Psi-Lords - Libro 1, la recensione

Superato l’ostacolo rappresentato da un primo capitolo poco agevole, Psi-Lords si dimostra una lettura coinvolgente e ricca di pathos

Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.


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Psi-Lords #1, anteprima 01

Il cosmo ha sempre rappresentato un elemento centrale per lo sviluppo delle trame della Valiant Comics: uno dei suoi eroi di punta, X-O Manowar, parte dalla Terra per poi entrare in contatto con una civiltà aliena e raccogliere il fardello che ancora oggi gli procura dolore; inoltre, saghe quali Harbinger War, il Nuovo Giappone e Divinity trovano nello spazio la loro ambientazione. In questo filone di storie, si va a inserire Psi-Lords, serie scritta da Fred Van Lente per i disegni di Renato Guedes.

Per questa nuova avventura, lo sceneggiatore statunitense fa partire la narrazione in medias res: ci troviamo in una prigione spaziale dove, senza troppi preamboli, facciamo la conoscenza dei protagonisti di questa vicenda: Tank, Beacon, Artisan e Hazard. I Nostri non hanno memoria di ciò che gli è successo, né come siano arrivati là. A guidare la loro fuga dalle celle in cui sono rinchiusi è la misteriosa voce di Scion. Se non dovesse bastare tutto questo trambusto, il manifestarsi di peculiari poteri giunge ad aumentare la sensazione di smarrimento nei quattro (e anche in chi legge).

A questo punto, però, la narrazione si fa meno veemente, e gradualmente ci conduce in un’avventura avvincente che un po’ alla volta svela il segreto dietro ognuno dei personaggi coinvolti: ogni capitolo aggiunge un nuovo elemento, ci presenta un particolare angolo di universo dal quale trarre indizi e completare l’intrigato quadro che ci troviamo davanti.

"Superato l’ostacolo rappresentato da un primo capitolo poco agevole, Psi-Lords si dimostra una lettura coinvolgente"Tra colpi di scena e lotte di potere, si consuma una vicenda articolata ricca di pathos che porta avanti un’interessante analisi sulla natura del potere, della divinità e dei rapporti familiari. Van Lente non ha paura di osare e maneggia tutte queste tematiche provano a rendere più vivace la fruizione di ogni capitolo giocando con la struttura del racconto, mescolando le carte in tavole e divertendosi a demolire di volta in volta le certezze dell’avventura puntando sull’ambiguità dei personaggi.

Pur apprezzando l’utilizzo di uno schema originale, non possiamo non sottolineare la farraginosità di alcuni passaggi, con sequenze di dialogo molto pesanti. Non solo, l’approccio non è certo quanto di più immediato si possa trovare: la poca attrattiva del primo capitolo potrebbe indurre ad abbandonare la lettura e virare verso altro. Bisogna, dunque, fidarsi di Van Lente, fidarsi della trama da lui imbastita e lasciarsi guidare lungo un percorso che solo nel finale appare evidente e, a quel punto, appagante.

Fortunatamente, l’arte di Guedes rende più piacevole la lettura e in parte mitiga la sensazione di smarrito delle prime battute. Il suo stile realistico è perfetto per immortalare una vicenda che punta a scioccare sia per i contenuti, sia per l’impatto visivo, affidato alla costruzione di scenari spaziali davvero affascinanti. Il risultato è una sequenza di pagine di grande pregio e valore, che ci permettono di vivere in prima linea tanto le battaglie (e gli orrori a queste connesse) quanto le emozioni che albergano dentro ognuno dei protagonisti. La scelta di una palette più calda conferisce maggiore drammaticità al tutto, catturando l’essenza della storia.

Superato l’ostacolo rappresentato da un primo capitolo poco agevole, Psi-Lords si dimostra una lettura coinvolgente. Il finale di volume apre agli sviluppi futuri e siamo sicuri che ne vedremo delle belle. Il potenziale c’è tutto.

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