legati al diario personale fusi al quaderno degli schizzi, inseparabile strumento di viaggio di ogni architetto o cultore dello sviluppo urbano e paesaggistico.
Il racconto strutturato in Antefatto, Viaggio ed Epilogo è, nell'insieme, un libro da contemplazione. Va sorseggiato lentamente, soffermandosi molto sulle immagini e sulle parole. Fumetto, fotografia, ricordi e filosofia, Quaderni giapponesi: Il vagabondo dei manga si muove in antitesi rispetto al tipico linguaggio contemporaneo occidentale.
Il viaggio resta sempre strettamente ancorato al reale, pur raccontando il lato intimo delle esperienze. La dedica a Jirō Taniguchi, amico dell'autore, sottolinea ancor di più quel sentimento comune a entrambi legato alla rappresentazione del reale come strumento evocativo che trascenda i cinque sensi. Colui che passeggia accetta la sua condizione primordiale di tabula rasa, dipinta dall'esperienza e dalle coincidenze, passo dopo passo.
Se da un lato sarebbe facile inserire questo volume nella categoria "autoriale", più escludente che includente, dall'altro ciò implicherebbe che il contenuto sia per pochi intimi ed eletti, persone interessate alla vita personale dell'autore e all'esperienza meditativa. In realtà, addentrandosi nella lettura ci si rende presto conto che i temi sono più universali di quanto si possa immaginare, apprezzabili serenamente da un pubblico ampio incuriosito dal linguaggio a fumetti, dall'Oriente e dal linguaggio dell'autore.
Con questa opera, Oblomov Edizioni si conferma essere una casa editrice estremamente peculiare, che propone storie che vanno fruite nel tempo, stampate in brossurati con carta ad alta qualità (Arcoprint Edizioni 140 grammi, in questo caso specifico) che, con questo volume, restituisce al meglio la profondità dei colori e la leggerezza del tratto di Igort.